È il Parco dei baresi. A Bari esistono altri luoghi dove il verde degli alberi consola dalle brutture della città. Bari non va oltre i trecentomila abitanti, ma subisce comunque il peso del traffico urbano, soprattutto per via di una urbanistica infelice, che l'abusivismo edilizio degli anni Sessanta/Settanta ha incentivato vergognosamente. Ma questa è Bari, che non è una città da buttare, sia ben inteso. V'è un cuore, a cui i baresi tengono appassionatamente. In questo "Cuore", oltre San Nicola, oltre i lampioni del lungomare (il mare dopo i lampioni ...), oltre gli "allievi" crudi e la birra Peroni, c'è un altro "luogo" a cui i baresi tengono tantissimo: "Parco due Giugno", l'unico vero polmone verde della città. I baresi non lo dicono ad alta voce, ma certamente vivono questo luogo come un "riparo" dallo stress della città. Nei pomeriggi e nelle giornate calde, vi trovi bambini, ragazzi e ragazze, cani e tartarughe, piante e prati verdi sui quali sdraiarsi felicemente, sorridendo con amici, rincorrendo palloni o i libri e i racconti della famosissima Biblioteca dei Ragazzi, altra realtà bellissima di questo luogo. Visto dall'esterno, il parco non sembra grande, e in effetti non lo è. Ma se ci entri, il verde sapientemente cresciuto negli anni copre alla vista i palazzi delle abitazioni circostanti. Senza quel verde, quei palazzi sarebbero "poveri" alla vista e al cuore, con rispetto parlando. A Parco due Giugno i baresi si "nascondono", quindi. Vi trovano rifugio nonni, nipoti e genitori. Si respirano giochi e sorrisi. E sembra una "casa" nel verde che attrae chiunque vi entri, un salotto dei giochi, un rifugio sapiente che concilia il riposo di tutti. Per questo i baresi tengono molto a questo parco, e a ragione.