Bellissima e antica chiesa francescana ubicata nel cuore del centro storico di Prato, a pochi passi dalla più celebre chiesa di Santa Maria delle Carceri e dall'imponente Castello dell'Imperatore. Il 24 luglio del 1228, otto giorni dopo la canonizzazione di Francesco d'Assisi, il Comune di Prato comprò per i frati minori un terreno, presso il “castrum” pratese nel luogo detto “l'Oliveto”, affinché vi potessero costruire una chiesa ed un convento. La prima chiesetta fu eretta già nel 1233, ma la costruzione dell'attuale complesso fu iniziata solo nel 1281, per vicende legate all'ampliamento della cinta muraria intorno al borgo di Santa Trinita. La chiesa venne quindi intitolata a San Francesco d'Assisi...ed è tra le più antiche chiese pratesi. Colpisce subito per il dualismo dei materiali impiegati; infatti, se per la scenografica facciata è stato adottato il consolidato rivestimento a marmi bicromi, bianco e serpentino verde distribuiti a fasce orizzontali tipiche del romanico toscano, il resto dell'edificio (rimasto a nudo del rivestimento) mostra una peculiarità da primato locale: è la prima chiesa della storia - in terriotrio pratese - ad essere edificata totalmente in mattoni anziché in pietra. Notevole è pure il monumentale portale d'ingresso, incorniciato da sottili ed eleganti colonnine cilindriche, sormontato da un possente architrave, sul quale sono scolpiti lo stemma e due personaggi della nota famiglia Pugliesi. La lunetta sovrastante, recentemente restaurata, raffigurante la Madonna Immacolata è opera del pittore Martino Benelli, realizzata nella prima metà dell'Ottocento. Quasi dello stesso periodo è anche il campanile: progettato dall'architetto pratese Antonio Bernini e costruito fuori dal corpo della chiesa tra il 1798 e il 1802, per sostituire quello originale che poggiava invece sull'abside. La facciata termina con il grande timpano triangolare dove campeggia un pregevole rilievo (in stucco) tematico: “Le Stimmate di San Francesco” di Andrea della Robbia, databile attorno al 1490, quando già lavorava alle decorazioni interne della vicina chiesa di Santa Maria...
Read moreChiesa semplice nella struttura come filosofia francescana ma pratica e che richiama le strutture ovvero il metodo architettonico delle chiese dedicate al Santo tanto amato nel mondo. Vedere ad esempio il santuario della Verna. Davanti all'altare la lapide del beneamato Datini che ha tanto devoluto a Prato ed alla chiesa ed ha dato tanto lustro alla città laniera, non solo per essere conosciuto come pratico inventore e diffusore della cambiale, della lettera di credito e ne sono certo, del primo rudimentale assegno. Vi è inoltre, da non mancare di visitare, un bellissimo chiostro in parte alla chiesa nel cui perimetro vi sono sepolcri antichi di nobili e borghesi che richiamano nostalgicamente le rime del sommo poeta Foscolo. Vi sono legato a questo luogo perché ho trascorso la mia infanzia e il periodo della adolescenza perché all'interno del chiostro vi era la sede degli scout. Da lì partivamo con le squadriglie in giro per i monti della vallata di Prato con camminate a volte durissime e in un epoca assente di connessioni internet, cellulari...
Read moreQui si coglie il senso mistico e la vicinanza a San Francesco. Fu la prima chiesa ad essere dedicata al Santo nel mondo, nel lontano 1228. Facciata quasi interamente in mattoni in stile romano-gotico. All'interno colpisce il soffitto ligneo di ottima manifattura e conservazione, bella la lastra posta sulla tomba di Francesco Datini. Molto bello il chiostro interno al quale si accede dalla sagrestia con un biglietto di 3 euro. Il chiostro contiene una cappella completamente affrescata da Niccolò Gerini che è un vero gioiello, è ...
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