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Museo della Cattedrale — Attraction in Lucca

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Museo della Cattedrale
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Cathedral of Lucca
Piazza Antelminelli, 55100 Lucca LU, Italy
Piazza Napoleone
P.za Napoleone, 55100 Lucca LU, Italy
Guinigi Tower
Via Guinigi, 29, 55100 Lucca LU, Italy
Porta San Pietro
Sortita Porta S. Pietro, 55100 Lucca LU, Italy
Micheletti Palace
Piazza S. Martino, 55100 Lucca LU, Italy
Chiesa di Santa Maria della Rosa
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Piazzale Mons. Giulio Arrigoni, 2, 55100 Lucca LU, Italy
Teatro del Giglio
Piazza del Giglio, 13/15, 55100 Lucca LU, Italy
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Piazza dell'Anfiteatro, 55100 Lucca LU, Italy
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Pasticceria Dianda
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Hotel San Martino & Dependance Lucca
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Antica Corte dei Principi Hotel in Lucca Tuscany
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Al Tuscany
Via Cenami, 17, 55100 Lucca LU, Italy
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Via del Gallo, 15, 55100 Lucca LU, Italy
Grand Universe Lucca, Autograph Collection
Piazza Del Giglio, P.za Napoleone, 1, 55100 Lucca LU, Italy
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Piazzale B. Ricasoli, 19, 55100 Lucca LU, Italy
Residence Il Duomo Lucca
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Museo della Cattedrale
ItalyTuscanyLuccaMuseo della Cattedrale

Basic Info

Museo della Cattedrale

Piazza Antelminelli, 5, 55100 Lucca LU, Italy
4.4(69)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
attractions: Cathedral of Lucca, Piazza Napoleone, Guinigi Tower, Porta San Pietro, Micheletti Palace, Chiesa di Santa Maria della Rosa, Roman Catholic Archdiocese of Lucca, Teatro del Giglio, Clock Tower, Piazza dell'Anfiteatro, restaurants: Undici Undici, Ristorante cocktail bar San Colombano, Trattoria da Nonna Clara, Pasticceria Dianda, Ristorante Cantine Bernardini Lucca, Olio Su Tavola, In Pasta - Cibo e Convivio, Antica Osteria, Ristorante Giglio, L'Oste di Lucca
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Guinigi Tower

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Undici Undici

Undici Undici

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Ristorante cocktail bar San Colombano

Ristorante cocktail bar San Colombano

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Trattoria da Nonna Clara

Trattoria da Nonna Clara

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Pasticceria Dianda

Pasticceria Dianda

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Reviews of Museo della Cattedrale

