Il museo nasce nel 1881, creato dall'antropologo ed etnologo Giustiniano Nicolucci, dietro la spinta di Francesco De Sanctis, allora ministro dell'Istruzione Pubblica. L'allora Gabinetto di antropologia raccoglieva reperti e collezioni accumulate da Nicolucci durante le sue campagne e venne esteso durante gli anni in cui deteneva la cattedra di antropologia all'università partenopea.
Dopo la morte di Nicolucci e durante l'epoca fascista, in cui venne abolita la cattedra di antropologia, il museo rimase chiuso al pubblico, rimanendo un centro di studi strettamente accademico, se non lasciato all'abbandono, con oggetti relegati nei depositi dell'ateneo. Allo stato di degrado, si aggiunsero le devastazioni dei bombardamenti della Seconda Guerra mondiale degli anni 1943-44, che colpirono i locali dell'università e -conseguentemente- causarono danni anche al museo di antropologia.
La cattedra di antropologia venne poi ripristinata nell'anno accademico 1980-81 ed il museo iniziò ad essere restaurato, fino all'apertura al pubblico,...
Read moreFondato nel 1881 grazie a Francesco De Sanctis, il Museo di Antropologia di Napoli ha iniziato lo studio delle scienze dell'uomo con la Cattedra di Antropologia, una delle prime in Europa. Le collezioni private di Giustiniano Nicolucci formarono il nucleo iniziale del museo, che fu poi arricchito da altri scienziati. Durante la II Guerra Mondiale, le collezioni furono salvate dal biologo Mario Galgano. Riaperto nel 1999, il museo espone oltre 26.000 reperti, tra cui collezioni osteologiche, archeologiche ed etnografiche. Tra i pezzi più significativi ci sono mummie sudamericane, calchi storici dell’evoluzione umana e testimonianze di...
Read moreIl museo è piccolissimo (sono appena due stanze), ma molto interessante per capire quanto sia cambiato nel corso della storia il concetto stesso di antropologia e scienza. Essendo un museo universitario è chiuso quando è chiusa l'università, quindi è sempre chiuso nel we. Molto economico, ma ricordatevi che il biglietto si fa alla biglietteria centrale e non all'ingresso del piccolo museo, altrimenti dovete fare...
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