Siamo capitati in questo posto per caso, volevamo assaggiare la famosa porchetta di Ariccia e abbiamo optato per questa trattoria per il nome famoso e comune, onnipresente a Roma e dintorni, ispirato alla grande 'Sora Lella'. Il cameriere ci ha fatti accomodare con un sorriso smagliante e i modi 'romaneschi' per risultare più simpatico e instaurare un approccio confidenziale. Purtroppo i menù non erano disponibili così ci siamo affidati a lui che ci ha proposto (parlandoci ad un palmo dal viso, senza mascherina) un vario antipasto, mezzo litro di vino della casa un primo e un secondo. Personalmente non sono abituata a mangiare così tanto soprattutto se ho già pranzato a mezzogiorno. Consumato l'antipasto dai sapori mediocri, porchetta inclusa, in piattini di plastica, ritorna per far partire i primi e i secondi, così io con naturalezza e educazione, gli ho detto di esser già sazia. Lui ha cominciato a cambiare espressione e modi di fare diventando ostile, cercando comunque di convincere il mio ragazzo a farmi cambiare idea. Lui ha ordinato solo un secondo poiché io non avrei mangiato più nulla ma il cameriere ha cambiato totalmente atteggiamento, soprattutto quando ha poggiato il piatto (quantità di carne misere), lasciandolo battere sul tavolo. Scortese ha anche smesso di guardarci in faccia e al momento del conto abbiamo pagato quanto un menù completo. Sicuramente non ci torneremo più: bassa qualità sia per il cibo che per la location, costi elevati e soprattutto palese maleducazione nel rapportarsi coi clienti.