4.4
(69)
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4.0
1y

Il Museo nasce nel 1992 per custodire il ricco patrimonio artistico della Cattedrale di san Martino. E' ospitato in un complesso di edifici tra cui l'Oratorio di San Giuseppe, edificio del '500 dove, tra l'altro, spesso si svolgono concerti di musica classica. Al piano terra una Sala dove è custodito il tesoro del Volto Santo, il Crocifisso in legno simbolo della Città. Capolavori di arte orafa sono la Corona e il Collare d'oro, realizzati da Ambrogio Giannoni nel XVII secolo (la Corona fu posta sul capo del Volto Santo nel 1665 durante una festa che durò tre giorni) e il gioiello barocco in oro e diamanti, realizzato da Gilles Lé Garé, orafo alla Corte di Re Luigi XIV, che fu donato al Volto Santo dalla Nobildonna lucchese Laura Nieri Santini nel 1660. In una seconda Sala, sempre al piano terra, i corali e i codici miniati. Ai vari piani superiori oltre a sculture, dipinti, tessuti pregiati e oggetti di oreficeria il dittico in avorio di Areobindo, Console di Costantinopoli nel 506; il Reliquario a smalti di Limoges, del XIII secolo; il Cofanetto in cuoio, donato nel 1432 da Balduccio Parchi Antelminelli, modellato e dipinto con scene dell'infanzia e ella passione di Cristo; l'Apostolo, una grande statua realizzata nel XV secolo da Jacopo della Quercia per il contrafforte nord della Cattedrale; e la Croce dei Pisani, capolavoro orafo del '400 che merita un di essere approfondito a parte. Si tratta di una "idea" francescana che trasforma la Croce da strumento di tortura e morte in "arbor vitae", albero della vita, da cui fuoriescono Profeti e Apostoli. Sul fronte il Cristo contornato da 4 edicole con l'Eterno e tre evangelisti, Marco, luca e Matteo. Ai lati Maria e Giovanni e sopra Cristo, il Pellicano mistico che si squarcia il petto per sfamare i figli. Il nome "Croce dei Pisani" deriva dalla tradizione popolare che la voleva sottratta da lucchesi, appunto, ai pisani, legittimi proprietari, con l'inganno. In realtà fu realizzata da Vincenzo Michele da Vicenza nel 1411, per Paolo Guinigi, Signore di Lucca dal 1400 al 1430. Il costo fu rilevante, 219 fiorini d'oro, più altri 71 per la doratura, ed è tutto ciò che rimane del tesoro dei Guinigi. Con la morte di Paolo Guinigi, mai amato dai lucchesi a causa delle alleanze con Milano e Firenze, la folla infuriata distrusse tutto ciò che lo ricordava e la Croce, confiscata, entrò a far parte del tesoro della Cattedrale. Lo stesso sarcofago di Ilaria del Carretto rischio di venir distrutto, fu salvato da Matteo Civitali che lo nascose nella sua bottega. Ma allora perché questa "tradizione popolare" atta a "sfottere" i Pisani? La leggenda nasce nel '600, secondo questa "diceria" i pisani, bisognosi di un prestito, la dettero in pegno alla Cattedrale di Lucca. Alla scadenza del prezioso pegno i lucchesi, consapevoli del reale valore del bene, s'inventarono uno stratagemma ... misero tutti gli orologi della Città avanti di un'ora, facendo in modo che i pisani risultassero in ritardo. Così, da contratto, la Croce fu confiscata. La storia è un po' diversa. Come detto, con la caduta dei Guinigi, la Croce fu data alla Cattedrale. Durante la guerra con Firenze i canonici, nel 1636, dettero in pegno la Croce al Comune di Lucca e riuscirono a riscattarla solo nel 1439, vendendo dei terreni di loro proprietà. Il Comune, a seguito di ciò, deliberò che la Croce non dovesse mai più essere data in pegno o lasciare la città ... e così fu. Ma perché mettere di mezzo i Pisani? Evidentemente ... "Pisa Pisa ... vituperio delle genti"...

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4.0
2y

Questo museo, compreso nel biglietto cumulativo di 10€ che si può acquistare alla Cattedrale, è ospitato in un edificio posto sul lato sinistro (per chi guarda la facciata) della cattedrale di San Martino. Prima di iniziare la visita è bene chiedere in biglietteria un'audioguida: il prezzo è basso (3€ se non ricordo male) e ti da il vantaggio di avere la descrizione degli oggetti più importanti. Al primo piano troviamo la sala dei codici e dei coralli miniati. Anche chi non è particolarmente ferrato sull'argomento apprezzerà le miniature e le scritture dei volumi esposti, che risalgono all'XI secolo e sono solo una piccola parte di quelli posseduti dal Museo. Nelle sale successive, disposte su più livelli (ma c'è l'ascensore) ho particolarmente apprezzato: il raro reliquiario smaltato a forma di scatola (XIII secolo) prodotto nella celebre manifattura della città francese di Limoge e raffigurante la morte di Tommaso Becket; l'ancor più raro dittico in avorio prodotto a Costantinopoli durante il regno di Giustiniano (VI secolo), se non ricordo male l'oggetto più antico del museo; la ricca opera di oreficeria soprannominata "Croce dei Pisani". Altri oggetti che mi sono rimasti impressi nella memoria nelle sale successive (ma molte di più sono le opere importanti: sculture, dipinti, abiti sacri, ecc.) sono un altro lavoro di oreficeria come il "pastorale" (bastone che contraddistingue il rango vescovile) risalente al XV secolo, raffigurante la scena di San Martino, e un raro armadio ligneo di epoca rinascimentale, molto ben conservato, di manifattura francese o fiamminga. Una delle attrazioni fondamentali del museo sono le corone ingioiellate del Volto Santo, la statua lignea di Cristo nella cattedrale. La statua è adornata con questi splendidi manufatti d'oro e viene portata in processione in occasione di una ricorrenza soeciale. Il percorso comprende anche l'Oratorio di San Giuseppe, che però al momento della mia visita non era aperto. Questo museo è sicuramente un'introduzione quasi indispensabile alla visita della vicina e bellissima cattedrale di San Martino, ma è anche una grande attrazione in sé, in quanto aiuta a comprendere meglio la storia e la...

