Arriviamo in Villa io e la mia ragazza, e veniamo accolti da Alberto, che ci accompagna davanti al camino e ci mostra la biblioteca, nel mentre ci sistema le giacche nel guardaroba e ci mostra la sala da biliardo, che dire la location è fantastica, si viene riportati molto tempo indietro nel tempo. Dopodiché ci accompagna al ristorante al piano di sotto, la sala ben illuminata e la cucina in vista risalta subito agli occhi, come non accorgersi della mise en place del ristorante, minimale e elegante allo stesso tempo. Abbiamo la fortuna di aver trovato una serata tranquilla quindi tutto il ristorante e il personale può coccolarci al cento per cento. Ci sediamo a tavola e ci viene dato il benvenuto dal Maitre Francesco e dal Sommelier Samuele nonché dal grande chef Igles. Ci viene portato subito a tavola dell'olio nuovo di Ragusa dal colore fantastico con del sale Maldon e una selezione di pane fantastica con piu di 4 tipi differenti tutti spiegati nel dettaglio da Alberto l'assistente Sommelier, sicuramente siamo stati colpiti dal pane con il Lievito madre di 150 anni, indimenticabile. Ci viene portato un benvenuto dalla cucina con un calice di Champagne Carte Blanche 1er cru, un flan di pomodoro alla base e un'insalata liquida con delle verdurine, impiattamento molto bello e colorato e piatto squisito. Da qui in poi si passa alle cose serie, abbiamo avuto la fortuna di provare tutti piatti diversi, il mio antipasto era una tartare di capriolo con delle verdure in osmosi e della paprika affumicata, fantastico, carne morbida e condita alla perfezione, mente la mia ragazza ha avuto un crudo di gamberi e astice se non vado errato e una spuma di avcado peperoni e alghe, tutto accompagnato da un rosso francese Saumur Champigny Thierry Germain 2014, incredibile. Primo, un risotto Mojito di Parma per entrambi, a dir poco fantastico cotto alla perfezione e mantecato a dovere, con della scorza di lime, menta e parmigiano reggiano 72 mesi, fantastico, accompagnato da uno Champagne indimenticabile, un Blanc de noir Benoit Lamaye. Passiamo al secondo per me un Trigabolo, germano reale e salsa peperata, cottura a puntino piatto spettacolare con la salsa incredibile, mentre per lei una zuppa di pesce iperbarica sublime, con dei frutti di mare e non, tutto scongelato con acqua di mare, come se fossero appena pescati, pazzesca anche la bisque accompagnata e una foglia d ostrica. Qui un Rosso italianissimo, un Taurasi riserva 2006, a dir poco incredibile.. emozioni su emozioni che si susseguono, in tutto questo un servizio impeccabile e attento ad ogni dettaglio che ti fa sentire veramente coccolato. Ci viene portato un gelato alla nocciola con un crumble come pre dessert e posso assicurarvi che era il miglior gelato alla nocciola che avessi mai mangiato. Alla fine concludiamo con un dessert a testa, per me una Terrapromessa che consisteva in una terra di cioccolato gelato ai pinoli, spugna di nipitella e frutti di bosco, mentre per lei un EmozioneRock, un cannolo croccante con del cioccolato bianco tostato,marmellata di limoni e melograno, entrambi ci hanno lasciato senza parole, accompagnati da un fantastico aleatico dell Elba. Alla fine una sorpresa scenografica con del tè verde alla menta e delle specie di caramelle allo zenzero con della polvere di liquirizia, al centro una componente del tutto aromatica. C'è poco da aggiungere, i piatti sono strepitosi, i vini accostati e spiegati nel dettaglio da Samuele ti portano nel posto dove il vino viene prodotto, dal momento che con la sua passione riesce a raccontarti una storia su quella bottiglia e sul territorio che ti sembra di essere già laggiù. Lo staff gentile e garbato ci ha veramente trattato da signori e la cucina a vista ci incuriosisce ancora di più nel guardare gli chef all'opera. Una serata piena di emozioni che raccomanderei a chiunque ami questo mondo.. Grazie...
