The temple/theatre complex is well worth a look! The theatre is, in fairly common style, built intothe side of the hill and relatively little remains. The Imperial temple is largely reconstructed with the exception of a series of pillars. The real star of the site, though, is the fourth cella of the Republican temple - preserved underneath the Imperial temple!!! The cult room has absolutely amazing frescoes, on a par with most at Pompeii. Their state of preservation makes them look like they were just painted. Another nice feature of the site is the possibility to rent an augmented reality headset that lets you experience spherical panoramic reconstructions of the Imperial temple, theatre and forum. If you are at all interested in Roman archaeology and history, the Brescia Capitolium is a real must-see - I've lost count of the number of times that I...
Read moreNel 2011 il complesso monumentale è stato dichiarato dall'UNESCO, unitamente al complesso monastico del museo di Santa Giulia, patrimonio mondiale dell'umanità, facente parte del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568 - 774 d.C.).
Storia
La costruzione dell'edificio, così come del nuovo complesso monumentale del foro, è da attribuire a Vespasiano, nel 73 d.C. La sua "paternità" è confermata infatti dalla scritta originale riportata sul frontone che così recita:
«IMP. CAESAR.VESPASIANUS.AUGUSTUS. / PONT. MAX. TR. POTEST. IIII. EMP. X. P. P. CAS. IIII / CENSOR»
Il tempio fu a sua volta realizzato sopra un precedente tempio repubblicano, in occasione della vittoria dell'allora imperatore, appunto Vespasiano, sul generale Vitellio, nella pianura tra Goito e Cremona. Brescia, infatti, aveva contribuito al buon esito dello scontro inviando un cospicuo numero di uomini, venendo così premiata dal futuro imperatore. Distrutto da un incendio durante le incursioni barbariche che afflissero l'Europa nel IV secolo d.C. e mai più ricostruito, venne in seguito sepolto da uno smottamento del colle Cidneo, durante il medioevo.
Il complesso monumentale fu riportato alla luce solamente nel 1823, grazie all'appoggio del comune, di privati e dell'Ateneo di Brescia, che demolendo le case popolari e il piccolo parco (il cosiddetto Giardino Luzzaghi), realizzati anni prima sul terreno ormai sopraelevato rispetto alla costruzione, riportando alla luce l'antico centro della Brescia romana.
Teatro Romano
È inoltre fondamentale ricordare il grande teatro situato a destra del tempio, dalla caratteristica forma ad emiciclo, in parte occupato dalla presenza di palazzo Maggi Gambara, una residenza signorile edificata in epoca trecentesca proprio sulle gradinate. Della struttura non rimane molto: esistono tuttora le file più basse delle gradinate, poggianti direttamente sul terreno, mentre tutte quelle in passato sostenute da archi murari sono scomparse a causa del crollo di...
Read moreIl Tempio Capitolino venne eretto nel 73 d.C. per volontà dell'Imperatore Vespasiano. Nel IV secolo d.C. viene abbandonato e distrutto. Durante il medioevo tutta l'area del vecchio tempio viene travolta dagli smottamenti del colle Cidneo, rimanendo completamente sepolta. I suoi resti sono stati riportati alla luce dagli scavi archeologici realizzati, a partire dal 1823, per interessamento del comune di Brescia e dell'Ateneo. Nel 1826 i lavori di recupero ebbero un notevole impulso grazie agli importanti ritrovamenti che, nell'intercapedine dell'alto muro posteriore del tempio, riportarono alla luce numerosi reperti bronzei fra i quali la Vittoria Alata. In quegli anni vennero demolite alcune costruzioni popolari e un piccolo parco, che erano stati costruiti sopra l'area archeologica. Una prima azione di restauro ricostruttivo, ad opera degli architetti Luigi Basiletti e Rodolfo Vantini, viene attuata per ospitare nelle tre celle del tempio il Museo Patrio, primo Museo Civico di Brescia, inaugurato nel 1830. Da allora, nelle murature ricostruite, sono alloggiate diverse lapidi romane ritrovate in quegli anni in città e in provincia e qui collocate sotto la guida all'archeologo Giovanni Labus. Un successivo intervento di restauro, con integrazioni alla ricostruzione in alzato delle tre celle e soprattutto del pronao, risale a lavori eseguiti tra il 1935 e il 1936, mediante l'utilizzazione di laterizi che integrano le parti mancanti e consentono di sorreggere quelle originarie. L'ultimo restauro è stato concluso nel 2013 ed ha riportato in luce la decorazione e la pavimentazione originaria risalente al...
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