Renoir! Rovigo accoglie la morbidezza sensoriale delle opere del celebre pittore disposte in un percorso armonico che ne ripercorre vita, quadri e filosofia. Ancora una volta un'ottima mostra da ammirare, un'occasione da cogliere. PS chiederei all'organizzazione di esporre un avviso per quei visitatori che, muniti di audioguide, si "piazzano" di fronte ai dipinti e non si muovono fino al termine delle descrizione...mica siamo al cinema!
Andate a vedere l'esposizione Kandinskij! Ne vale la pena prima che (Ras) Putin con l'accento sulla i, decida di riportare in Russia i dipinti del Maestro. (Della serie: "il pallone è mio e ci gioco solo io"). Imperdibile 👍👍👍! Splendida la mostra, peccato per l'illuminazione dei quadri che spesso riportano ombre o riflessi impedendo di godersi appieno lo "spettacolo". Un poca più di attenzione...please.
Si riprende a vivere...mai avrei pensato che una semilibertà colorata di giallo potesse essere così piacevole, perlomeno ci si muove. È muovendosi perché non andare a visitare la nuova esposizione della mostra: "Vedere la musica" a Rovigo? Premetto che non sono un critico d'arte, anzi, mi affido molto alla "pancia" e alle sensazioni che ne derivano, la pittura passa attraverso gli occhi per raggiungere l'anima, e, purtroppo, devo dire che stavolta non sono positive. Ingresso contigentato e solita accoglienza gentile e professionale, ma desta perplessità l'audio guida igienizzata che si usa come un telefono, rendendo difficili le manovre per immortalare i dipinti con lo smartphone (meglio cuffiette usa e getta?), inoltre il curatore (non me ne voglia) risulta esaustivo...forse troppo, guidandoti tra le "minuscole sale" e creando confusione con spiegazioni che alla fine risultano pedisseque. I quadri (pochi), le stampe, i manifesti, le sculture e le musiche di sottofondo sono splendidi, ma le luci, spesso mal posizionate, riflettono altre immagini, proiettano l'ombra del visitatore sulle opere, i vetri delle teche a volte rendono difficile la visione e gli "allarmi" impediscono di avvicinarsi al meglio. Vorrei ricordare inoltre a quei signori (e consorti) posizionati staticamente di fronte ai dipinti, che questi ultimi non si muovono e che, una volta ammirati, ci sono altre persone interessate e paganti...il personale di sorveglianza potrebbe anche, volendo, dirigere il traffico! Alla fine insomma mi ha dato l'impressione di una mostra "per forza", un poco stiracchiata, dovuta, per quanto curata. Non cambia la valutazione su Palazzo Roverella, in attesa di una nuova proposta artistica.
Chiusura x Covid19... 😖😖😖 Si attende riapertura 🤷♂️.
Se bene si deve parlare della "Fondazione Cassa di Risparmio PD e RO" se ne parli per il restauro e mantenimento del Palazzo. Edificato alla fine del 1500 su commissione del Cardinale Roverella di Ferrara, è espressione dello splendido periodo Rinascimentale Estense dell'epoca, assurto a nuova vita grazie appunto agli interventi sopracitati. Attualmente ospita una splendida mostra pittorica del Russo (di adozione parigina) Chagall che abbiamo visitato e "ben compreso" grazie al percorso guidato e alle spiegazioni del nostro anfitrione Silvia (plauso convinto). L'artista ebreo, nato a Vitesbek nel 1887, ebbe un'esistenza ricca, lunga e complessa, che terminò nel 1985, uno dei pochi pittori che vide riconosciute in vita le sue opere. Vagò tra Paris, Mosca, San Pietroburgo, Berlino, Stati Uniti, ecc. attraversando guerre ed epoche con varie vicissitudini, ma i caposaldi della sua esistenza (oltre ovviamente alla pittura) furono sostanzialmente due: l'amore smisurato per la splendida moglie Bella Rosenfeld (quasi sempre presente nei suoi iconici quadri) e quello per la Russia, il suo paese, dove ritovava se stesso e la pace. Legato alla tradizione, religiosissimo e interprete di una pittura senza legami, ci lascia una eredità culturale ben esposta e curata a Palazzo Roverella. Bisogna comprendere il personaggio che dipingeva fuori dagli schemi, con colori forti, soggetti imprevedibili e quadri "sottosopra"..., merita di...
