Se siete in cerca di un'esperienza culinaria che sia un mix tra un reality show e un'escursione in mezzo alla natura, allora Sabatino è il posto che fa per voi, la trattoria dove il tempo si dilata e le sorprese sono all’ordine del giorno. Abbiamo deciso di andare a pranzo lì, arrivando con una fame che avrebbe potuto far tremare anche il più robusto degli arrosti. Giunti alle 13:15, abbiamo subito notato un piccolo dettaglio: il tavolo non era pronto, e si trovava sotto un assalto di mosche e api degno di un documentario su National Geographic. Finalmente ci sediamo, e i camerieri, fulminei come mai più lo saranno nel corso della giornata, ci portano le posate. E qui inizia l'avventura vera e propria: il menù non è stampato su un foglio come nei comuni mortali ristoranti, ma scritto su una lavagnetta, come nei migliori quiz a premi, dove però il premio è la tua stessa cena. Quindi, dopo un breve esercizio di lettura a distanza, torniamo al nostro tavolo e... aspettiamo. Mezz’ora per essere precisi, tempo durante il quale i proprietari intrattengono gli ospiti con urla provenienti dalla cucina, in una rievocazione teatrale di "Gordon Ramsay - versione italiana". Finalmente arriva una cameriera, che sembra essere il capro espiatorio preferito dei proprietari. Nonostante le tensioni, riusciamo a ordinare l'antipasto della casa, che, sorpresa delle sorprese, risulta essere ottimo. Ci gustiamo salumi di qualità e formaggi deliziosi, con menzione d’onore per la mortadella al tartufo e il formaggio alle noci. Peccato solo per l'attesa di 45 minuti che ci ha fatto sembrare l'antipasto come un miraggio nel deserto. E così continua la saga delle attese. Tra un bicchiere di vino e l’altro, arrivano finalmente i primi. Le tagliatelle al cinghiale sono una gioia per il palato, anche se avrei gradito un po' più di cinghiale e un po' meno pepe. La lasagna alle zucchine, invece, sembrava avere visto tempi migliori, probabilmente quando Napoleone stava ancora pensando se invadere l’Italia o meno. Passati altri 45 minuti, mentre fuori si scatena una bufera che neanche il peggiore incubo di un metereologo, arriva l’arrosto misto. Qui il vero protagonista è un giovane cameriere (che supponiamo faccia parte della famiglia), il quale, alla richiesta di “un paio di posate”, decide di portarci tutto l’argenteria del locale. Però dobbiamo dargliene atto: la carne era spettacolare, e le patatine fritte... beh, forse le migliori che abbia mai assaggiato. A fine pranzo, quando ormai pensavamo che avremmo passato lì anche la cena, esce la cuoca per suggerirci dei dolci. Io opto per un crème caramel nocciolato, perfetto per concludere in dolcezza, mentre mia zia si avventura con una sbriciolata ai frutti di bosco, che le risulta troppo amara, ma viene difesa a spada tratta da mio zio come “la vera sbriciolata”. Siamo usciti alle 16:30, con un conto che, almeno quello, è stato meno drammatico delle tempistiche. In conclusione, se amate le sfide, l’avventura e non avete nulla in programma per il resto della giornata, Sabatino è il posto che fa per voi. Consigliato ai...
