Ristorante che si affaccia sulla imponente facciata della Basilica di San Paolo fuori le mura - seconda per dimensioni solo a San Pietro - dove le spoglie dell' Apostolo Paolo tessitore (Saulo in ebraico) sono conservate post decollazione avvenuta alle Tre Fontane della non lontana Via Laurentina.
La struttura di fatto è un sito archeologico ricolmo di storia, reperti di una necropoli, elementi romani e cristiani, alcuni dei quali ben visibili anche all'interno del locale (pavimenti antichi a mosaico e stile cosmatesco, nicchie, colonne, etc) e tradizioni... Da qui, infatti, a due passi, si scorge e ha inizio Via delle Sette Chiese famosa per i pellegrinaggi che i devoti romani percorrevano per raggiungere la Basilica di San Sebastiano all'Ardeatino, attraversando il quartiere Garbatella per poi proseguire l'itinerario delle restanti basiliche sino a concluderlo in Santa Maria Maggiore. Il percorso spirituale, che porta proprio il nome dell'omonima via, venne introdotto da San Filippo Neri nel XVI sec. nei giorni di Giovedì e Venerdì Santo e comprendeva la visitazione delle quattro Basiliche maggiori di Roma e le tre minori (San Lorenzo f.m., San Sebastiano e Santa Croce in Gerusalemme).
La location è su due livelli; percorsa una ripida scalinata (fare attenzione anche ai gradini della pavimentazione interna) si raggiunge la terrazza. In sala lo stile muta, l'antico cede il passo al moderno. Il bianco predomina ma non stona con il resto, facilita un'atmosfera che rimane piacevole e accogliente. Al chiuso e nei periodi freddi, pecca l'accensione saltuaria di un potente getto calorifero in prossimità dell'ingresso al dehors che rende l'aria poco tollerabile per la temperatura eccessivamente elevata e per coloro che occupano i tavoli nelle vicinanze.
Menù da bistrot. Predominano piatti della cucina nostrana, pochi però gli spunti dei classici romani. Cucina dai pochi sussulti: Entree di tartare di tonno e avocado buono; millefoglie zucca, patate e scamorza affumicata ordinaria; Spaghettoni aglio, olio, datterini gialli e bottarga di muggine ottimi; ravioli di Saulo zucca, burro e salvia deludenti, riscontrata una disomogeneità di temperatura dei ripieni, alcuni di essi al piatto bollenti e ciò ha creato un po' di problemi nella consumazione; Tortino al cioccolato anch'esso overcooking ed ha pregiudicato la morbidezza del dessert. Pani home made bianco ed integrale invece da eccellenza: impasto unico e squisito per l'utilizzo di farine macinate a pietra e acqua marina. Carta dei vini non ampia ma eccellente nella scelta delle etichette e nel ricarico. Un Lagrein Turmhof 2019, dal colore granata, elegante, di buona struttura, dai sentori intensi e fruttati, morbido nei tannini, acidità piacevole. Ha retto grandemente l'abbinamento con le paste.
Servizio appropriato al contest: cortese, alla mano ma anche professionale e vigile.
Conto un po' più alto della media per la tipologia dei cibi consumati.
Qualità/prezzo non congruo.
La valutazione risente di alcuni fattori un po' al di sotto delle...
