7-10-1571. Poco antes de la batalla, don Juan se puso de rodillas y oró a Dios pidiéndole la victoria para los suyos. Lo mismo hicieron todos los de la galera Real y del resto de la Armada. Tras esto les fue dada la absolución por los padres jesuitas y capuchinos enviados por su Santidad con el jubileo. Don Juan cuenta que, en ese momento, «fue el mar aquietado de tanta bonanza, cuanta se pudo desear y forzó a la armada enemiga a plegar su velas y venir a remo», lo que permitió a la Armada cristiana ponerse en orden de batalla, especialmente el cuerpo izquierdo. Según lo acostumbrado, el «Balsâ» disparó una pieza para pedir batalla, que fue contestada por don Juan con otra aceptando. Tras navegar una o dos millas en dirección al «Balsâ», «mandó don Juan segundar otra vez significando que aseguraba la batalla». A la vista de la cantidad de velas, algunos propusieron reunión del consejo de guerra, a lo que don Juan respondió: «Señores, ya no es hora de deliberaciones, sino...
Read moreIn Piazza Catalani, alla fine della via Cesare Battisti, si erge il monumento a don Giovanni D'Austria, opera di Andrea Calamech, scultore ed architetto carrarese, del 1573. Commissionata dal Senato messinese nel 1572, in occasione della vittoria nella battaglia di Lepanto contro la flotta turchesca il 7 ottobre 1571, la statua in bronzo presenta finissime decorazioni e raffigura don Giovanni D'Austria, eroe della battaglia navale e figlio naturale di Carlo V, che calpesta la testa del turco Müezzinzade Alì Pascià in segno di vittoria. Originariamente collocata in piazza del Palazzo Reale, fu danneggiata da una cannonata degli spagnoli durante la rivolta antispagnola del 1674 - 1678. Restaurata, è stata ancora danneggiata dal terremoto del 1783 e spostata nella piazza antistante la chiesa della Santissima Annunziata dei Teatini nel Corso Cavour. Dopo la ristrutturazione urbanistica della città successiva al 1908, tale piazza fu abolita e la statua sistemata...
Read moreLa scultura rappresenta fedelmente don Giovanni d’Austria, giovane condottiero di appena 24 anni. L’eroe austriaco indossa un’armatura spagnola riprodotta fedelmente, nella mano destra tiene il bastone del comando a tre fasci (segno della triplice alleanza contro i turchi) e sotto il piede calpesta la testa mozzata di Muezzinzade Alì Pascià, il comandante avversaria. Secondo una leggenda quella testa sarebbe del suo stesso padre, Carlo V, che in quanto musulmano combatteva contro il cristianesimo: si narra che don Giovanni sconfisse il padre grazie all’aiuto di Dio che esaudì la sua richiesta di prolungare il giorno di un’ora, affinchè potesse avere il tempo necessario per ottenere la...
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