Desiderosi di una passeggiata serale nella pittoresca Borghetto, io e mia moglie abbiamo scelto di cenare in questo ristorante, attratti dalle numerose recensioni positive che avevano innalzato le nostre aspettative. Dettaglio pratico ma prezioso: la disponibilità di un parcheggio privato, un vero plus in zone molto frequentate come queste. Siamo stati accolti con calore e fatti accomodare nella splendida veranda esterna. Un ambiente spazioso e tranquillo, sufficientemente defilato dalla via principale per garantire un'atmosfera serena e pacifica, ma al contempo vicinissimo al cuore del borgo, ideale per la nostra passeggiata post-cena. Iniziamo dunque con due antipasti che hanno subito conquistato il palato: un tagliere misto, ottimo, e un carpaccio di fiorentina che si è rivelato eccezionale. La sua consistenza era fantastica, il profumo inebriante di freschezza, e il condimento, volutamente semplice, ha esaltato senza coprire il sapore succoso e delizioso della carne. Degna di nota anche la porzione, decisamente abbondante. Mentre i secondi piatti si presentavano tutti estremamente invitanti, la mia attenzione è stata catturata da una proposta tra i primi: un piatto che prometteva di essere "veramente wow". Si trattava dei tortellini ripieni di guancia di brasato all'Amarone, serviti con mirtilli, estrazione di fondo bruno e ricoperti di frammenti d'oro edibile. La descrizione, così come il nome, "Il Gioiello", era pomposa e intrigante. La curiosità ha avuto la meglio e ho scelto questo piatto. L'impiattamento era molto curato. L'estrazione di fondo bruno, una salsa densa dal sapore deciso, veniva versata dal personale direttamente al tavolo, aggiungendo un tocco di teatralità e cura dei dettagli. Il profumo era avvolgente, quasi dispiaceva rovinare con la forchetta una composizione così armoniosa. Al palato, la consistenza era fantastica: la dolcezza del mirtillo colpiva immediatamente, seguita dalla ricchezza della salsa e, infine, dall'eleganza del ripieno di brasato. Un equilibrio di sapori perfettamente bilanciato, dove nessun elemento prevaleva sull'altro, ma anzi, si esaltavano a vicenda. I frammenti d'oro edibili, pur essendo una decorazione puramente estetica, conferivano al piatto un'aura di esclusività, rendendolo un piacere che iniziava ancor prima dell'assaggio. Un nome, "Il Gioiello", senz'altro azzeccato, con un prezzo assolutamente commisurato alla sua complessità e nobiltà. Per accompagnare il pasto, abbiamo optato per un bianco frizzante davvero gradevole, scelto da una carta dei vini vasta e ben curata. In questo locale si percepisce distintamente la passione e la dedizione di chi crede profondamente in ciò che fa. Denise e Simone, i proprietari, ne sono i degni testimoni....
Read moreCome spesso mi accade commentando esperienze negative esordisco col seguente incipit: probabilmente sono capitato in una giornata no del personale e sono stato solo sfortunato. Ristorante sito a ridosso di un canale cementato, dimenticate le immagini di Borghetto, potreste trovarvi a mangiare in una qualunque periferia urbana e non coglierne la differenza. Patio esterno a ridosso del parcheggio in ghiaia. Diffusione sonora affidata a stereo portatile. Bottiglia dell'acqua minerale sporca all'interno. Riassumendo: location modesta.
Tavolo per due prenotato. Arrivati in orario e tavolo subito disponibile (n.b. al momento del nostro arrivo, ore 20.00, quattro erano i tavoli occupati).
Menù chiaro, bene esposto dal personale di sala. Fatto che ci ha lasciato fra il basito ed il contrariato: l'assenza di una cantina e relativa carta. Pessimo segnale.
Ricevuti antipasti. ▪Tartar battuta al coltello con tagli di grasso e dimensioni del trito più assimilabili agli straccetti whiskas del mio gatto che ad una trita. ▪Polentine guarnite con pesce d'acqua dolce, sgradite per la porzione di frittura fredda e molle evidentemente non preparata al momento.
Pausa. Lunga pausa. Lunghissima pausa. Solo l'intervento della nostra cameriera fa sì che a distanza di un'ora dalla fine degli antipasti si ritrovi la comanda dei nostri secondi e vengano serviti con esagerato ritardo.
▪Costolette d'agnello alte 2cm. Per chi non capisse: evidentemente non agnello ma eventualmente abbacchio. I profumi ed il sapore non mentono. ▪Pescato del giorno (Lavarello) servito un poco oltre cottura e letteralmente dilaniato; pulito in cucina e non al tavolo come buona creanza della ristorazione richieda era semplicemente privato della sola lisca centrale (ancora pieno di lische dorsali e ventrali) ed era stato ridotto in brandelli, uno spettacolo cruento per chi apprezzi il pesce.
Il conto strettamente in linea con quanto riportato sul menù: 97,00€ comprensivi di 28,00 di Valpolicella Superiore (sovrastimato di 10,00 ca.) e scontato di 2,00 euro. Dopo due ore per consumare antipasto e secondo e scappare via con una certa ripugnanza senza aspettare oltre per ordinare caffè o fine pasto (proposti dalla gentile cameriera) vedere un conto superiore ai 60 euro...
Read moreEsperienza profondamente deludente.
Il cibo non è stato all’altezza del prezzo richiesto: tartufo palesemente congelato, Valpolicella servito freddo da frigo (errore grossolano per un rosso), tortelli burro e salvia mal mantecati. Nessun dettaglio curato, nessuna nota davvero positiva. Prezzi spropositati per una qualità che, in tutta onestà, definiremmo ordinaria.
Abbiamo prenotato tramite The Fork con il 50% di sconto, cosa che ha reso il conto tollerabile. Ma senza quello, l’esperienza sarebbe stata inaccettabile. E proprio su questo vogliamo soffermarci: siamo indignati da come il ristorante risponde pubblicamente a recensioni negative di altri clienti, spesso usando toni sarcastici, denigratori e pieni di arroganza.
Frequentiamo regolarmente ristoranti di livello alto e medio, sia per lavoro che per passione. Utilizzare uno sconto non significa “non potersi permettere il pranzo”, ma scoprire nuovi posti per poi eventualmente tornarci — come è già successo mille volte. È assurdo che un locale, invece di ringraziare chi lo sceglie, giudichi i clienti in base allo scontrino finale.
Sabato 5 luglio a pranzo il locale era pressoché vuoto: tre tavoli in totale. Siamo sicuri che il proprietario saprà benissimo chi siamo. E saprà anche, se è onesto con se stesso, che tutto ciò che abbiamo scritto corrisponde a verità.
Ci dispiace aver speso anche solo 75€, con lo sconto, in un posto in cui il rispetto per il cliente sembra essere un optional.
UMILTÀ. È questo che vi auguriamo, sinceramente. Più del tartufo fresco, vi servirebbe davvero.
PS: il libro che invece vi consiglio io (visto che fate anche i simpaticoni) è : “Manuale di educazione per principianti” non ancora scritto, ma le...
Read more