تقييم Lamore Lavita خبير الترحال في 35 دولة حول العالم Il Porcellino (Italian "piglet") is the local Florentine nickname for the bronze fountain of a boar. The fountain figure was sculpted and cast by Baroque master Pietro Tacca (1577–1640) shortly before 1634,[1] following a marble Italian copy of a Hellenistic marble original, at the time in the Grand Ducal collections and today on display in the classical section of the Uffizi Museum. The original, which was found in Rome and removed to Florence in the mid-16th century by the Medici, was associated from the time of its rediscovery with the Calydonian Boar of Greek myth.[2]
Tacca's bronze, which has eclipsed the Roman marble that served as model,[3] was originally intended for the Boboli Garden, then moved to the Mercato Nuovo in Florence, Italy; the fountain was placed originally facing east, in via Calimala, in front of the pharmacy that by association gained the name Farmacia del Cinghiale (Italian for "boar"). To gain more space for market traffic it was later moved to the side facing south, where it still stands as one of the most popular features for tourists. The present statue is a modern copy, cast in 1998 by Ferdinando Marinelli Artistic Foundry and replaced in 2008, while Tacca's bronze is sheltered in the new Museo Stefano Bardini in Palazzo Mozzi.[4]
Visitors to Il Porcellino put a coin into the boar's gaping jaws, with the intent to let it fall through the underlying grating for good luck, and they rub the boar's snout to ensure a return to Florence, a tradition that the Scottish literary traveller Tobias Smollett already noted in 1766,[5] which has kept the snout in a state of polished sheen while the rest of the boar's body has patinated to a dull...
Read moreIl nome popolare della statua bronzea del "Porcellino" è improprio perché raffigura un cinghiale ferito durante la caccia, il cui originale è un marmo, copia romana di un'opera ellenistica, che papa Pio IV donò a Cosimo I nel 1560, durante la sua visita a Roma. Dell'originale marmoreo, che oggi si trova agli Uffizi, Cosimo II de' Medici commissionò una copia in bronzo a Pietro Tacca nel 1612, destinata a decorare palazzo Pitti. Tuttavia un modello in cera vide la luce solo nel 1620 circa, mentre per la fusione si dovette aspettare il 1633 circa, ritardata delle continue e più urgenti commissioni granducali, come i Quattro mori di Livorno o le due fontane di piazza Santissima Annunziata. Nonostante fosse una copia, la resa di dettagli naturalistici come il pelo dell'animale rivela la straordinaria capacità come bronzista del Tacca, che fu il migliore allievo di Giambologna. Alcuni anni dopo la fusione Ferdinando II de' Medici decise di trasformare l'opera in una fontana, che è documentata sotto la loggia del Mercato Nuovo almeno dal 1640. Fu probabilmente in questa occasione che il Tacca creò anche il basamento ottagonale, e la vasca bronzea per la raccolta delle acque , decorata da un fitto sottobosco di piante, insetti e animaletti (oggi pure al Museo Bardini), che allude all'ambiente naturale di un acquitrino, non presente nell'originale di marmo e che lo scultore trattò con attenzione veristica, probabilmente usando anche veri animali nel modellato base di cera, come era pratica frequente. Al centro del basamento si apre la piccola vasca anteriore, a forma di fagiolo e compresa nella base, dove cade il rivolo d'acqua che esce dalla bocca del Porcellino. La fontana aveva una funzione principalmente pratica, oltre che decorativa, perché approvvigionava l'acqua ai mercanti che commerciavano sotto la loggia, che a quel tempo erano specializzati nella compravendita di stoffe pregiate quali sete, broccati e panni di lana. La collocazione originaria, come documenta un ricco materiale fotografico e grafico, era a levante, davanti all'omonima spezieria del Cinghiale, lungo via Por Santa Maria. Proprio l'uso continuativo del getto d'acqua (raggiunto da dietro passando sui rilievi della base) portò a una accentuata abrasione del metallo, che indusse in un primo momento a montare una ringhiera di protezione su disegno di Mariano Falcini e a sistemare in aderenza alla ringhiera una fontanella per un più pratico approvvigionamento dell'acqua (1854), quindi a rinnovare del tutto la base con una nuova modellata da Giovanni Benelli (1856), ovviamente ispirata alla precedente ma comprendente significative varianti dovute all'impossibilità di leggere correttamente le forme originarie dell'opera. La nuova base fu fusa da Clemente Papi, che nell'occasione provvide anche a restaurare la figura dell'animale (1857). Nel 1928, per facilitare la viabilità lungo la trafficata strada di via Por Santa Maria, la fontana venne spostata nella posizione attuale sul lato sud, davanti all'odierna ex-Borsa Merci. L'anima del basamento, ammattonata, venne rifatta e i materiali originali vennero rimontati nel lapidario sotterraneo del Museo di San Marco. Dopo la seconda guerra mondiale, essendosi radicato l'uso di sfregare il muso dell'animale per ingraziarsi la Fortuna e auspicare (per il turista occasionale) un ritorno a Firenze, si è posto il problema di una consunzione della stessa fusione del cinghiale del Tacca. Così, nel 1998, l'intera fonte è stata rimossa e sostituita da una copia che riproduce con grande fedeltà i punti di abrasione dell'originale e le varie patine superficiali, realizzata dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli nel 1988, come ricorda esplicita un'incisione sul bordo destro. L'originale statua è dal 2004 al museo Bardini, vicina sia al consunto basamento originale, sia a quello di...
Read moreThe Pig Fountain in Florence is located next to the loggia of the Mercato Nuovo, a stone's throw from Ponte Vecchio, and is a place much loved by tourists and citizens because according to popular tradition, touching the pig's nose brings good luck. The complete procedure for attracting good luck consists in putting a coin in the pig's mouth after rubbing its nose: if the coin falls past the grate where the water falls it will bring good luck, otherwise not. The popular name of the bronze statue of the Little Pig is a misnomer because it actually depicts a wild boar . In the fountain today there is a copy of the work by Pietro Tacca (1633) , who in turn copied a Hellenistic marble preserved today in the Uffizi. The ensemble was placed in 1640 by Cosimo II and was located in front of the Porcellino apothecary of the same name, on via Por Santa Maria. Then in the nineteenth century, to facilitate traffic on the road, it was moved to its current position on the south side, in front of today's former...
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