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5.0
6y

While small, the Museo della Cattedrale in Lucca is fantastic! The collection here is much more varied and interesting than in other Cathedral Museums we have visited in Italy and Europe. It feels as though the curators have put real thought into what is worth displaying and how to display it. From the paintings, to the reliquaries, to the scale model of the cathedral on the very top level - you are taken on a great journey through the creation of religious art that was fueled by the central place of the church in pre-modern Italy. Definitely...

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Michele De GruttolaMichele De Gruttola
Il Museo nasce nel 1992 per custodire il ricco patrimonio artistico della Cattedrale di san Martino. E' ospitato in un complesso di edifici tra cui l'Oratorio di San Giuseppe, edificio del '500 dove, tra l'altro, spesso si svolgono concerti di musica classica. Al piano terra una Sala dove è custodito il tesoro del Volto Santo, il Crocifisso in legno simbolo della Città. Capolavori di arte orafa sono la Corona e il Collare d'oro, realizzati da Ambrogio Giannoni nel XVII secolo (la Corona fu posta sul capo del Volto Santo nel 1665 durante una festa che durò tre giorni) e il gioiello barocco in oro e diamanti, realizzato da Gilles Lé Garé, orafo alla Corte di Re Luigi XIV, che fu donato al Volto Santo dalla Nobildonna lucchese Laura Nieri Santini nel 1660. In una seconda Sala, sempre al piano terra, i corali e i codici miniati. Ai vari piani superiori oltre a sculture, dipinti, tessuti pregiati e oggetti di oreficeria il dittico in avorio di Areobindo, Console di Costantinopoli nel 506; il Reliquario a smalti di Limoges, del XIII secolo; il Cofanetto in cuoio, donato nel 1432 da Balduccio Parchi Antelminelli, modellato e dipinto con scene dell'infanzia e ella passione di Cristo; l'Apostolo, una grande statua realizzata nel XV secolo da Jacopo della Quercia per il contrafforte nord della Cattedrale; e la Croce dei Pisani, capolavoro orafo del '400 che merita un di essere approfondito a parte. Si tratta di una "idea" francescana che trasforma la Croce da strumento di tortura e morte in "arbor vitae", albero della vita, da cui fuoriescono Profeti e Apostoli. Sul fronte il Cristo contornato da 4 edicole con l'Eterno e tre evangelisti, Marco, luca e Matteo. Ai lati Maria e Giovanni e sopra Cristo, il Pellicano mistico che si squarcia il petto per sfamare i figli. Il nome "Croce dei Pisani" deriva dalla tradizione popolare che la voleva sottratta da lucchesi, appunto, ai pisani, legittimi proprietari, con l'inganno. In realtà fu realizzata da Vincenzo Michele da Vicenza nel 1411, per Paolo Guinigi, Signore di Lucca dal 1400 al 1430. Il costo fu rilevante, 219 fiorini d'oro, più altri 71 per la doratura, ed è tutto ciò che rimane del tesoro dei Guinigi. Con la morte di Paolo Guinigi, mai amato dai lucchesi a causa delle alleanze con Milano e Firenze, la folla infuriata distrusse tutto ciò che lo ricordava e la Croce, confiscata, entrò a far parte del tesoro della Cattedrale. Lo stesso sarcofago di Ilaria del Carretto rischio di venir distrutto, fu salvato da Matteo Civitali che lo nascose nella sua bottega. Ma allora perché questa "tradizione popolare" atta a "sfottere" i Pisani? La leggenda nasce nel '600, secondo questa "diceria" i pisani, bisognosi di un prestito, la dettero in pegno alla Cattedrale di Lucca. Alla scadenza del prezioso pegno i lucchesi, consapevoli del reale valore del bene, s'inventarono uno stratagemma ... misero tutti gli orologi della Città avanti di un'ora, facendo in modo che i pisani risultassero in ritardo. Così, da contratto, la Croce fu confiscata. La storia è un po' diversa. Come detto, con la caduta dei Guinigi, la Croce fu data alla Cattedrale. Durante la guerra con Firenze i canonici, nel 1636, dettero in pegno la Croce al Comune di Lucca e riuscirono a riscattarla solo nel 1439, vendendo dei terreni di loro proprietà. Il Comune, a seguito di ciò, deliberò che la Croce non dovesse mai più essere data in pegno o lasciare la città ... e così fu. Ma perché mettere di mezzo i Pisani? Evidentemente ... "Pisa Pisa ... vituperio delle genti" c'incastra sempre.
