Questa dimora storica in stile rinascimentale merita certamente una visita e questa può essere effettuata in due modi differenti: la visita completa consiste nell'esplorazione del piano nobile del palazzo (ovvero il primo piano), che avviene per mezzo di una guida, e poi si ha la possibilità di recarsi liberamente negli ambienti del piano terra (usati per mostre temporanee) e nel grazioso giardino pensile, questi ultimi sono anche gli unici ambienti accessibili nella visita ridotta. In entrambe i casi viene fornita anche una audioguida per un ascolto più diffuso di quanto viene mostrato.
Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione il prezzo della visita completa è di 10 euro e quello del solo piano terra con giardino è di 5 euro. Reputo importante sottolineare che la visita completa prevede l'accesso anche al dirimpettaio palazzo Borgia, dove si apprezza l'altrettanto interessante mostra del Museo Diocesano e potendo usufruire della stessa audioguida utilizzata per la mostra del palazzo Piccolomini.
Per la precisione, l'audioguida è molto vasta e presenta decine e decine di registrazioni per ambedue i palazzi e, forse, anche per Pienza in generale. Chiaro che, se si visita solo il giardino, l'unica registrazione al riguardo potrà sembrare riduttiva.
Le stanze del palazzo Piccolomini sono interessanti da visitare e presentano intatti molti degli arredi d'epoca che però, forse anche causa Covid, ci si trova ad esplorare con il tempo contingentato a mezz'ora mentre io avrei apprezzato potermi dilungare un po' di più.
L'accesso al balcone porticato offre una bellissima vista del giardino e della val d'Orcia, va precisato che questo è l'unico ambiente del piano nobile dove sarà consentito effettuare fotografie e riprese.
Chi invece volesse usufruire della visita ridotta al solo piano terra con accesso al giardino, potrà comunque trovare (almeno in questi giorni) una bella mostra temporanea di costumi d'epoca utilizzati in diverse pellicole cinematografiche. Il giardino pensile all'italiana è piacevole alla vista con la sua prospettica simmetria e risulta anche gradevole all'olfatto per la presenza di alcuni alberi d'alloro.
Si, il giardino è piccolo, non ci vuole un genio per capirlo ed è facile rendersene conto anche prima di entrare e -malgrado tutto- a mio modo di vedere vale tutto il costo del biglietto; tuttavia non faccio fatica ad immaginare che ad altre persone un gelato seduti sul Corso possa essere sembrato un migliore investimento.
Bellissima anche la prospettiva che si osserva dal portone su corso Rossellino fino a culminare sulla fontana posta al centro del giardino e sul finestrone ad arco centrale, aperto sul muro che funge da quinta scenica al giardino stesso.
In conclusione, se Pienza presenta sé stessa come una meravigliosa terrazza sulla val d'Orcia, la vista che si gode della valle dal giardino e dal balcone porticato del palazzo Piccolomini è quella appannaggio delle terrazze più esclusive e...
Read moreIl palazzo, detto anche Pontificio, venne commissionato da Enea Piccolomini, ovvero papa Pio II, a Bernardo Rossellino, nell'ambito del progetto della ricostruzione di Pienza come città ideale. Progettato nella seconda metà del XV secolo (dopo il 1459), per la sua realizzazione il Rossellino si ispirò al Palazzo Rucellai di Firenze, opera del suo maestro Leon Battista Alberti. Il palazzo è uno dei primissimi esempi di architettura rinascimentale.
In tempi recenti, il palazzo è stato utilizzato anche come set cinematografico per diverse scene del film L'arcidiavolo con Vittorio Gassman e del film Le piacevoli notti sempre con Gassman e Ugo Tognazzi. l palazzo è a pianta quadrata, sviluppato su tre piani, realizzato in pietra viva lavorata finemente in un leggero bugnato, dal basso fino alla sommità. Al primo e secondo piano presenta due ordini di finestre di notevole ampiezza, equidistanti l'una dall'altra, con lesene e profilature con i conci sporgenti. Ciascuna finestra è divisa in due parti da una sottile colonna. Al di sotto delle finestre, come ad evidenziare i solai interni, una cornice corre gli angoli e tra alcune finestre fanno bella mostra gli stemmi di famiglia, in pietra, con le insegne apostoliche in oro e argento. Sulla facciata nord si trova il grandissimo portale che costituisce l'entrata principale del palazzo.
All'interno il palazzo racchiude una corte anch'essa rettangolare con un loggiato sostenuto da colonne di pietra. Il giardino, che occupa lo spazio nel lato sud dell'edificio, è piccolo, ma rappresenta una parte integrante del progetto.
La piccola area terrazzata domina l'intera Val d'Orcia, mantenendo, nonostante recenti elaborazioni, le caratteristiche proprie dei giardini del Rinascimento. È circondato su tre lati da alti muri in pietra ricoperti d'edera, mentre sul lato prospiciente al Palazzo è delimitato da una loggia a tre ordini d'arcate. Un elaborato sistema di condotti di scolo impedisce che l'acqua piovana penetri negli ambienti sottostanti coperti da volte, al cui interno erano un tempo ricavate le stalle.
Le aiuole di forma rettangolare, circondate da doppie siepi di bosso potate, delimitano due viottoli ricoperti di ghiaia, che s'incrociano perpendicolarmente. Nel loro punto d'incontro è posta una fontana, mentre nei quattro angoli d'ogni aiuola sono piantati alberi d'alloro a forma d'ombrello.
Alcune aiuole rettangolari decorate con alberi da frutto e cespugli fioriti si trovano lungo i muri perimetrali. Un grande pozzo ottagonale decorato con la mezzaluna, le chiavi e la tiara dello stemma Piccolomini e una fontana ornata con ghirlande di frutti, sono i due elementi scultorei presenti nel giardino risalenti alla fine del Quattrocento. Il panorama della Val d'Orcia, che si può ammirare dalle tre arcate che si aprono sul muro di fondo, assume un ruolo primario nell'ideazione di questo giardino, che diventa luogo d'incontro tra...
Read morePalazzo Piccolomini si trova nel centro di Pienza, accanto al Duomo. Il palazzo, detto anche Pontificio, venne commissionato da Enea Piccolomini, ovvero papa Pio II, a Bernardo Rossellino, nell'ambito del progetto della ricostruzione di Pienza come città ideale. Progettato nella seconda metà del XV secolo (dopo il 1459), per la sua realizzazione il Rossellino si ispirò al Palazzo Rucellai di Firenze, opera del suo maestro Leon Battista Alberti. Il palazzo è uno dei primissimi esempi di architettura rinascimentale. In tempi recenti, il palazzo è stato utilizzato anche come set cinematografico per diverse scene del film L'arcidiavolo con Vittorio Gassman e del film Le piacevoli notti sempre con Gassman e Ugo Tognazzi. Il palazzo è a pianta quadrata, sviluppato su tre piani, realizzato in pietra viva lavorata finemente in un leggero bugnato, dal basso fino alla sommità. Al primo e secondo piano presenta due ordini di finestre di notevole ampiezza, equidistanti l'una dall'altra, con lesene e profilature con i conci sporgenti. Ciascuna finestra è divisa in due parti da una sottile colonna. Al di sotto delle finestre, come ad evidenziare i solai interni, una cornice corre gli angoli e tra alcune finestre fanno bella mostra gli stemmi di famiglia, in pietra, con le insegne apostoliche in oro e argento. Sulla facciata nord si trova il grandissimo portale che costituisce l'entrata principale del palazzo. All'interno il palazzo racchiude una corte anch'essa rettangolare con un loggiato sostenuto da colonne di pietra. Da Wikipedia,...
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