Read moreNon credo che tornerò a Rovigo per vedere altre mostre a Palazzo Roverella. Lasciamo da parte il fatto che Rovigo è una città desolata dove non c'è assolutamente niente da fare (fatta eccezione per le mostre temporanee a palazzo); ho visto la mostra dedicata a Kandinskij, mostra a dir poco meravigliosa per quanto riguarda la qualità dell'itinerario suggerito e la quantità eccezionale dei materiali esposti, c'è però un grandissimo MA, ed è proprio quello che rende estremamente negativa la mia recensione (perché non recensisco la mostra, ma la struttura, il personale e l'organizzazione); la struttura era piuttosto brutta dal punto di vista estetico, all'entrata c'era cattivo odore e la planimetria del palazzo stesso lo rendeva poco adatto per ospitare una mostra così importante e con una quantità di materiali e visitatori attesi non indifferente (tanto che sono stati costretti a introdurre un sistema di prenotazione obbligatoria che si è comunque dimostrato inefficace nel prevenire il sovraffollamento, in più credo che gli organizzatori della mostra si sarebbero dovuti domandare: ma le persone che per via della prenotazione devono aspettare cosa fanno nella città più vuota e noiosa d'italia nel mentre? Hanno fatto una mostra per valorizzare Rovigo tralasciando il piccolo dettaglio che se non crei un circolo di atrazioni/servizi/attività che si integrano a vicenda non valorizzi proprio niente, crei solo delle cicliche entrate straordinarie di denaro alle poche attività di ristorazione della città che per altro sono destinate a calare dato che chi va a Rovigo una volta probabilmente non ci torna più... la prova sono le numerosissime recensioni negative); la quasi totalità del personale era estremamente scortese, sembrava quasi che ti stessero facendo un favore a svolgere le mansioni per cui sono pagati; l'audioguida era interessante, ma l'applicazione per telefono che ne consentiva la fruizione era veramente un abominio, non potevi chiudere il telefono e dovevi stare attentissimo a no uscire per sbaglio perché altrimenti si chiudeva e non potevi più rientrare perché il codice di accesso necessario si cancellava; altra cosa, la disposizione assurda degli allarmi davanti alle opere che scattavano continuamente anche senza motivo e che era inevitabile far scattare dato il numero enorme di persone in quegli spazi ristretti. Insomma... luogo, personale e organizzazione erano...
Read moreUn viaggio il mio iniziato nei fiori... "Ti piacciono i fiori?! " È stata una domanda a profetica. I fiori hanno caratterizzato la mia 'esperienza interna' a palazzo Roverella in una giornata nebbiosa. Questa è una mostra meno sognante di altre viste su Chagall ma molto bella e ricca, è molto seria....non tutto Chagall è di pancia e di cuore, molto c'è di riflessione sul mondo dell'arte che solo apparentemente ignorava ma che conosceva intensamente e seguiva tutte le avanguardie da perfetto nomade curioso che era, sul mondo russo delle icone russe presenti nella mostra a fronte di molti quadri come ricostruzioni di un percorso appunto iconografico della "sua Russia", sul mondo ebraico fatto di religione e simboli di una cultura altra ed in fine sul mondo del tardo novecento che lo circonda in un periodo storico sicuramente buio. Ma.... i fiori io li ritrovo sempre nei suoi quadri...i fiori sono la natura e la vita per eccellenza...sono il colore (in russo colore e fiori sono la stessa parola....che incanto vero?!), Chagall si rammarica quando non si è capaci di vedere l'incanto dei colori, forse perché lì si perde allora anche quello della vita. La bellezza dei fiori fa parte dell'esistenza umana e va anche colta nella spiritualità e custodita nell'anima. Chagall cerca, ci riporta e consegna sempre l'ultimo incanto di bellezza in un tempo triste e nero ed impregnato di morte....quasi ci consegnasse uno scampolo di speranza, che forse serve anche a noi visto il nostro tempo..
La mostra in se è ben fatta e ben organizzata, un'ora la visita guidata e la visita libera per tempistiche covid, alla fine si trova un video intervista su Chagall ed il bookshop. Poi a seguire per chi vuole c'è la mostra permanente del pazzo con reperti tra cui alcuni egizi piccole chicche,ed altre opere.
Io ho visitato anche la mostra su 'visioni dell' inferno' e ' la quercia di Dante' di palazzo Roncale, sono gratuiti percio' se avete tempo e voglia perché no?! In fine mi sono concessa un giro a piedi per il centro di Rovigo, in cui non ero mai stata, piccolina e scompare vicino alla bellezza di altri centri storici ed uno Spritz delle 17 perché alle 18 coprifuoco.... Devo dire che i rovigiani o rovighesi molto gente alla mano...come quella che...
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