Michele SoldovieriMichele Soldovieri
Le otto sale del museo della cattedrale di San Martino in Lucca sono dislocate in una casa medioevale a lato dell'edificio religioso ed ospitano una messe di capolavori dell'oreficeria quattrocentesca Toscana e di sculture e dipinti che un tempo adornavano la cattedrale stessa. Non si può non restare ammirati dalla magnificenza di queste splendide opere d'arte, realizzate da artigiani artisti che ricevendo le commissioni da ecclesiastici di rango, operavano con la massima cura ed attenzione per offrire l'eccellenza dei risultati del loro lavoro. Ed i risultati sono il modo raffinato e prezioso dei lavori che si possono ammirare all'interno di questa magnifica casa museo, tra questi il gioiello del volto santo lavorato in diamanti smalti ed oro, la corona ed il collare del volto santo in pietre preziosissime, i calzari e i manipoli del volto santo e lo stesso volto santo in argento. Tra le statue da ammirare, realizzate in marmo di Santa Maria del giudice, raffinatissima pietra lucchese, vi è quella dell'apostolo di Jacopo della quercia oltre alle numerose teste maschili e femminili ed una splendida pietà marmorea. La testa lignea del Battista costituisce un gioiello di opera artigianale che unisce il sentimento devozionale religioso al senso artistico. I dipinti, presenti nel museo, pur se privi di forza compositiva se comparati con le altre opere d'arte, costituiscono il segno di di un'attenzione religiosa mai disattesa.
Enzo OrnaghiEnzo Ornaghi
Museo molto interessante, ubicato all'interno di un complesso di edifici sapientemente restaurati e unificati tra cui una casa torre del XIII secolo e il cinquecentesco oratorio di San Giuseppe. Le otto ospitano capolavori come codici miniati, i Gioielli del Volto Santo, il crocifisso ligneo simbolo della città, una corona e un collare d’oro realizzati da Ambrogio Giannoni nel XVII secolo e il gioiello in diamanti frutto dell’oreficeria francese della corte del Re Sole. Oltre q questi sono presenti numerose sculture, dipinti, oggetti di oreficeria e tessuti pregiati. Il prezzo per l'ingresso è di 4 euro. Il biglietto combinato che comprende Cattedrale + Campanile + Museo + Battistero e Chiesa dei Santi Giovanni e Reparata (area archeologica e campanile) costa 9 euro
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Il Museo nasce nel 1992 per custodire il ricco patrimonio artistico della Cattedrale di san Martino. E' ospitato in un complesso di edifici tra cui l'Oratorio di San Giuseppe, edificio del '500 dove, tra l'altro, spesso si svolgono concerti di musica classica. Al piano terra una Sala dove è custodito il tesoro del Volto Santo, il Crocifisso in legno simbolo della Città. Capolavori di arte orafa sono la Corona e il Collare d'oro, realizzati da Ambrogio Giannoni nel XVII secolo (la Corona fu posta sul capo del Volto Santo nel 1665 durante una festa che durò tre giorni) e il gioiello barocco in oro e diamanti, realizzato da Gilles Lé Garé, orafo alla Corte di Re Luigi XIV, che fu donato al Volto Santo dalla Nobildonna lucchese Laura Nieri Santini nel 1660. In una seconda Sala, sempre al piano terra, i corali e i codici miniati. Ai vari piani superiori oltre a sculture, dipinti, tessuti pregiati e oggetti di oreficeria il dittico in avorio di Areobindo, Console di Costantinopoli nel 506; il Reliquario a smalti di Limoges, del XIII secolo; il Cofanetto in cuoio, donato nel 1432 da Balduccio Parchi Antelminelli, modellato e dipinto con scene dell'infanzia e ella passione di Cristo; l'Apostolo, una grande statua realizzata nel XV secolo da Jacopo della Quercia per il contrafforte nord della Cattedrale; e la Croce dei Pisani, capolavoro orafo del '400 che merita un di essere approfondito a parte. Si tratta di una "idea" francescana che trasforma la Croce da strumento di tortura e morte in "arbor vitae", albero della vita, da cui fuoriescono Profeti e Apostoli. Sul fronte il Cristo contornato da 4 edicole con l'Eterno e tre evangelisti, Marco, luca e Matteo. Ai lati Maria e Giovanni e sopra Cristo, il Pellicano mistico che si squarcia