Siamo stati da Armonì un po’ di tempo fa, il locale è davvero carino e molto ben curato, vuole sicuramente ricreare quell’ambiente di cucina Gourmet, un po’ chic. Così come il servizio, attento e gentile, a tratti un po’ troppo. Arrivi, ti siedi e vieni ben accolto con un calice di prosecco e un entrée dello chef, insomma tutto sembra strizzare l’occhio a quei locali di un certo livello dove ti aspetti di trovare una cucina nuova, particolare, che ti regali un’esperienza unica. Purtroppo le aspettative però non vengono mantenute nei piatti e la dicitura “Trattoria Gourmet” non rispecchia quello che promette. Piatti della tradizione napoletana semplicemente impiattati bene, spogliati dunque della loro essenza e della loro forza, senza un’anima, senza un tocco di novitá o un sapore diverso dal solito che mi giustifichi tutto il resto dell’ambiente. Insomma, la cucina è chiamata Gourmet perché c’è una certa cura nel presentare i piatti, che sembra quasi una scusa per farti pagare un piatto di pasta al ragù 16€, solo perché ti hanno impilato perfettamente 20 ziti uno affianco all’altro. Ma andiamo per gradi e nel dettaglio della nostra cena da Armonì: come prima portata ordiniamo delle polpettine abbastanza buone e un fritto napoletano, niente di eccezionale , carina l’idea di servire le zeppoline colorate, ti aspetti quando le vedi di avvertire un qualche sapore particolare ma invece niente, sono delle semplici zeppoline colorate, anche leggermente gommose all’interno, a dirla tutta. Procediamo con una parmigiana di melanzane abbastanza buona e lo chef ci fa uscire anche un piatto di fiori di zucca fritti che non avevamo richiesto, il cameriere ce lo porta dicendo che lo chef ci teneva molto che li assaggiassimo quindi noi accettiamo di buon grado. Anche qui, l’unica “particolarità” era che il ripieno invece di stare all’interno del fiore, era posto all’esterno. Intanto, 3 piatti su 4, ci sono stati serviti con la stessa salsina verde al basilico come decorazione, al che comincio ad essere interdetta. Sensazione che si prolunga anche con i primi, una genovese, anche buona, se non fosse per quella manciata di chips di cipolle sbruciacchiate buttate sopra e una pasta e patate che, forse, è stata la cosa un po’ più rielaborata che abbiamo assaggiato ma anche quella che ci è piaciuta meno dato che era un po’ lunga e le cialde di prosciutto non erano croccanti, oltretutto peccava anche nel sapore e aveva un retrogusto molto strano che non siamo riusciti bene a definire. Chiudiamo la cena con un tiramisù al bicchiere a mio gusto troppo pannoso e quello che a detta del cameriere è la punta di diamante tra i loro dolci: un magnum al cioccolato bianco. Con i dessert forse, in generale, sono sempre un po’ più critica perché li adoro e quando non sono perfetti ci resto sempre un po’ male, di fatto il cioccolato all’esterno non essendo ben temperato risultava troppo morbido mentre il gelato all’interno aveva un buon sapore ma era duro tanto che si doveva masticare, non so se perché non ci è stato servito alla temperatura giusta o per la presenza di troppo zucchero al suo interno. Tirando quindi le somme, dopo aver pagato un conto abbastanza salato, usciamo dal locale molto delusi e certi che, quando avremo voglia di mangiare piatti della nostra bellissima tradizione culinaria, andremo altrove per soddisfare al meglio i nostri palati e anche le...
Read moreArmonì: Un'Oasi di Eleganza e Sapore sulla Riviera Flegrea - Un'Esperienza Pasquale Indimenticabile!!!
Festeggiare la Santa Pasqua in famiglia è sempre un rito denso di aspettative, un momento in cui la convivialità e la gioia della condivisione si fondono con i sapori della tradizione. Quest'anno, Armonì, incastonato come una gemma sul lungomare di Pozzuoli, ha saputo elevare questa celebrazione a un'esperienza sensoriale di rara intensità. Già la location parla da sé: la brezza marina che accarezza la costa flegrea fa da preludio a ciò che attende l'ospite, promettendo un'atmosfera che va ben oltre la semplice ristorazione.
Varcata la soglia, si viene immediatamente avvolti da un'eleganza discreta ma palpabile. L'arredamento, curato in ogni dettaglio, e una mise en place che non sfigurerebbe su una tavola stellata, testimoniano un'attenzione maniacale per l'estetica e per il benessere dell'ospite. Un biglietto da visita che anticipa la sinfonia di sapori che seguirà.
Il menù, un intelligente omaggio alla tradizione pasquale partenopea, è stato una vera e propria rivelazione. Ogni portata, presentata con una raffinatezza che incantava lo sguardo, sprigionava profumi inebrianti, preludio a un'esplosione di gusto che ha conquistato all'unanimità i diciotto commensali della nostra tavolata. La rivisitazione in chiave gourmet dei classici pasquali ha dimostrato una maestria culinaria che va oltre la semplice esecuzione, toccando le corde più profonde del palato. L'abbinamento con un Piedirosso dei Campi Flegrei di pregevole fattura ha esaltato ulteriormente i sapori, mentre persino la scelta delle acque minerali in tavola rivelava una filosofia orientata alla qualità assoluta.
