Se volete pranzare o cenare all'aeroporto di Linate, c'è un angolo appartato, elegante e tranquillo che non puzza di fritto, non è pieno di folla maleducata, invadente, vociante, e vi garantisce la sua qualità; certo non costa poco. Anzi, è piuttosto esoso. Ma ne vale la pena. Non fanno solo panini, al "Panino giusto", ma già quelli valgono la visita: anche il più semplice dei toast è un'esperienza da non perdere. Il personale è sempre garbato e cordiale, l'unico problema è che cambia troppo spesso. Significa una cosa sola: lo pagano male. Ogni volta c'è un "direttore di sala" che istruisce nuovi camerieri, ma né i direttori di sala né i camerieri sono mai gli stessi. E non commettete un grave errore. Se per caso voleste farvi fare un panino da asporto, attenzione: con la scusa del rispetto per l'ambiente (mirabile utopia che si riduce SEMPRE e INVARIABILMENTE al greenwashing più sfacciato) vi faranno una confezione miseranda. In un cartoncino fintochic - e con l'interno plastificato, alla faccia dell'ambientalismo - sarà infilato un panino nudo, senza nemmeno una stagnola a proteggerlo, e il barattolo di cartoncino, largo, appuntito, inutilmente ingombrante, si squarcerà ben presto a metà perché è "prediviso". Ma perché me lo "predividete"? A cosa serve? Misteri delle finte finezze alla milanese, che di solito malcelano solo stoltezze. In conclusione: è un'esperienza molto gradevole, decisamente cara (un toast, un panino di solo prosciutto, che loro chiamano "in purezza", una bottiglietta d'acqua e un caffè: 28 euro), ma di insindacabile, superiore genuinità