Durante la mia visita al Castello di Vieste, ho avuto il privilegio di immergermi nell'arte e nell'ingegno di uno dei più grandi registi italiani, Franco Zeffirelli. Questa eccezionale mostra, ospitata nelle antiche mura del castello, è stata un viaggio attraverso il genio creativo di un'icona del cinema e del teatro. Il Castello di Vieste, con la sua storia millenaria e la posizione panoramica sul Mar Adriatico, ha fornito uno sfondo incantevole per questa esposizione. L'arte di Zeffirelli si è fusa perfettamente con l'atmosfera storica del castello, creando un'esperienza visiva e culturale coinvolgente. Le opere esposte, rappresentative del talento e della versatilità di Zeffirelli, hanno spaziato dalla scenografia teatrale ai set cinematografici, dalle opere liriche alle produzioni cinematografiche iconiche. Ho potuto ammirare dettagli incredibili e toccare con mano il lavoro meticoloso che ha reso Zeffirelli un maestro nell'arte visiva. Le opere di Zeffirelli mi hanno trasportato in mondi diversi, regalandomi emozioni autentiche. Emergeva chiaramente la sua capacità di catturare la bellezza e l'essenza dell'arte in ogni opera, coinvolgendo gli spettatori in un viaggio emotivo attraverso il suo genio creativo. La cura e l'attenzione dedicata all'allestimento della mostra erano evidenti, guidandomi attraverso il percorso espositivo in modo chiaro e coinvolgente. La disposizione delle opere ha reso possibile una narrazione fluida della storia e dell'evoluzione artistica di Zeffirelli, dall'inizio della sua carriera fino ai suoi capolavori più celebri. In conclusione, la mostra di Zeffirelli al Castello di Vieste è stata un'esperienza culturale straordinaria, un viaggio attraverso la mente e il cuore di uno dei grandi maestri dell'arte visiva. Consiglio vivamente a tutti gli amanti dell'arte, del cinema e del teatro di cogliere l'opportunità di immergersi in questo mondo incantato creato da Franco Zeffirelli. Un'esperienza che rimarrà impressa nella memoria di chiunque abbia la...
Read moreIl Castello di Vieste, che sovrasta con la sua imponente mole il quartiere medioevale e il centro storico, viene fatto risalire alla II metà del sec. XI, quando conte di Vieste era il normanno Roberto Drengot. E' a pianta triangolare, corredata agli spigoli (Nord, Est ed Ovest) di tre bastioni a punta di lancia, che incorporano quelli più antichi a base circolare ed è una strutture con funzione difensiva. Per la sua posizione strategica, Vieste costituì sempre uno dei maggiori capisaldi di difesa del Gargano e conservò fino al 1846 il titolo di Piazza d'armi. Tutti i governanti del Regno dell'Italia meridionale, dai Normanni ai Borboni, hanno sempre tenuto nella massima considerazione questo avanzatissimo posto dell'Adriatico e lo hanno sempre dotato di "bastevole munizione e di maggior numero di soldati..."(V. Giuliani, 1768). A Sud, invece, sul limite dell'alto strapiombo della costa, si ergeva la fabbrica con la cappella, una serie di abitazioni e un piccolo cinquecentesco bastione. Durante le lotte tra il Papato e Federico II (1240), subì con la città, da parte dei Veneziani, notevoli danni. Si vuole che lo stesso Imperatore accorse a Vieste e si preoccupò immediatamente di riedificarlo e ampliarlo, di rinforzare le mura della città e di restaurare anche la Cattedrale. Nei secc. XV e XVI resistette alla furia devastatrice di Acmet Pasci e Draguth Rais, e nel 1646 col terribile terremoto, crollò gran parte di esso. Altri danni li subì, all'alba del 24 maggio 1915, al momento dell'inizio delle ostilità con l'Austria, quando fu cannoneggiato dal cacciatorpediniere Lika. Successivamente lo stesso cacciatorpediniere, insieme all'incrociatore Helgoland e i caccia Csepel e Tatra, rivolse i cannoni contro il cacciatorpediniere Turbine, accorso in aiuto di Vieste, affondandolo a poche miglia...
Read moreIl castello sorge a strapiombo sul mare, al margine dell'abitato, e venne costruito da Federico nel 1240 come «regia fortezza», all'interno di un progetto di fortificazione costiera che annoverava numerosi castelli lungo la sponda adriatica. Tuttavia la configurazione attuale si deve ad interventi spagnoli attuati tra 1535 e 1559, durante i quali i resti della fortificazione sveva vennero inglobati e trasformati fino a perdere qualsiasi evidenza. La tradizione vuole che l'imperatore abbia soggiornato a Vieste almeno in due occasioni, nel 1240 e nel 1250, già molto se si considera che alcune tra le costruzioni da lui fatte edificare non ebbero mai l'onore di ospitarlo tra le loro mura. Attualmente adibito ad usi militari, non è purtroppo visitabilE eccetto in questo periodo di vacanze...
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