I googled "hipster cafes in Rome", this one was one of them - with a very good review and 20m away from the apartment where we were accommodated. So we decided to stop by for a coffee in the morning before our departure. First of all - I will start with the gooood stuff and then the issues I had. 1) pain au chocolat was delicious and it cost 1EUR! That was amazing..the same goes for the croissant! 5/5 stars for those! 2) Service was rather nice... 3) I liked the seating outside although it was rather chilly in the morning, so we sat inside - I liked the interior...4) there were older men playing cards which I found very italian - idk why! but I loved it.... 5) the coffee and its price was great. Now...the bad part: As I struggle with dairy milk and some soya milk intolerance... I asked whether they have coffee with almond milk - they said no..that they only have soya milk.. anyway, I decided to give it a go... "maybe this one won't make me sick..." well... the soya milk was too sweet and really not tasty at all.. I am not sure what the situation is in Italy...but in the Czech Republic - you can get soya barista milk... which wouldn't be as sweet and the froth would be better. So that was a let down, though the coffee itself tasted really nice... my friend has a regular cappuccino - they even managed to create a heart... ANYWAY... I would definitely go there again and asked for an espresso instead...and some delicious pastry....
Read moreCercherò di essere sintetico (per quanto possibile), esaustivo e in primis obiettivo. Molto buona la cucina. I miei strozzapreti integrali con pesce spada, carciofi e mentuccia romana erano ottimi; così come il dolce, ovvero dei ravioli di pasta sfoglia con mele e agrumi su zabaione all'amaretto. Nei taglieri i formaggi sicuramente maggiormente selezionati rispetto ai salumi dalla opinabile qualità.
Il servizio purtroppo, così come diverse altre volte, si è nuovamente confermato disastroso dall'inizio alla fine. Arriviamo, ci portano i piatti singoli per ognuno di noi, ce li levano poco dopo, a seguire arrivano i taglieri e al tavolo non c'erano né piatti, tanto meno il pane (indispensabile per formaggi e salumi). Li richiediamo entrambi. Arriva una piccola busta di pane con 6 pezzi misti all'interno quando al tavolo eravamo 7; lo facciamo presente, ce ne arrivano altre 2 quando ormai avevamo finito tutto a tavola. A seguire una bella oretta abbondante a girarci i pollici e a finire il vino (due bottiglie) che avevamo a tavola senza mangiar nulla; eh già, passano 60 min minimo per l'arrivo dei main courses. Terminato nell'infinita attesa il vino, ne chiediamo altri due da poter consumare con i piatti principali. Le bottiglie arrivano a piatti ormai quasi finiti. Inoltre, i piatti arrivano tutti tranne uno (svista in cucina pare) e arriva quando tutti noi altri avevamo già terminato di mangiare (giustamente lo hanno offerto). Momento dolce e ciliegina sulla torta: dopo un'ulteriore lunghissima attesa arrivano tutti tranne due che, dopo aver aspettato una decina di minuti, pensiamo bene di ricordare al cameriere; arrivano a tavola, ma ahimè sbagliati. Giungono finalmente quelli corretti, immangiabili! Erano dei semifreddi che data la svista hanno subitamente portato a tavola ma erano ancora praticamente ghiacciati. Della serie, completa disorganizzazione, scoordinamento totale. C'è da sottolineare che i camerieri sono sempre stati molto gentili ed educati quando facevamo presente loro le sviste avvenute (in sala o in cucina, questo non lo sappiamo).
Al momento del pagamento, dulcis in fundo, il costo a persona era 40,93 euro; non ci crederete -e ancora io stento a farlo- ma la "cassiera" non ha nemmeno levato i 93 centesimi. Chi ha pagato in contanti, come il sottoscritto, si è ritrovato un salvadanaio in tasca di 9 euro e ben 7 centesimi in ramini. Vergognoso.
