Questo parco ha delle enormi potenzialità inespresse. Occorre pensare in grande ed osare di più. Ponendosi la semplice domanda: come possiamo rendere questo parco una importante risorsa turistica? Un luogo che attrae frotte di visitatori da tutta Europa che lo scelgono tra i primi dieci luoghi più visitati dalla città? Basterebbe seguire il felice esempio di due parchi europei: il Vigeland di Oslo e il Parc Güell di Barcellona. Entrambi divenuti famosi ad ogni latitudine del nostro emisfero per la loro singolarità che li accomuna: essere un museo all'aperto, costellato di opere d'arte. Sculture, colonne, edifici dai colori e dalle forme bizzarre e variopinte. Quello di Barcellona in particolare, frutto del genio creativo di Gaudí, ha un ' impressionante similitudine, sul piano paesaggistico, col parco Gioeni. Come il nostro infatti domina l'intera città digradando su più livelli. E allora quale sarebbe l'idea? Indire un concorso col quale premiare il miglior progetto artistico per l'arricchimento del parco. L'idea più brillante verrebbe premiata finanziando un pool di scultori ed architetti che con la ceramica e la pietra locale potrebbero trasformare nel giro di qualche anno questo parco in un autentico ed irrinunciabile "must" negli itinerari turistici della città. Con un fee d'ingresso di cinque euro per gli adulti, tre per i ragazzi e gratis per gli under 10 in pochi anni l'investimento verrebbe già rifinanziato portando ricchezza e lustro alla città PER SEMPRE ! Come il Parco del capoluogo catalano manterrebbe un'area "free", distaccata dalle opere d'arte, appannaggio di chi vuol semplicemente rilassarsi o fare attività sportiva. Se la spending review (che io considero come una sorta di "chemioterapia" perché oltre a curare le parti malate della città finisce per distruggere anche quelle sane, quali il turismo!!) inibisce risorse alla pubblica amministrazione etnea allora si potrebbe optare per la formula del "project financing" ossia lasciare che i lavori vengano finanziati da privati a cui destinare poi la concessione ventennale...
Read moreÈ un'isola verde nella città. Ha avuto pochissimi interventi di urbanizzazione, cioè è una macchia mediterranea abbastanza genuina sulla pietra lavica viva che assume le forme più fantasiose. Si possono raccogliere, tra gli altri, i corbezzoli, le carrubbe e il rosmarino. Di giorno c'è un senso di pace assoluto. L'acquedotto benedettino è una attrazione di rilievo, così come il rudere dell'antico mulino. Ci sono diversi punti attrezzati per lo sport (anche un campo da basket ed uno skatepark) e per fare giocare i bambini. Dato che è grande e selvaggio, è assai consigliato non staccare gli occhi dai piccoli. Si gode di una vista privilegiata della via Etnea fino alla porta Uzeda e della città tutta. Si scorge al di là del mare la sella di Brucoli, fino ad Augusta. Al calar del sole come in tutti i parchi pubblici occorre fare più attenzione! Dall'ingresso di via Leucatia è disponibile un ampio parcheggio libero. I cani al guinzaglio sono...
Read moreBeautiful park, with a lot of carob trees :) it's in natural state and it's one of very few places, where a foreigner can see native plants (sometimes mixed with "back to wild" decorative ones). We loved the view! We only wished if it didn't have that ridiculous fence around, it's hard to go...
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