Tra le varie bellezze di interesse storico che arricchiscono questa splendida città tra i monti, quella che mi ha colpito di più è senz’altro la Torre del Lebbroso, intanto perché è stata il prima, in ordine di tempo, che mi sono trovato di fronte durante la mia prima passeggiata presso Aosta; in secondo luogo, sono rimasto impressionato positivamente da questa sagoma scura, così essenziale e sinistra, che s’impone nello spazio in modo così austero. Questa costruzione così antica, edificata sulle fondamenta di una torre romana da una famiglia nobile, è ancora lì a sfidare i secoli, col suo nome inquietante che mette sempre i brividi, ogni volta che viene pronunciato. Potrebbe sembrare strano a dirsi, ma il fatto che non sia visitabile all’interno, la rende ancor più interessante e misteriosa, e sicuramente protagonista di chissà quante fantasticherie da parte dei più giovani. La sua carica evocativa è così forte ed attuale, che anche qualche scrittore, tra cui Gustaw Herling-Grudzinski (come ricordato sulla targa accanto alla torre), l’ha citata nelle sue opere. Dopo un lungo periodo di abbandono ed il passaggio di proprietà all’Ordine Mauriziano nel 1773 (periodo durante il quale, al suo interno, fu rinchiuso proprio un cittadino lebbroso), l’edificio fu restaurato nel 1890 ed è un esempio di come la giusta cura per un’opera, possa conservarla così...
Read moreNato come antico bastione romano, la Torre del Lebbroso (in francese Tour du Lépreux) venne successivamente trasformata in residenza feudale. Nel 1773 la proprietà passò all’Ordine Mauriziano che vi ospitò il lebbroso Pietro Bernardo Guasco, la cui permanenza nella Torre, romanzata da Xavier de Maistre, le fece assumere l'attuale denominazione. Ad ogni modo, la torre ha sempre avuto una storia "sinistra", dato che in precedenza era detta la Torre dello Spavento (Tour de la Frayeur in francese). L'ultimo importante restauro ha permesso di scoprire che la torre sorge sui resti di un'altra torre più antica (molto probabilmente di epoca romana) che è stata incorporata nella attuale struttura a torre medievale con pianta quadrata. Sulle mura si può ancora individuare la presenza delle finestre romane, per lo più murate, ma che, in minima parte, danno luce ai piani interni. Oggi la Torre appartiene alla Regione Autonoma della Valle d'Aosta che la utilizza come sede espositiva. Spaventoso lebbrosario...
Read moreTorre di origine romana, un tempo nota come Friour dal nome della famiglia che la abitò tra l'XI e il XV secolo. L'alta torre, dove si trova la scala a chiocciola che permette l'accesso ai piani, venne annessa alla struttura originaria nel XV secolo. L'edificio è conosciuto nella storia locale per una serie di curiosità che la riguardano: per molto tempo fu abbandonata. Il nome attuale è invece legato alla presenza tra il 1773 e il 1803 di Pietro Bernardo Guasco da Oneglia, un lebbroso che vi fu rinchiuso fino alla morte per evitare il contagio della città. Alla fine del XIX secolo l'edificio fu restaurato con fondi statali e oggi appartiene alla Regione Autonoma Valle d'Aosta che ne ha fatto una...
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