il petto per sfamare i figli. Il nome "Croce dei Pisani" deriva dalla tradizione popolare che la voleva sottratta da lucchesi, appunto, ai pisani, legittimi proprietari, con l'inganno. In realtà fu realizzata da Vincenzo Michele da Vicenza nel 1411, per Paolo Guinigi, Signore di Lucca dal 1400 al 1430. Il costo fu rilevante, 219 fiorini d'oro, più altri 71 per la doratura, ed è tutto ciò che rimane del tesoro dei Guinigi. Con la morte di Paolo Guinigi, mai amato dai lucchesi a causa delle alleanze con Milano e Firenze, la folla infuriata distrusse tutto ciò che lo ricordava e la Croce, confiscata, entrò a far parte del tesoro della Cattedrale. Lo stesso sarcofago di Ilaria del Carretto rischio di venir distrutto, fu salvato da Matteo Civitali che lo nascose nella sua bottega. Ma allora perché questa "tradizione popolare" atta a "sfottere" i Pisani? La leggenda nasce nel '600, secondo questa "diceria" i pisani, bisognosi di un prestito, la dettero in pegno alla Cattedrale di Lucca. Alla scadenza del prezioso pegno i lucchesi, consapevoli del reale valore del bene, s'inventarono uno stratagemma ... misero tutti gli orologi della Città avanti di un'ora, facendo in modo che i pisani risultassero in ritardo. Così, da contratto, la Croce fu confiscata. La storia è un po' diversa. Come detto, con la caduta dei Guinigi, la Croce fu data alla Cattedrale. Durante la guerra con Firenze i canonici, nel 1636, dettero in pegno la Croce al Comune di Lucca e riuscirono a riscattarla solo nel 1439, vendendo dei terreni di loro proprietà. Il Comune, a seguito di ciò, deliberò che la Croce non dovesse mai più essere data in pegno o lasciare la città ... e così fu. Ma perché mettere di mezzo i Pisani? Evidentemente ... "Pisa Pisa ... vituperio delle genti" c'incastra sempre.
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Le otto sale del museo della cattedrale di San Martino in Lucca sono dislocate in una casa medioevale a lato dell'edificio religioso ed ospitano una messe di capolavori dell'oreficeria quattrocentesca Toscana e di sculture e dipinti che un tempo adornavano la cattedrale stessa. Non si può non restare ammirati dalla magnificenza di queste splendide opere d'arte, realizzate da artigiani artisti che ricevendo le commissioni da ecclesiastici di rango, operavano con la massima cura ed attenzione per offrire l'eccellenza dei risultati del loro lavoro. Ed i risultati sono il modo raffinato e prezioso dei lavori che si possono ammirare all'interno di questa magnifica casa museo, tra questi il gioiello del volto santo lavorato in diamanti smalti ed oro, la corona ed il collare del volto santo in pietre preziosissime, i calzari e i manipoli del volto santo e lo stesso volto santo in argento. Tra le statue da ammirare, realizzate in marmo di Santa Maria del giudice, raffinatissima pietra lucchese, vi è quella dell'apostolo di Jacopo della quercia oltre alle numerose teste maschili e femminili ed una splendida pietà marmorea. La testa lignea del Battista costituisce un gioiello di opera artigianale che unisce il sentimento devozionale religioso al senso artistico. I dipinti, presenti nel museo, pur se privi di forza compositiva se comparati con le altre opere d'arte, costituiscono il segno di di un'attenzione religiosa mai disattesa.
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Museo molto interessante, ubicato all'interno di un complesso di edifici sapientemente restaurati e unificati tra cui una casa torre del XIII secolo e il cinquecentesco oratorio di San Giuseppe. Le otto ospitano capolavori come codici miniati, i Gioielli del Volto Santo, il crocifisso ligneo simbolo della città, una corona e un collare d’oro realizzati da Ambrogio Giannoni nel XVII secolo e il gioiello in diamanti frutto dell’oreficeria francese della corte del Re Sole. Oltre q questi sono presenti numerose sculture, dipinti, oggetti di oreficeria e tessuti pregiati. Il prezzo per l'ingresso è di 4 euro. Il biglietto combinato che comprende Cattedrale + Campanile + Museo + Battistero e Chiesa dei Santi Giovanni e Reparata (area archeologica e campanile) costa 9 euro
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