Pizza concettuale e bruciata Curioso per le ottime recensioni ho voluto provare questa pizzeria. Ho la netta sensazione che molte delle recensioni positive non siano veritiere perché la realtà è drammaticamente discordante da ciò che ho trovato spesso scritto. La pizza è insulsa, piccola e quasi sempre bruciata. Stando seduti vicino al forno non si può non notare l’odore costante di pizza bruciata, fra l’altro tecnicamente inaccettabile visto l’abbondante uso di semola nell’impasto. In Quattro persone abbiamo speso quasi 70 €. Le varianti di pizza sono estremamente limitate, per intenderci non c’è neanche la Napoli. Una bufala che costa 12 € e ha un di raggio di 20 cm può essere il frutto solamente di un talento geniale del marketing sociale ma non certo di un equilibrio nell’offerta culinaria. Oppure visto l’omonima pizza alla pecora può essere l’effetto gregge/pecora imitativo tipico degli avventori cagliaritani. Aggiungere a crudo la mozzarella di bufala su una base di pizza rossa e dire che è una pizza alla bufala può andare bene forse per qualche apericena universitaria. Anche l’uso eccessivo della semola nell’impasto può trovare ragione solo in una nouvelle vague che ci siamo inventati in Sardegna o in qualche rimembranza de su pistoccu. Il rischio estremamente probabile è che se continua così quanto prima qualche comico napoletano chieda una scala e un cacciavite per rimuovere dall’insegna il nome pizzeria per vilipendio. Mi scuso per i toni un po’ sferzanti e Irriverenti ma purtroppo nella filosofia della pizzeria si nota una nota di saccente e intellettualmente arrogante. Visto quanto pagato l'ronia è il minimo. Comunque visto le "numerose" recensioni a cinque stelle questa non porterà per fortuna nessun tipo di danno. Ridateci la Pizza, Basta Etnofighetti della Cucina