Read moreSono stata ospite di un evento di amici e debbo constatare che la scelta che hanno fatto è stata decisamente sbagliata. Un mix fatto di camerieri inesperti, piatti insignificanti in quanto l’unico sapore percepito è stato il salato, disattenzioni nel servizio e scortesia estrema. Location splendida, del tutto immeritata. Se non volete andare avanti nella lettura, la prima frase riassume un’esperienza a dir poco allucinante vissuta durante un evento di amici. Mi sono ritrovata con dei ravioli serviti in un piatto non adatto, ossia in una ciotolina, che rendeva difficoltoso tagliarli con la forchetta. Erano molto grandi per cui era impossibile mangiarli interi. La scelta del piatto in cui servire una portata collabora alla riuscita della portata stessa e deve essere ben ponderata. È evidente che la scelta del piatto è stata fatta in maniera del tutto casuale. Eppure i ravioli sono stati il piatto migliore. A seguire abbiamo avuto una pasta con cottura non omogenea all’interno dello stesso piatto ma, sopratutto, un filetto di maiale avvolto in guanciale totalmente immangiabile. Anche qui, era evidente una totale sconnessione tra il contenuto del piatto e il modo di presentarlo. In questo caso mancava il coltello adatto, in quanto il filetto era molto duro e difficile da tagliare con il coltello da pietanza fornitoci. Oppure era semplicemente sbagliata la cottura del filetto? In ogni caso una certezza rimane: il sapore prevalente del piatto era senza dubbio il salato. Per concludere in bellezza, alla nostra richiesta del caffè a fine pasto ci viene comunicato che la macchina del caffè si era improvvisamente guastata. Strano, i nostri vicini avevano appena consumato il caffè. Il personale di sala era totalmente inesperto. Una povera invitata è stata colpita al collo durante il servizio con un piatto e le è stata sporcata la giacca. Infine, una cameriera, nel servire un pezzo di torta, ci ha detto “questo è il pezzo con la scritta”. La scritta era sotto il pezzo di torta, quindi era già sporca e ormai era impossibile recuperarla. Le è stato chiesto cosa intendesse dirci con quella precisazione ma si è ritirata in cucina. I miei amici, nella prenotazione, hanno completamente sbagliato e gliel'ho rappresentato duramente ma sono certo che nessuno degli altri commensali usufruirà più dei servizi di questo ristorante, che non rende onore alla magnifica location in...
Read moreSono stata col mio fidanzato in questo locale i primi di settembre, siamo stati abbastanza bene ma non benissimo, tanto che non lo consiglierei e non penso di tornarci. Mi sembrava molto meglio, ma le mie aspettative non sono state soddisfatte appieno. Per noi amante dell' arte ci ha attratto il fatto della "location" archeologica. La parte coperta pare meglio, ma visto che Il tempo lo permetteva, abbiamo cenato in terrazza, che non è un vero e proprio rooftop, con una bella vista sulla basilica di San Paolo e parco Schuster quella sera con la musica di Taylor Swift, piacevole. Peccato che vicino a noi ci fosse una tavolata numerosa e maleducata, con bambini sempre in piedi a pochi cm da noi, mai richiamati, ma quello ovviamente non è colpa del ristorante. Personale molto gentile all' inizio fino a sfociare nell' insistente nel guidare le nostre scelte e infine scostante senza motivo. Menu con poca scelta, bello l' impiattamento, ma tavolo piccolo metallico, apparecchiato in modo spartano, con una tovaglietta striminzita nessun utensile con il quale prendere le portate, poco illuminato che si faceva fatica a leggere il menu. Polpo buono, tonno pure, ma carbonara improbabile. Poi ho capito perché tanta invadenza nel farci ordinare quello che voleva lei. Conto salato, che non giustifica né il cibo né il tutto. Siamo abituati meglio sinceramente. Ho voluto testare prima questo locale in vista della prenotazione per una 30ina di persone da là a breve per il mio compleanno, senza andare a scatola chiusa, oltre al fatto che è piccolo, non ha incontrato appieno i miei standard. NB: Leggo oggi la Vostra risposta alla mia recensione, Vi rispondo qui direttamente apportando questa nota in aggiunta. D'accordo, è vero la tovaglietta era probabilmente di TELA NON DI CARTA, ma pur sempre poco carina e stretta, bisognava fare attenzione a non poggiare le posate sul tavolo metallico; parlo dei tavolini outdoor in terrazza, mi auguro per voi che all'interno, sia meglio tutto. Per il resto, a parte un paio di refusi di digitazione che ho corretto e tovagliette "di carta", non ci sono inesattezze: confermo la veridicità della mia personale esperienza. E la risposta ricevuta dice tutto... Grazie, grazie molte, a...
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