Ma Armonì non è solo eccellenza gastronomica. L'anima di questo luogo risiede nella sua squadra, guidata con maestria dallo Chef Mariano e dal Direttore di Sala Claudio. La loro attenzione, unita alla professionalità di tutta la brigata, ha trasformato il nostro pranzo in un'esperienza di autentica coccola. Gesti di premura come il pouff prontamente offerto per il nostro familiare con la gamba ingessata e la ciotola d'acqua per la piccola Zoe, la nostra maltesina, sono la tangibile dimostrazione di un'ospitalità che va ben oltre il servizio, toccando la sfera dell'attenzione umana più sincera.
Infine, un dettaglio che spesso rivela la cura di un locale: i bagni. Impeccabili nella pulizia e sorprendenti per la presenza di un kit smacchiatore e spazzola, un piccolo lusso che lascia un segno indelebile.
Potrei dilungarmi ancora, ma credo che il messaggio sia chiaro: Armonì rappresenta una rara perla nel panorama della ristorazione. In un periodo come quello pasquale, trovare un luogo che sappia coniugare un'offerta di altissima qualità con un prezzo onesto e un'attenzione al cliente così squisita è un vero e proprio tesoro.
Allo staff di Armonì va il nostro più sentito ringraziamento per aver reso la nostra Pasqua un'occasione indimenticabile. Auguriamo loro di continuare su questa strada, puntando sempre all'eccellenza, perché questa è senza dubbio la ricetta del vero successo. Un'esperienza da ripetere e da...
Read morePranzo domenica 17/11/2024, siamo in due. Abbiamo prenotato online rapidamente e senza problemi. Al nostro arrivo veniamo accolti da volti sorridenti e cordiali (cosa non scontata!!). Ci servono un entrée di benvenuto: panettoncino rustico, crocchetta/gnocco fritto su crema di ricotta, grissini accompagnati da burro al limone, taralli nzogna e pep e un gelé di spritz. Questo prima anche di ordinare le portate. Abbiamo optato per il menù degustazione da 6 portate: possibile ordinare ciò che si vuole, in libertà (noi abbiamo ordinato 2 antipasti, 2 primi, 1 secondo e 1 dolce) a patto che tutti ordino la stessa cosa. Sembra un po “scocciante” ma in realtà è giustissimo questo approccio. Abbiamo ordinato: Antipasto: Faraglioni, ovvero una mozzarella in carrozza, per sintetizzarla. Pancarrè artigianale con provola e pomodoro, topping di maionese al lime e servite con patatine lime e pepe rosa. La forma richiama, effettivamente, i faraglioni. Era squisito, croccante e dai sapori gentili. La maionese sopra è stata spaziale. Le patate fritte, chips, calde e ben speziate; Parmigiana in vasocottura: parmigiana classica cotta in vaso e servita nello stesso. All’apertura sprigiona un odore assurdo. Il sapore non dico. Ho ripulito il vasetto con una bella scarpetta. Primi: Cannellone aperto e Caramelle di Genovese. Classici della cucina napoletana, ma qualcosa di spettacolare. Entrambi ben equilibrati, leggeri e che si facevano mangiare con gusto. Ma il cannellone è stato assurdo. Il pomodoro ben cotto e dolce, accompagnato dalla ricotta e dalla carne, con quell’”asruacatiello” del cannellone… insieme alla parmigiana sono stati i miei piatti preferiti. Le caramelle alla genovese, pasta a forma di caramella con dentro la carne, sopra il sugo e come decorazione sedano e carota passata. Un classicone ma spaziale! Secondo: “o ruot o furn”, carne di pollo cotto a bassa temperatura per 16h con ripieno di provola e patate. La carne si scioglieva in bocca. Anche qui, nulla da aggiungere se non assurdo. Dolce: Tiramisù, I savoiardi fatti da loro, la crema buonissima e il giusto sentore di caffè. Servito in maniera anche molto simpatica. Bevande: Oltre l’acqua, abbiamo ordinato un calice di pettirosso (rosso flegreo). Cosa non scontata, la bottiglia ci è stata aperta avanti ai nostri occhi!! Per concludere un limoncello che ci ha solamente dato quella conclusione ancor più perfetta. Infine, al termine del pasto, ci hanno offerto un marron glacé. Anche qui, nulla da dire se non ottimo! Rapporto qualità prezzo più che sufficiente. Siamo usciti sazi e felici di aver fatto un classico pranzo domenicale, ma di ottima qualità. Il personale educatissimo, spiega ogni piatto e lavora sempre con il sorriso! Ci ritorneremo, sicuramente, dato che ci sono tanti altri piatti...
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