Iniziamo a pagare e un paio di amici fanno presente sempre alla "cassiera" in assoluta tranquillità che il servizio quella sera non fosse stato dei migliori, anche giustificandolo magari col fatto che il locale fosse strapieno; la "cassiera" sin da subito si è dimostrata diffidente, presuntuosa e altezzosa; ha addirittura paventato che stessimo inventando tutto, fino ad arrivare ad offendere un mio amico definendolo ISTERICA. Bella uscita omofoba. Davvero una professionista educata, gentile e competente devo dire (la cena è avvenuta venerdì 28 febbraio).
Inoltre, è consigliabile un secondo bagno! Forzate circa 100 coperti e poi mettete a disposizione dei clienti solo una toilette ambosessi.
Meno male che campate di turismo, altrimenti...
Read moreIL PASOLINIANO BAR NECCI di via Fanfulla da Lodi 68. Dai tempi di 'Accattone', il film di Pasolini, sono rimasti un paio di alberi del cortiletto del bar, la ringhiera esterna, il perimetro e grossomodo la parte bassa del caseggiato. Quello che a cavallo tra gli anni '50 e '60 era un bar di periferia, tra casupole spesso miserabili e baracche, oggi è un locale 'radical chic' come tanti altri del Pigneto, che però esprime la sua vocazione culturale anche nei centri sociali o in aggregazioni di questo tipo. Alcune scene del bar inoltre vennero girate al civico 50 che non era un bar ma una civile abitazione, come oggi. Dignitosa ieri e dignitosa oggi, con la facciata rifatta, che mostra un po' di veracità popolare di un tempo in cui non ci si occupava di 'normalizzazione' o del 'politicamente corretto', c'è scritto infatti 'prima o poi ti becco che fai pisciare il cane sul portone, e quando ti trovo pagherai per tutte le altre volte'. A ogni modo la Roma di Pasolini non si può visitare se non con i sensi che cercano e trovano un altrove che non è più conclamato. Il concetto stesso di periferia, come con modestia avevo trattato in un mio romanzetto di buon successo, 'Benzine', non ha una collocazione geografica, intesa come distanza dal centro, ma è diventato un concetto più astratto, soprattutto esistenziale. Lo è stato sempre in parte, ma una volta abitare al Pigneto significava già nascere in un contesto di condizionamenti significativi, poi la crescita economica e sociale ha cambiato le carte in tavola. Al Mandrione c'erano famigliole che abitavano sotto gli archi dell'acquedotto, e ancora oggi si vedono i segni di vecchie travi alla buona o le tracce della pittura. In effetti poi le vaste baraccopoli nel corso del tempo sono scomparse, e con l'implosione della società di oggi la povertà non può essere urlata. Ce ne sono ancora piccole baraccopoli, ma l'ultima grande ad essere stata sgomberata è quella di Ponte Mammolo. Ricordo che era abitata anche da gente con lavoro e stipendio regolare, solo abituata così da sempre, si trovava bene, inoltre risparmiava, e non voleva lasciare la stamberga. Una baraccopoli significativa è ancora quella di Tor Sapienza, dove nel corso degli anni hanno trovato accoglienza rom dell'est Europa scacciati da diversi paesi, compresi quelli del blocco europeo dell'ovest, in genere dalla Germania. La casa dell'Accattone del film è in via Giovenale 101, ed è una bella abitazione. L'aspetto interessante di quartieri come il Pigneto e il Quadraro è che la frammentazione in abitazioni di fortuna ha fornito la pianta e di conseguenza l'altezza di abitazioni private, fornendo già dei limiti per farne piccole dimore a due o al massimo tre piani, ben realizzate, con infissi in legno. Per questa percezione il quartiere offre le sensazioni del tempo che fu. Ha sublimato se stesso senza stravolgere buona parte della sua essenza urbanistica. Ognuno ha fatto la sua abitazione come meglio credeva, abbellendola, ciò ha reso il quartiere omogeneo nella sua diversità. Oggi un piccolo appartamento di cinquanta metri quadri può costare centocinquanta o duecentomila euro. Pasolini non...
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