Read moreATMAN - Pescia
“Dal "maestro" Igles Corelli..... piatti originali ed armoniosi”
Il 27 maggio 2013 ho partecipato alla manifestazione culinaria presso la Tenuta Argentiera di Donoratico "Insieme per il piccolo Leo" organizzata dall'associazione Euro-Toques Italia, presente Gualtiero Marchesi (presidente onorario) e Siro Maccioni grande chef di Montecatini proprietario del “Le Cirque” il famoso ristorante di New York, mancava all'appello solo il grande Paul Bocuse assente per un piccolo malore intervenuto nel frattempo. Hanno partecipato a questa manifestazione alcuni Chef toscani come Michele Martinelli, Mirko Rossi, Luca Landi ed il grande Igles Corelli che da alcuni anni lavora in Toscana in quel di Pescia, i quali hanno presentato diversi loro piatti, che per una ragione o l'altra caratterizzano il loro repertorio. Ho quindi deciso insieme a due amici "gourmet" di far visita al ristorante stellato Atman di Pescia fondato dallo stesso Igles Corelli, unico tra gli Chef menzionati non ancora da noi visitato, per gustare la sua famosa cucina. Il ristorante si trova in pieno centro ed occupa una porzione di fabbricato di un vecchio convento sconsacrato di monache benedettine. Si presenta ben arredato in stile minimalista. La sala principale con cucina completamente a vista fa si che lo Chef lavori a stretto contatto visivo con i clienti. Al piano superiore, una terrazza con alcuni tavoli si affaccia sull'antica Piazza del Grano e dove un cortese ed attento personale ci fa accomodare in una bella serata estiva. Subito ci viene portata la carta dei menù insieme ad un flute di Cremant, vinificato con metodo classico, veramente molto gradevole. La scelta é alla carta o tra due Menu degustazione, di mare o di terra ma che, in ogni caso, non sembrano molto curati o meglio sembrano parzialmente rappresentativi della creatività dello Chef. Malgrado questo, scegliamo per correntezza due Menu Mare ed uno Terra. Anziché optare per il servizio al bicchiere sempre possibile(bonus), risolviamo il dilemma del vino di accompagnamento con un ottimo Rosato Cerasuolo d'Abruzzo di Masciarelli che ben si sposerà con la maggior parte dei piatti che ci saranno serviti. Dopo un giusto intervallo arrivano gli antipasti: l' insalata di piccione, ed il salmone, i primi: la lasagnetta croccante al ragù di cinta senese e fassona con zabaione di parmigiano ed il Cous Cous di pescato con verdurine e vongole veraci, i secondi: tonno rosso e piuma di maialino iberico con salsa di cocco e prezzemolo ed infine i dessert: il Cremoso di cioccolato Chuao Amidei con agrumi canditi ed il Latte Brulé con polvere di capperi disidratati di Salina e caramello bruno. Certo la classe non è acqua. Tutti i piatti da noi gustati si caratterizzano per la grandissima qualità delle materie prime e per il perfetto equilibrio dei sapori. Le sensazioni gustative, sempre delicate, scorrono via veloci senza forzature, emozionandoci e facendoci stupire per la capacità dello Chef di ammansire, con tocco delicato, anche le materie prime più impegnative grazie alla sua tecnica sopraffina e con l'esperienza resa manifesta dal suo brillante curriculum (Cfr. ricerca google - curriculum vitae di Igles Corelli). Insomma una grande e piacevole esperienza. Bella selezioni dei vini, alcuni anche al bicchiere. Servizio professionale ed attento. Rapporto prezzo...
Read moreAtmosfera eccellente: non penso ci sia un posto più adatto. Villa del 1680 appartenuta al vescovo poi papà del tempo. Davvero suggestivo.
Territorio, location, storia e menu, strettamente connessi, per rendere l’esperienza ancora più magica.
Servizio impeccabile. Attenzione ai dettagli, persone preparate sia sul cibo che sui vini. La cosa che ho amanti di più è stato un elegante modo di proporre il sale a tavola, che per uno come me è fondamentale. Nonostante le mie 5 stelle ho da dire solo un paio di cose:
le mie molliche non sono mai state rimosse; avevamo chiesto di non mangiare interiora, ma nell’aperitivo di benvenuto c’erano una finta mora poi rivelatasi un fegatino. Ora, a noi è piaciuto non sapendo cosa stavamo mangiando, ma qualcuno potrebbe non mangiare interiora per etica o altro, o potrebbe semplicemente non piacergli. alla fine della cena ho fatto i complimenti e riportato (sotto domanda) le impressioni negative di un piatto. 6/6 abbiamo avuto tali impressioni, e la signora avrebbe dovuto dire semplicemente “riferisco allo chef” piuttosto che tentare di giustificare il piatto.
Ma a parte questo, impeccabili.
Cibo:
Buono. Sapidità perfetta, non ho mai aggiunto sale. Il cilindro di creme di tuberi in esplosione. Il mio preferito. Unico piatto davvero sbagliato è stato la seppietta. Non era cotta e non era cruda. Buttava diversi liquido dall’interno che non era davvero consono al piatto. Su una crema promiscua di prezzemolo. Davvero non aveva un buon sapore. I nostri due bambini hanno cominciato a lamentare puzza e ad avere conati. Tant’è che mia moglie non l’ha mangiato proprio. Io, ed il mio amico chef e sua moglie abbiamo faticato. In più, il mio amico ha trovato l’intero osso della seppia che non era stata pulita. E questo è stato un errore enorme. Insomma a mio avviso un piatto totalmente sbagliato.
Nonostante ciò, comprendo che siamo umani e gli errori si fanno. Hanno recuperato offrendo la pasta burro e parmigiano e il pre dessert ai nostri due bambini. Noi abbiamo lasciato comunque 50 euro di mancia.
Altre note sul cibo: rana pescatrice, un po’ dura e presentazione un po’ lenta. agnello, buonissimo ma con troppa crema di piselli e pecorino, ed il pecorino sembrava più crema di latte, gli mancava proprio la spinta. Con un po’ di attenzione agli impiattamenti e alle creme si può fare tanto. Tuberi molto buoni. Menu un po’ troppo incentrato sul quinto quarto.
In generale il Mio...
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