Dopo aver eseguito tutti i rituali CoVid Sars 19-2 per poter accedere al locale ci fanno accomodare ad un candido tavolino per due. Mi colpiscono sia le icone sul porta tagliolo (silhouette avicole), sia alcuni quadri esposti in uno dei quali è raffigurata la vita nell’aia con alcuni polli ruspanti. Ci chiedono se vogliamo accompagnare le portate con alcuni tipi di vino… Quasi mi dispiace dire di no! Siamo entrambi astemi. Ma, tuttavia, cotanto piacere divino (Bacco) ci viene versato in un calice esclusivamente quale simbolo di accoglienza e benvenuto. Non ordiniamo il companatico (abbiamo paura di non riuscire a mangiare le portate ordinate). Iniziamo con alcune Lumache alle erbette fini in cocotte al forno. Piatto che merita tutti i premi ricevuti. Mia moglie ed io dividiamo le nostre strade gastronomiche, lei chiede della Tartare di gamberi con avocado al lime e pepe bianco mentre in persona mi diletto con delle Noci di capesante saltate al pane nero e verdure filanti crude (se il mio palato sapesse applaudire lo farebbe con uno scroscio di mani) . Piatti a seguire Coscia d’oca al forno per la signora e Tagliolini freschi al nero di seppia con frutti di mare e verdurine brasate. Essendo di costituzione pletorica riesco, fortunato me, a degustare degli Spiedini di calamari, gamberi e seppie alla brace con Insalatine fresche. Infine mia moglie sazia i suoi istinti predatori su una Cheesecake al caramello salato mentre m’appago, eccome, con un Sorbetto al mandarino di Ciaculli. Credo proprio che il termine corretto, alla fine di questo pranzo, è d’essere stati in estasi. Evasione totale dalla realtà circostante che ci ha visti entrambi assorti su un unico oggetto, il cibo. Ci siamo riproposti di tornare per degustare la cucina tipica locale e darci, così, una nuova carezza sul cuore. Accesso disabili facilitato dalla zona ZTL che permette la fermata proprio davanti all’Osteria La Sosta e usufruire del plateatico. L'accesso al locale è reso difficoltoso da alcuni rialzi e sia la seconda sala sia i bagni risultano angusti per accedervi con la carrozzella. Personale di sala oltremodo accogliente, garbato e disponibile. Prezzi consoni alle portate e che, nonostante l’altissima qualità, a noi, sono parsi modesti. Plateatico disponibile. A soli pochi metri dal Duomo e dal Centro di Cremona....
Read moreWhat a great place to eat! The Osteria was recommended by our host. We tried some of the very traditional dishes, like escargots with herbs, boiled tongue and calf's head with salsa verde, Marubini in brodo (local pasta in soup) and spaghetti with scorpion fish sauce and croaker fish tartare. Main courses were braised pork cheek and crispy goose leg. Everything was excellent and very well presented. The wine selection is also very good. The owner has an incredible wine cellar below the restaurant (we were invited to visit). We found some very rare bottles down there! Generally the staff was very friendly and helpful. Prices are very reasonable for the quality offered. For us one of the best places to eat in Cremona. Highly...
Read moreDurante il rientro a casa da un viaggio, Affamati siamo sventuratamente capitati in questo ristorante, l’ accoglienza non è stata subito delle migliori infatti ci hanno fatto accomodare ma solo dopo aver controllato i nostri green pass, nonostante l’emergenza covid sia già finita da svariati anni… Dopo aver ordinato un antipasto di salumi misti da dividere, primi e secondi, il cameriere ci ha portato una strepitosa pancetta e coppa piacentina, culatello di zibello eccezionale e al posto del salame, una salsiccia di maiale cruda, insinuando fosse un salame cremonese, noi abbiamo provato a far presente al cuoco che non fosse minimamente maturato. La sua risposta è stata che il salame di Cremona si mangia crudo… e che o così oppure che potevamo andarcene….dopo alcuni scambi di considerazione, la situazione stava prendendo una brutta strada e quindi abbiamo comunque scelto di mangiarlo anche se nessuno di noi avrebbe voluto farlo… Come primi, malrubino in brodo (prima volta che lo assaggiavo) e devo ammettere che sono esattamente il plagio venuto male dell’ ineguagliabile anolino piacentino. mancava il gusto dello stracotto ed il formaggio sembrava cicca. Il secondo è stato forse il “meglio” che abbiamo mangiato, anche se l’anatra era annegato in un letto d olio, e in un’infinità di sale .. Il tutto è stato accompagnato da un vino rosso locale (marsalato e col gusto di tappo) anche perché in vendita non ci sono altri vini, inoltre abbiamo scoperto non è possibile chiedere vini piacentini; questo per una loro politica interna. È stata una esperienza davvero negativa ed imbarazzante per questo di sicuro non vorrò più ritornare! Eviterò di consigliarlo e di rifermari. Troppa arroganza e troppa invidia nei confronti di altri prodotti che potrebbero invece migliorare l’ attuale cucina. Aggiungo che sono di Parma e vivo lì da 45 anni e mai ho trovato una situazione tale, Per concludere un prezzo sconsiderato che si paga in ristoranti di altri livelli!
CAMBIATE ROTTA RAGAZZI O...
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