Si entra per conoscere una tecnica, quella dell'antropologia forense, ma si viene guidati in un percorso di archeo-antropologia molto bello, legato alla ricostruzione della popolazione che ha abitato Milano fin dai primi insediamenti. Un po' meno facile da collegare l'epilogo nel quale, tramite il tema dell'autopsia e della ricomposizione nelle "stragi di massa", si viene portati al tema della violenza sui minori, con testimonianze dirette di persone che le hanno subite, e infine con un'immersione totale e senza filtri sulla strage del peschereccio libico nel canale di Sicilia del 2015, (58 vittime accertate, fino a 500 disperse) con riprese video a grande schermo dei cadaveri nella stiva, che la paragonano praticamente ad un fossa comune. In sequenza vengono anche ricordate le 118 vittime del disastro di Linate del 2001. Non si tratta solo di avere la predisposizione giusta. Il contesto creato, le luci, il coinvolgimento emotivo sono forse eccessivi, creano un senso di angoscia e di impotenza, anche perché viene insinuata in qualche modo una responsabilità da parte della società civile in questo tipo di tragedie (mentre si tratta in realtà di crimini contro l'umanità commessi da organizzazioni...
Read moreWell, for anyone interested in anthropology, medicine and forensics it’s a must visit place. Went there, a museum employee provided a short tour guide in English, which was enough in order to understand the overall concept and to pay attention. Interesting place where one can learn about diverse early and nowadays Italy effort on learning, investigation and research on...
Read moreIncommentabile che si acceda ad un'area interna grande oltre un ettaro, con decine di edifici universitari, senza la benché minima indicazione che mostri dov'è il museo, e nemmeno un bidello a cui chiedere. Dopo MEZZ'ORA di giri in lungo e in largo ci sono arrivato: entrando dal numero 7 bisogna girare subito a sinistra e proseguire per una cinquantina di metri, superando una prima fila di aule. Si vedrà allora l'edificio basso e colorato, con l'ingresso illuminato. Apprezzabile lo sforzo di rendere fruibili al visitatore molti reperti ossei immagazzinati, buona parte dei quali collocati in aree non accessibili. Più che di museo, si tratta infatti di una mostra dedicata alla medicina legale nei suoi vari ambiti, con intento didattico. I tanti errori grammaticali nelle didascalie accompagnatorie fanno intuire molta frettolosità, che poteva essere evitata. Speriamo che col tempo varie cose si...
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