La maestosa imponenza della Rocca mi era ben già nota, avendola vista inquadrata più volte nelle serie di telefilm "Don Matteo". Naturalmente non è la sede di un carcere, ma mi sono divertita a farmi fotografare davanti al portone di ingresso come se stessi davvero uscendo di galera. La si raggiunge agevolmente grazie ad ascensori. Mi ha infastidito aver dovuto pagare il prezzo intero, non perché fosse elevato (7,50 euro), ma perché su internet si specificava che gli over 60, come me, avevano diritto ad una riduzione: questione di principio! La sua costruzione ebbe inizio sul colle Sant'Elia, nella seconda metà del Trecento per volere del Cardinale spagnolo Egidio Albornoz; inizialmente aveva la duplice funzione di presidio militare e residenza per il rettore del ducato e per i governatori della città. L’interno è caratterizzato da due ampi cortili di forma quadrangolare comunicanti fra loro: il cortile meridionale, a cui si accedeva dalla porta principale della Rocca, chiamato delle Armi, perché qui risiedevano gli uomini armati che dovevano difendere la rocca. Esso è chiuso dalla facciata del palazzo dei governatori, con al centro l’accesso al Cortile d’Onore. Sugli altri tre lati si notano tre distinti corpi di fabbrica disposti su due piani e destinati alla residenza del governatore e dei suoi funzionari. Le camere al pianterreno erano riservate alle cucine, alle sale da pranzo, agli uffici per i funzionari, mentre quelle del secondo piano erano destinate a residenza dei governatori e dei Papi. Mi è dispiaciuto non trovare arredi di varie epoche, ma ho potuto ammirare la presenza di ambienti di particolare raffinatezza come lo stupendo salone d'Onore, dove ho immaginato i ricevimenti, danze dei cortigiani e gli immancabili intrighi o pettegolezzi di corte e la Camera Pinta nella Torre Maestra (la più alta rispetto alle altre cinque) dove mi sono seduta su una panchina per ammirare gli affreschi settecenteschi con tematiche di amore cortese e cavalleresche. In quest'ultima, ho notato un pertugio e, per curiosità, vi sono entrata: era forse una sorta di piccolo wc dell'epoca. Nel Settecento la residenza dei governatori dovette adattarsi alla necessità di inserirvi delle carceri finché poi diventò solo residenza delle truppe. A inizio dell'Ottocento, per volontà del Governo pontificio, la rocca diventò un ampio carcere, che poteva contenere oltre cinquecento detenuti; mantenne questo uso carcerario fino al 1982. In fondo, nella fiction televisiva, non ci si allontana molto dalla storia di questa costruzione nella scelta di location come galera... Ora la rocca è sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, che ripercorre la storia attraverso numerosi reperti: le testimonianze: sarcofagi romani, lastre longobarde, affreschi altomedievali, bassorilievi romanici e pitture rinascimentali. Dopo la visita, ho fatto una passeggiata attorno alla rocca ed ho potuto ammirare uno stupefacente panorama di Spoleto e dei boschi circostanti. Uno degli scorci più spettacolari è stato quello del Ponte delle Torri, ammirato tante volte nei telefilm della serie "Don Matteo"! Purtroppo non è attualmente percorribile perché sottoposto a restauro, forse, se ho capito bene, in seguito all'ultimo terremoto che ha colpito la...
Read moreLa Rocca Albornoziana è una fortezza situata sulla sommità del colle Sant'Elia che sovrasta la città di Spoleto. Si tratta del principale baluardo del sistema di fortificazioni fatto edificare da papa Innocenzo VI, per rafforzare militarmente e rendere più evidente l'autorità della Chiesa nei territori dell'Italia centrale, in vista dell'ormai imminente ritorno della sede pontificia a Roma dopo i settanta anni circa di permanenza ad Avignone. I lavori di costruzione si svolsero fra il 1363 e il 1367[1], e furono presieduti dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz, sotto la direzione dell'architetto eugubino Matteo Gattaponi.
Quest'ultimo progettò sapientemente un edificio che potesse essere nel contempo solida e imponente fortezza, ma anche elegante e confortevole residenza, che fu a tale scopo utilizzata da molti ospiti illustri.
La struttura del perimetro rettangolare, infatti, con quattro torri angolari, si articola in due spazi separati da un corpo mediano collegato ad altre due torri: il Cortile delle armi, che occupa l'area destinata alle truppe, e il Cortile d'Onore circondato da edifici destinati ai governatori della città, ma in cui soggiornarono anche molti pontefici, tra i quali Bonifacio IX nel 1392 e Niccolò V nel 1449 durante la peste di Roma, nonché in diverse occasioni anche Lucrezia Borgia. Quest'area, che accoglieva anche gli uffici amministrativi, è circondata da un doppio loggiato costruito, secondo il Vasari, su progetto di Bernardo Rossellino, chiamato a Spoleto da papa Niccolò V. Al centro del cortile è situato un pozzo esagonale che sormonta una grande cisterna utilizzata per la raccolta...
Read moreVery easy to arrive thanks to the escalator/elevator. Perfectly conserved and restored castle. Well kept and clean, the museum worth the visit with nice explanation and recently restored items on display. Some modern art here and there and the castle works as a convention centre too. Disappointed by the restroom, very smelly and not so clean and by the fact you cannot access the fully restored towers and the wall walking path. That was a...
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