La pieve dei SS. Vito e Modesto, più nota come pieve di Corsignano, si trova subito fuori l'area del centro storico di Pienza L'aspetto attuale risale al XII secolo ma la torre campanaria cilindrica con spigolature che interrompono la perfetta circolarità è leggermente precedente e, stilisticamente, si ispira alle torri campanarie ravennati di VI secolo. Essendo una pieve, è stata costruita appositamente sul pianoro di Corsignano perché le pievi avevano una funzione assistenziale, battesimale, finanziaria (sui piazzali antistanti, denominati anche grascete, si riscuotevano infatti i dazi legati, ad esempio, all'uso di determinate strade, ponti, mulini,...). Esisteva una vera e propria rete tra pievi limitrofe, in cui una, la sede del plevano, fungeva da capofila. Questo modello si diffuse essenzialmente tra Toscana e Lazio settentrionale. La pieve di Corsignano, all'esterno, di connota per la bifora, a sua volta contraddistinta da una figura femminile che, a mo' di stampella, suddivide le due finestre e per il portale. Quest'ultimo presenta profili multipli ingentiliti da motivi zigzaganti e da inserti in nenfro. La lunetta si innesta su una lastra scolpita: si riconoscono piccole figure stilizzate e la Melusina o sirena, motivo molto caro al mondo delle pievi, legato a sua volta al racconto di Melusina, di origine francese. Lo stile di questi rilievi è piuttosto arcaico, protoromantico, molto vicino alle sculture di epoca longobarda (ad esempio l'altare di Ratchis di Cividale del Friuli). L'interno della pieve, a tre navate suddivise da pilastri quadrangolari, è semplice e "povero", in linea con il trend di questa tipologia di edifici.