Alla Trattoria Orientale G&G non si mangia, si viaggia. Immaginatevi il Monte Fuji piazzato accanto al Vesuvio, con un samurai che chiede un caffè al bar di via Toledo: ecco, questo è il livello.
Ti siedi e subito arriva Gennaro, metà geisha, metà Pulcinella, che con un inchino rigorosamente sbilenco ti recita un haiku in dialetto: "Nigiri ‘e mare, ris’ appiccicat’ e core, ‘a vita è sushi."
Il sushi? Non è sushi: è una fusione nucleare di tonno rosso e ironia partenopea. Ogni pezzo sembra preparato da un monaco zen… che però ha studiato all’Accademia di Cabaret di Made in Sud. Ti ritrovi a ridere e meditare allo stesso tempo: un’esperienza spiritual-gastronomica che manco in un sogno fatto dopo aver mangiato troppo ramen.
Quando arriva il sashimi, Gennaro spiega la storia del pesce con la stessa passione con cui un nonno racconta Maradona: il tonno diventa un eroe tragico, il salmone un poeta, la ricciola un filosofo stoico. Ogni boccone è un colpo di teatro: sei a Tokyo, ma ti cade addosso la voce di uno che ti urla “Uè guagliò, gradisci ‘o wasabi?”.
Alla fine, tra sakè servito in tazzine da caffè e tempura che sembra cantare O’ Sole Mio, ti chiedi: “Ma io sto a Napoli o a Kyoto sotto effetto di taralli e soia?”
Risultato: esperienza mistica, assurda, indimenticabile. Non è un ristorante, è un portale spazio-temporale. Andateci. Ma preparatevi: potreste uscire parlando giapponese con accento...
Read moreThe owners are wonderful mixed italian and japanese couple who are extremely kind and work with great passion. The sushi experience is totally different from the other japanese restaurants, especially the all you can eat ones. It feels more authentic. The restaurant atmosphere is a bit particular, perhaps a bit dark and the service is slow paced, but the food is amazing. Would...
Read moreLocale poco interessato all'apparenza (nessuna concessione al design elegante e minimalista di tanti ristoranti giapponesi locali) e tanto alla sostanza (pietanze eccellenti, porzioni abbondanti). In tre abbiamo mangiato un sushi da 12 pezzi, un ramen con pollo, un pollo in salsa teriyaki, 4 ravioli carne e verdure e fatto la "verticale" con tre tipi di sake: tutto tra l'ottimo e lo strepitoso. Ci siamo ritrovati troppo sazi per assaggiare la tempura. Un apprezzamento anche per i proprietari, il napoletanissimo Gennaro-san, maestro di tavola (ci ha spiegato tante cose interessanti sulla cultura giapponese, non solo gastronomica) e Yoko-Giulia, che cucina con vero amore oltre che con innegabile abilità. Yoko cucina da sola e sul momento, quindi i tempi di attesa possono essere lunghi, ma con Gennaro è impossibile annoiarsi. Abbiamo gradito anche il conto: 46 euro per tutto ciò che abbiamo elencato prima, a cui vanno aggiunti una bottiglia d'acqua e di birra Asahi e sfizietti vari come aperitivo. Attualmente ci sono solo pochi tavolini all'aperto. Può infastidire il passaggio a razzo di qualche motorino, ma la strada è, nel...
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