There are two museums here; the €5 entry charge covers both. Downstairs is the more interesting museum focused on the Risorgimento, the period when the Italian state was formed out of several smaller states, throwing off rule by France and Austria-Hungary. Italian history is complicated and a geographical overview and timeline would have been helpful to visitors! However the objects on display, including many weapons, were interesting. There are staff members on hand, but their role seems to be to watch the visitors. We felt very watched. Upstairs is a museum to Giosuè Carducci, an influential poet of the time, though not well known outside Italy. This consists of a series of rooms, most of them lined with thousands of books, with the poet's writing desk, bed, and other effects. Unfortunately there was no information, spoken or written, in Italian or English, to explain what was what. The result was rather stuffy and sterile, and told us nothing about the man. Before entering this museum we had to leave a small handbag in a locker (there was nothing remotely stealable) and we were escorted through the rooms by a silent member of staff. It was a weird experience, probably...
Read moreLa casa-museo è molto interessante, ma organizzata in modo un po’ obsoleto. Sono sempre di più le case-museo e i musei dedicati a una personalità storica nello specifico un po’ dappertutto in tutta Europa e nel mondo. La forza di quelli meglio riusciti è l’esposizione di foto, scritti, elementi vari dell’epoca, nonché pannelli riassuntivi dei momenti precipui della vita e della produzione dell’autore. Prendo tre esempi, uno a Nord, uno a Est e uno a Sud dall’Europa: la Torre Blu di August Strinberg a Stoccolma, il museo Karfka a Praga e la casa-museo di Mustafà Kemal-Atatürk a Salonicco. Tutti hanno pannelli esplicativi che permettono al visitatore di entrare nel contesto socio-culturale dell’epoca e di farsi un’idea della vita dell’autore. Mi chiedo: cosa comprende uno straniero che va a visitare casa Carducci sapendo che è stato il primo vincitore italiano del premio Nobel per la letteratura, senza aver letto nulla scritto da lui (come peraltro la maggior parte degli italiani)? Assolutamente niente, temo. Cosa capisce della Bologna dell’epoca?
Perché non si predispone un tabellone ricompilavo, all’entrata, con i momenti salienti della vita dell’autore insiemi a ciò che accadeva in Italia in quel momento?
Il giardino che si vede dalle finestre è quello di “Pianto Antico”? Perché non si mette un espositore con la poesia stessa e due parole per darle una collocazione e far capire al visitatore la sua importanza?
Lo studio è, con tutta evidenza, la parte centrale della casa: ma davvero un visitatore di cultura media o che viene dall’estero comprende l’importanza per Carducci dei testi delle “tre corone” alle spalle della sua scrivania?
Sulla visita guidata, non mi esprimerò perché mi è sembrata molto superficiale. Durante la stessa, si è a più riprese messo in luce la presunta freddezza dei rapporti tra il poeta e la moglie, nonché gli elementi che rimandano al carattere sessista e patriarcale del poeta. …Ma stiamo parlando del poeta e dell’epoca in cui ha vissuto? Per carità, sulla seconda non si può essere che d’accordo… ma è un tratto importante della vita o della poetica di Carducci?
Se io dovessi dire qualcosa di femminista, e forse in un tabellone lo scriverei, o comunque da guida lo direi, farei notare che il nostro secondo premio Nobel lo ha vinto appunto una donna: Grazia Deledda. Come del resto, se non ricordo male, proprio il primissimo premio Nobel per la Letteratura. Non è poco.
In sintesi: né dal museo, né dalla visita guidata, si comprende PERCHÉ Carducci è stato un letterato così importante tanto da essere insignito del Premio Nobel. Credo che questo dovrebbe essere il focus del luogo e l’obiettivo della...
Read moreNon ho visitato il museo perché sono principalmente interessato al Monumento a Carducci, che recensico:
Monumento a Giosuè Carducci, giardino di Casa Carduccci, Bologna (1909-27). Autore: Leonardo Bistolfi (1859-1933).
Il monumento rappresenta una complessa allegoria, dove la figura del poeta è illustrata dalla sua opera percepita nel suo evolversi e in stretto legame con le vicende storiche in cui è maturata. Il baricentro del monumento è costituito dalla figura di Carducci seduto su un podio con le gambe incrociate.
Se la mano sinistra si posa su un libro, il mento si appoggia sulla destra che regge alto il volto, ritratto ben definito, mentre le vesti si dissolvono in basso. Lo sguardo è rivolto lontano, in un punto imprecisato; l'espressione è assorta, vigile, concentrata, accigliata.
Dietro di lui, un altorilievo fa da fondale e due gruppi statuari ai lati sono dislocati in modo asimmetrico rispetto alla scalinata a cavea di pietra serena. Proprio l'asimmetria e il decentramento sono le qualità distintive dell'opera.
Per la realizzazione del monumento, Bistolfi si avvalse del contributo prezioso dell'architetto genovese Mario Labò (1884-1961). La traduzione in marmo bianco delle sculture fu attuata presso lo studio Nicoli di Carrara.
Impossibile non ricordare il "Pensatore" di Rodin e da questo, l'opera di Michelangelo. Bistolfi tuttavia non accantona il pittoricismo del proprio stile e perviene ad una composizione equilibrata, memore dell'opera sua precedente e della tradizione della scultura monumentale italiana, di cui fu erede...
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