Pinacotheca "Giuseppe De Nittis"
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Palazzo della Marra è uno scrigno pugliese fra i più belli. Accoglie le opere di Giuseppe De Nittis, il pittore barlettano che tanto successo raccolse a Parigi. Leontine, l'amatissima "piccola moglie", ne fece dono ai Barlettani, avendo preso amaramente atto della disinvoltura con la quale i suoi connazionali "dimenticarono" il marito dopo la sua morte precoce. Oltre le opere di De Nittis, saranno esposte, fino al 5 maggio 2020, anche quelle di Giovanni Boldini, grazie a uno scambio fra i musei ferrarese e barlettano. Alcune opere di De Nittis, infatti, si trovano a Ferrara. Le opere di Boldini e De Nittis offrono quindi uno sguardo prezioso al contesto artistico parigino dell'epoca, essendo stati i due pittori coevi. Entrambi provenivano dall'esperienza dei macchiaioli, ma ne condivisero solo i principi fondativi: la rappresentazione della natura all'aperto e la tecnica delle macchie di colori, da cui la definizione dispregiativa di ”Macchiaioli”. Non furono invece “limitate” le idee che da quei principi compositivi presero piede a Parigi. Da quelle due “semplici” direzioni di ricerca, sorse la corrente degli “Impressionisti”, la quale non sarebbe mai esistita se prima non vi fossero stati, appunto, i Macchiaioli. Nel ritrarre donne e uomini del loro tempo, Boldini e De Nittis furono capaci di profonda introspezione psicologica. Boldini, grazie alla sua virtuosistica tecnica pittorica, esplorò la percezione visiva nell'occhio umano. Nel dipingere in maniera definita il focus visivo dei suoi ritratti, i volti dei soggetti, e poi, man mano che si allontanava dal volto, sempre meno definendo il resto del corpo, dimostrò di aver compreso il funzionamento dell'occhio umano: e cioè, che, man mano che ci si allontana dal focus di messa a fuoco, questa si riduce, mentre, nell'approssimarsi agli estremi del campo visivo, nella cosiddetta "coda dell'occhio", aumenta la percezione del movimento. Questa "scoperta" si ebbe solo negli anni '50 del XX secolo. Per questo nei ritratti il volto è dipinto con grande precisione, mentre le mani con pennellate poco definite, per conferire ai personaggi dinamicità e estrema vividezza; la “personalità” delle bellissime donne che ritrasse è presente tanto nelle espressioni dei visi quanto nelle loro “sfuggenti” mani. De Nittis, invece, infuse nelle sue opere la “spazialità” della tradizione rinascimentale italiana. Lo fece studiando sia la Natura sia osservando la luce, perché grazie a essa riuscì a costruire e definire lo spazio a “macchie” di colore. Nessuno degli Impressionisti riuscì a definire la profondità dello spazio come lui. Nessuno di loro. Di Giuseppe De Nittis c'è da ricordare un episodio da bambino all'età di dieci anni. Con i suoi compagni, in un giorno di forte scirocco, volle andare in alto mare con una tavola di legno per vedere la costa dal mare. A un certo punto gli amici ebbero paura e tornarono indietro. Lui disse che sarebbe tornato dopo; ma le ore passavano e Giuseppe non tornava. Allora si mossero tutte le imbarcazioni in forza a Barletta, essendo lui figlio di nobile benestante. La preoccupazione fu tanta. Lo trovarono in alto mare, seraficamente sdraiato sulla tavoletta in cima alle onde grosse di Scirocco. Interpellato, con sorpresa chiese: “Ma perché siete venuti a prendermi ?” Ancora oggi, passeggiando nel centro storico, in alcune di quelle strette viuzze che guardano a mare, quando è tramontana, si vedono il mare color della sabbia rivoltata dalle onde ingrossate e le bianche lenzuola svolazzanti dei balconi litigare senza tregua; o, nei giorni di scirocco, invece, si ammira la luce argentata - che a tratti si alterna al celeste chiaro - di un mare forzosamente calmo a riva. Non v'è parola che possa descrivere queste conversazioni della Natura con l'Uomo. De Nittis vi riuscì, semplicemente facendole “vivere” nella propria anima perché la percezione della Natura era in lui potentissima. Come l'amore profondo per Leontine. Come fosse un segreto intimissimo. Per questo i suoi quadri commuovono: senza che noi si possa comprenderne il perché fino in fondo.
