L'embrione della collezione risorgimentale astigiana nacque nel 1898 in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario di promulgazione dello Statuto Albertino per volontà del conte Leonetto Ottolenghi. Al Conte di famiglia ebraica, e il cui nome completo era Abramo Leone, si devono numerose iniziative filantropiche e culturali (come il Teatro Alfieri), la donazione di numerosi palazzi e l'abbellimento di spazi pubblici. Leonetto Ottolenghi diede incarico ad alcuni dei migliori pittori dell'epoca di dipingere quadri raffiguranti eventi e personalità risorgimentali finanziando di tasca propria l'intera iniziativa. Ne nacque una esposizione, il "Salone del Risorgimento", che venne allestita presso l'Alla in piazza Alfieri, un edificio abbattuto negli anni sessanta per realizzare al suo posto il palazzo della provincia. Al termine dell'esposizione, nel 1901, i reperti vennero trasferiti a palazzo Alfieri, per l'occasione acquisito da Leonetto Ottolenghi con l'obiettivo di destinarlo a museo civico per poi cederlo gratuitamente alla città di Asti. Nel 1937, dopo la fondazione a palazzo Alfieri del Centro Studi Alfieriani, il museo, per ragioni di spazio, venne trasferito a palazzo Mazzetti, dove rimase fino al 1984. In quell'anno il palazzo venne chiuso per ristrutturazione e le esposizioni furono smontate e archiviate. In occasione delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, il 23 marzo 2012, il museo è stato riaperto a palazzo Ottolenghi, ristrutturato per l'occasione. La collezione del museo comprende dipinti, bandiere, stendardi militari, armi, divise militari, monete, medaglie ed altri tipi di reperti. Sono presenti ovali che rappresentano personaggi storici e quadri che raffigurano le battaglie più importanti dell'epopea risorgimentale. Questi dipinti appartengono al primo nucleo voluto da Leonetto Ottolenghi nel 1898. I personaggi raffigurati sono stati eseguiti dal pittore astigiano Paolo Arri (1868-1939) e rappresentano politici, economisti, patrioti, filosofi, poeti, letterati, tra i quali Camillo Benso Conte di Cavour, Angelo Brofferio e Giuseppe Garibaldi, e i componenti di Casa Savoia. Le battaglie risorgimentali sono state invece immortalate dai pittori Luigi Morgari (1857-1935), Raffaele Pontremoli (1832-1905) e Felice Cerruti Bauduc (1818 - 1896). È inoltre presente una collezione di stendardi e bandiere delle corporazioni di Asti e dei reduci Garibaldini astigiani. All'interno del Museo sono visibili anche reperti storici relativi alla I e alla II Guerra Mondiale e il rifugio antiaereo realizzato nel 1943, quando Palazzo Ottolenghi ospitava la...
Read moreMuseo free!
Nonostante io abbia la tessera museale, è stata una sorpresa scoprire che questo museo è free. È diviso in tre parti, una prima sala con quadri di battaglie, spiegazioni del periodo storico e dei movimenti di unione nazionale. Una seconda sala con i quadri delle persone più illustri che hanno segnato tal periodo con al centro una teca con medaglie e monete commemorative dell’epoca. L’ultima parte è il rifugio antiaereo con all’interno una piccola mostra di oggetti dell’epoca e come si è arrivati al conflitto e alle diverse problematiche di tal periodo. Gentile il custode che ha atteso il nostro giro, nonostante stessimo debordando oltre l’orario di chiusura. Da non perdere se si...
Read moreVisitato GRATUITAMENTE in occasione del 25 Aprile, il museo, seppure di dimensioni modeste, rappresenta una testimonianza significativa del nostro periodo rinascimentale. Premetto che per la presenza di un bambino, non ho potuto dedicare il necessario tempo ai supporti audio-visivi, ma seppure con una esposizione curata, mi è sembrato un attimo slegato. Ciononostante ci sono reperti degni di attenzione, come ad esempio quelli appartenuti a Garibaldi. Interessanti anche le teche espositive di armi e uniformi. Una scoperta il pittore astigiani Paolo Arri, ritrattista di assoluto livello, come dimostrano i dipinti dei maggiori...
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