Read moreSe siete in cerca di un'esperienza culinaria che sia un mix tra un reality show e un'escursione in mezzo alla natura, allora Sabatino è il posto che fa per voi, la trattoria dove il tempo si dilata e le sorprese sono all’ordine del giorno. Abbiamo deciso di andare a pranzo lì, arrivando con una fame che avrebbe potuto far tremare anche il più robusto degli arrosti. Giunti alle 13:15, abbiamo subito notato un piccolo dettaglio: il tavolo non era pronto, e si trovava sotto un assalto di mosche e api degno di un documentario su National Geographic. Finalmente ci sediamo, e i camerieri, fulminei come mai più lo saranno nel corso della giornata, ci portano le posate. E qui inizia l'avventura vera e propria: il menù non è stampato su un foglio come nei comuni mortali ristoranti, ma scritto su una lavagnetta, come nei migliori quiz a premi, dove però il premio è la tua stessa cena. Quindi, dopo un breve esercizio di lettura a distanza, torniamo al nostro tavolo e... aspettiamo. Mezz’ora per essere precisi, tempo durante il quale i proprietari intrattengono gli ospiti con urla provenienti dalla cucina, in una rievocazione teatrale di "Gordon Ramsay - versione italiana". Finalmente arriva una cameriera, che sembra essere il capro espiatorio preferito dei proprietari. Nonostante le tensioni, riusciamo a ordinare l'antipasto della casa, che, sorpresa delle sorprese, risulta essere ottimo. Ci gustiamo salumi di qualità e formaggi deliziosi, con menzione d’onore per la mortadella al tartufo e il formaggio alle noci. Peccato solo per l'attesa di 45 minuti che ci ha fatto sembrare l'antipasto come un miraggio nel deserto. E così continua la saga delle attese. Tra un bicchiere di vino e l’altro, arrivano finalmente i primi. Le tagliatelle al cinghiale sono una gioia per il palato, anche se avrei gradito un po' più di cinghiale e un po' meno pepe. La lasagna alle zucchine, invece, sembrava avere visto tempi migliori, probabilmente quando Napoleone stava ancora pensando se invadere l’Italia o meno. Passati altri 45 minuti, mentre fuori si scatena una bufera che neanche il peggiore incubo di un metereologo, arriva l’arrosto misto. Qui il vero protagonista è un giovane cameriere (che supponiamo faccia parte della famiglia), il quale, alla richiesta di “un paio di posate”, decide di portarci tutto l’argenteria del locale. Però dobbiamo dargliene atto: la carne era spettacolare, e le patatine fritte... beh, forse le migliori che abbia mai assaggiato. A fine pranzo, quando ormai pensavamo che avremmo passato lì anche la cena, esce la cuoca per suggerirci dei dolci. Io opto per un crème caramel nocciolato, perfetto per concludere in dolcezza, mentre mia zia si avventura con una sbriciolata ai frutti di bosco, che le risulta troppo amara, ma viene difesa a spada tratta da mio zio come “la vera sbriciolata”. Siamo usciti alle 16:30, con un conto che, almeno quello, è stato meno drammatico delle tempistiche. In conclusione, se amate le sfide, l’avventura e non avete nulla in programma per il resto della giornata, Sabatino è il posto che fa per voi. Consigliato ai...
Read moreNessuna cura per i clienti
Frequentavamo questa trattoria da anni chiudendo un occhio sulla lentezza esasperante del servizio, sui prezzi decisamente più alti della media e sugli evidenti malumori tra cucina e cassa perché, in fondo, si mangia bene. Stavolta però la misura è colma. Siamo stati a Pasqua e, nonostante la prenotazione fatta giorni prima, il nostro nome non era in lista. Fortunatamente un tavolo c'era. Abbiamo ordinato due primi (ravioli speck e asparagi) e due secondi (capretto cacio e ova e agnello arrosto). I primi buoni, il problema arriva con i secondi. Sorvoliamo sulla porzione misera di agnello da 16€ il piatto. Il capretto, alla seconda forchettata, rivela un evidente capello nero e riccioluto. Chiamo la cameriera dai riccioli neri e, quando le faccio notare il capello mi risponde infastidita "Che devo fare?". E devo dirtelo io? Porta il piatto in cucina e, dal passavivande si alza la voce dello "chef": "Si prendesse un'altra cosa, vaff..." Non un gesto di scuse, nessuna disponibilità, solo arroganza. La cameriera, dai capelli corvini come anche il cuoco, mi dice che è un pelo di capretto. Pieno così in Abruzzo di capretti dai riccioli neri. Arrivati in cassa, le scuse sono arrivate dalla signora solo su sollecitazione di mio marito. Peccato constatare che da Sabatino non ci sia alcuna cura per i clienti, nessuna volontà di coccolare chi ci mangia da anni. L'errore può starci, certo non la cattiva igiene, né la maleducazione e la prepotenza. Ora è chiaro perché, tempo fa, la proprietaria parlando del figlio "chef" sbottò: "Magari se...
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