Raffaello Volpe (Raffaello Volpe)Raffaello Volpe (Raffaello Volpe)
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Giuseppe De Nittis was one of the most important Italian painters of the 19th century, whose work merges the styles of Salon art and Impressionism. Born: February 25, 1846, Barletta Died: August 21, 1884, Saint-Germain-en-Laye, France Spouse: Léontine De Nittis (m. 1869–1884) Education: Accademia di Belle Arti di Napoli. . . . Giuseppe De Nittis è stato uno dei più importanti pittori italiani dell'Ottocento, il cui lavoro fonde gli stili del Salon art e dell'Impressionismo. Nato: 25 febbraio 1846, Barletta Morto: 21 agosto 1884, Saint-Germain-en-Laye, Francia Coniuge: Léontine De Nittis (m. 1869–1884) Istruzione: Accademia di Belle Arti di Napoli. . . . Giuseppe De Nittis était l'un des peintres italiens les plus importants du XIXe siècle, dont le travail fusionne les styles de l'art de salon et de l'impressionnisme. Naissance : 25 février 1846, Barletta Décédé : 21 août 1884, Saint-Germain-en-Laye, France Conjoint : Léontine De Nittis (m. 1869–1884) Éducation: Accademia di Belle Arti di Napoli . . . كان جوزيبي دي نيتيس أحد أهم الرسامين الإيطاليين في القرن التاسع عشر ، حيث تمزج أعمالهم بين أنماط فن الصالون والانطباعية. مواليد 25 فبراير 1846 بارليتا توفي: 21 أغسطس 1884 ، سان جيرمان أونلي ، فرنسا الزوج: ليونتين دي نيتيس (م 1869-1884) التعليم: Accademia di Belle Arti di Napoli
AsmaAsma
10
Il bellissimo Palazzo della Marra è oramai sede definitiva della collezione De Nittis. La convivenza di questo tesoro, all'interno del Palazzo, lo esalta e, nel frattempo, ne viene a sua volta valorizzato. Il cortile ti accoglie maestoso, mentre sui due piani superiori si trova la mostra pittorica, ai quali si accede attraverso ampi scaloni i cui soffitti sono decorati da pitture. Che dire poi di un impressionista di valore mondiale, alla stregua di Manet, Monet, Renoir ? Nella mostra ci si fa un'idea del lavoro e della vita di De Nittis. Alcune opere ti lasciano senza fiato: Colazione in giardino, La strada da Napoli a Brindisi, Tra i paraventi. Sono fotografie della vita, dei posti e delle persone incontrate. Tra le cose da non perdere a Barletta.
Vincenzo PizzolorussoVincenzo Pizzolorusso
20
Da tempo che desideravo vedere questa Pinacoteca. La sede è bellissima, Palazzo della Marra merita già di per sé. La mostra di De Nittis è ben fatta, gli ambienti grandi, l'allestimento curato con grandi didascalie. I dipinti bellissimi, con spiegazione storiografica esaustiva. Unico appunto: devono davvero davvero migliorare l' illuminazione, è davvero un peccato che un così bel posto e dei quadri così meritevoli, abbiano in un alcuni punti addirittura mancanza di luce, o l uso di faretti che riflettono sul quadro, rendendone impossibile la visione. Per favore, non cadere su queste piccole cose, dopo aver allestito uno spazio così bello!
Francesca D'addabboFrancesca D'addabbo
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Una splendida raccolta di impressionismo italiano e, più precisamente, pugliese, nata dall'arte del grande De Nittis. Vi sembrerà di fare un salto nei libri di storia dell'arte, tra le pagine piene di dipinti di Renoir e Monet. Le opere sono bellissime, l'esposizione molto curata. Tra il dipinto di una corsa di cavalli e una scena di colazione sull'erba, avrete l'impressione, appunto, di ritornare nel 1800. La pinacoteca è assolutamente da vedere, a maggior ragione perché è ospitata all'interno di un bellissimo palazzo. È importante che venga pubblicizzata e conosciuta, perché le bellezze che racchiude ne valgono la pena!
Tania MassariTania Massari
10
Really nice gallery that shows the artist's work through the years and gives a good background to the culture and inspiration behind each painting. The gallery takes about 1 hr to explore.
alex galex g
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Basic Info
Address
Via Cialdini, 74, 76121 Barletta BT, Italy
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Phone
+39 0883 538372
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barlettamusei.it
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4.6
(475 reviews)
Ratings & Description
cultural
accessibility
attractions: Château de Barletta, Colossus of Barletta, Cathedral Basilica of Saint Mary 'Maggiore', Teatro Curci, Porto di Barletta, Antica Porta Marina (monumento storico), Distilleria Abbandonata di Barletta, restaurants: Lupo di Mare, Saint Patrick, Al Vecchio Forno, Zio Tom, Da Mattone, Ristorante 95, Il Calamaro, Al Pomodorino, Santacroce, Maadhoo-sapori e suoni

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