Every time I visit Vieste, I make it a point to dine at Al Dragone, and it never disappoints. The restaurant is located in the heart of the city, a perfect spot to enjoy a meal after exploring the charming streets of Vieste.
Al Dragone is a truly authentic restaurant with its own unique charm and character. The ambiance is warm and inviting, and the combination of traditional decor and elegance creates a memorable dining experience. It’s a place where you can really feel the local spirit. The staff were incredibly welcoming and attentive, making sure we had everything we needed throughout the evening.
The food here is simply outstanding. The seafood is incredibly fresh, and the pasta is hands down the best I’ve ever had. Each dish is bursting with flavor and beautifully presented. For the main course, they offer incredible options like flambeed prawns or flambeed beef fillet, which are prepared right in front of you, adding a touch of theater to your meal. We also enjoyed a lovely selection of local wines.
To top it all off, the desserts are divine, all homemade and absolutely delicious.
For me, no trip to Vieste is complete without dining at Al Dragone. Highly recommended for anyone looking to enjoy an authentic and delightful meal in the heart of this...
Read moreAl Dragone lo chef non esiste.
Abbiamo ordinato “scamponi gratinati alle mandorle con maionese al limone” e dei “tagliolini all’astice”.
Gli scamponi sono arrivati bolliti (e non gratinati) in una presentazione oscena: ricoperti di mandorle a scaglie gettate brutalmente sulle code di quegli animali bolliti direttamente dalla busta del Conad. Ovviamente la maionese al limone era semplicemente una maionese (dato che la salsa prevede già il limone come ingrediente) che è stata deposta squallidamente a lato. Eravamo basiti. 4 scampi bolliti con mandorle Conad e mayo Calvè - 28€
Il peggio peró, fu il tagliolino all’astice.
Prima di tutto non era un tagliolino (una pasta fresca all’uovo saporitissima e di non banale cottura dato che tende ad asciugare) ma una linguina (una pasta secca comunissima). Secondo: la cameriera presenta il piatto come un’eccellenza del ristorante nel fatto che l’astice viene sgusciato prima della cottura e aggiunto in polpa al sugo per dargli piú sapore. Peccato che fosse una terribile strategia per mascherare la totale assenza dell’astice in un sugo di pomodoro in cui sono stati sparsi brandelli di polpa di crostaceo bollito (e stracotto) non identificato. Infatti, mentre è facile mascherare un sugo di pomodoro insaporito con un fumetto di crostacei meno pregiati (sono tutti buonissimi secondo me) e spacciarlo per astice è davvero difficile fare un sugo con un innominato crostaceo cosí blando e insapore come quello prodotto dal ristorante Al Dragone. Credo che l’ultima volta fu quando un mio coinquilino col portafogli che piangeva decise di immergere due code di gambero per impreziosire quasi un chilo di passata. Come fece il mio coinquilino al tempo, mi hanno servito la medesima linguina al pomodoro - mentre il tuo coinquilino te lo da gratis il cibo insapore, Al Dragone lo vende a 22€.
Ho anche trovato il personale di sala estremamente disonesto: poichè entrambe le portate ci sono state suggerite. Dell’una (lo scampo bollito con le mandorle Conad e la Calvè) è stata elogiata la presentazione scenografica con un flambè direttamente al tavolo (mai accaduta), dell’altro (lo spaghetto al pomodoro sciapo con brandelli di crostaceo bollito) la particolare dedizione nella cottura della polpa d’astice di cui, ovviamente,...
Read moreHo esitato a lungo prima di cenare da voi. Un punteggio medio di 4.1, recensioni estremamente contraddittorie: tra entusiasmi e critiche severe. Alla fine mi sono detto che forse i giudizi negativi erano esagerati – che valeva la pena provare di persona.
L’accoglienza è stata cortese e cordiale, il luogo suggestivo. La scenografia della sala prometteva un’esperienza memorabile. Purtroppo, solo la scenografia ha mantenuto le promesse. Il piatto di pasta ai ricci di mare, che speravo iodato e vibrante, si è rivelato di una insipidezza disarmante. Com’è possibile togliere al riccio tutta la forza del mare? Più che un piatto, un’ombra: ciò che rimane è un ricordo sbiadito.
Lo stesso smarrimento si è ripetuto con le mazzancolle flambé al calvados. Un nome promettente, ma un’esecuzione deludente. Si percepisce che la materia prima è di buona qualità – ma non viene in alcun modo valorizzata. Le mazzancolle vengono appena scottate, irrorate di calvados, flambate brevemente in sala… e servite. Nessuna riduzione, nessun fondo, nessuna infusione di aromi. Nessuna traccia del fuoco, nessuna impronta del frutto. Non era un piatto, ma una dimostrazione. Altrove ho assaggiato mazzancolle al calvados in cui l’alcol si legava alla polpa con sensualità, in cui il flambé era un momento di cucina, non un effetto scenico. Qui, non restava che un guscio vuoto di gusto – e una scintilla per gli occhi, non per il palato.
Il vino, invece, era onesto – semplice e ben scelto. Il servizio, seppur discreto, è rimasto cortese.
Pagare prezzi che si vogliono da "Guida Michelin" per piatti che tradiscono lo spirito, la passione e la memoria della cucina pugliese è un’offesa al palato e all’intelligenza di ogni gastronomo venuto in Italia in cerca non di spettacolo, ma di autenticità.
In sintesi: personale irreprensibile, scenografia teatrale, ma la vera essenza culinaria della Puglia è rimasta sepolta tra le pietre della vostra grotta. Se davvero ambite a rappresentare questa terra, lasciate gli artifici al carnevale e riportate la bontà al...
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