Quello che voglio raccontare in questa recensione è l'esperienza che hanno avuto i miei coinquilini e le mie coinquiline. E le critiche che faccio sono rivolte non solo a questa discoteca, ma a tutte le discoteche, locali, club, privè, eccetera.
Il fatto vergognoso di cui voglio parlare è avvenuto ieri sera, 12 ottobre 2024. È successo infatti che hanno fatto entrare solo le ragazze, lasciando fuori i ragazzi. Questo è, a dir poco, vergognoso.
Trovo inaccettabile che nel 2024 si utilizzino ancora queste pratiche disparitarie, sessiste e anacronistiche. È scorretto fare entrare gratis le donne e far pagare gli uomini, in quanto non è giusto utilizzare le donne come mezzo per attirare gli uomini, così come non è giusto fare un danno economico agli uomini stessi, che devono pagare. Anche succedesse il contrario, sarebbe comunque scorretto. Non è corretto dunque utilizzare persone di un determinato genere come mezzo per attirare un altro genere. Non è corretto neppure fare un danno economico alle persone sulla base del genere. La soluzione sono due: o si fa pagare LA STESSA CIFRA alle persone di entrambi i generi, oppure si offre l'entrata gratuita ad entrambi i generi. Detto ciò, è altrettanto scorretto lasciare fuori gli uomini e far entrare solo le donne. Anche si fosse fatto il contrario, sarebbe comunque scorretto. Indipendentemente dal tipo di evento che viene organizzato, è sbagliato escludere e fare discriminazione di genere. Quindi, o si fanno entrare le persone di entrambi i generi, o non si fa entrare nessuno. Un'altra cosa sbagliata nei locali avviene durante il servizio al tavolo, ovvero scegliere chi servire per primo o per prima sulla base del genere di appartenenza. Bisogna utilizzare altri criteri, come il posto numerato o altre cose più paritarie. Sarebbe ora che lo capissero anche i locali che fanno "fine dining". E che non si tiri fuori la scusa del "galateo", dopotutto è un concetto che si può aggiornare al 2024, poiché ormai si è capito che non è maleducazione il NON dare la precedenza sulla base del genere di appartenenza. Ovviamente, la precedenza rimane per le donne incinte, per gli uomini che hanno problemi alla prostata, per gli anziani, per i disabili e per persone che hanno problemi di vario tipo. Detto questo, sono contrario anche al "dress code" nei locali. Si può andare anche in jeans e maglietta (tanto per fare un esempio), l'importante è presentarsi in maniera decente e rispettare il prossimo.
Fatte queste riflessioni, i buttafuori pensassero a tenere lontane le persone malintenzionate, invece di fare distinzione di genere o di fare i bulletti con le persone educate. Lo stesso dicasi per i proprietari delle discoteche e per i politici che fanno le leggi: smettetela di fare discriminazione di genere e pensate a promuovere l'inclusività. E se avete paura per la sicurezza, utilizzate altri criteri. In ogni caso, non voglio che si tiri fuori questa scusa della sicurezza. Infatti, le persone pericolose e malintenzionate ci sono in entrambi i generi, indipendentemente da ciò che dicono le statistiche. NO alla violenza. SÌ al rispetto reciproco. Questa è una cosa che va ribadita.
E che non si tirino fuori le scuse vane, tipo il "Mansplaining" o la "Cultura Woke". Il "Mansplaining" è una stupidaggine, poiché i saputelli arroganti ci sono in entrambi i generi. Quanto alla "Cultura Woke", sono il primo che dire che sta esagerando sia coniando termini come quello spiegato prima riguardo ai saputelli, sia quando dicono di censurare film appartenenti ad un'altra epoca e tante altre esagerazioni che non sto qua a elencare. Le mie idee sono semplicemente "Paritarismo di genere". Se io non amo le discoteche non è solo per il degrado, ma anche per via di pratiche scorrette basate sul genere di appartenenza. Non ci ho messo piede finora in questi posti e personalmente non intendo farlo, al fine di non finanziare queste iniziative scorrette.
Ho fatto altre riflessioni a tema parità su questa piattaforma (in particolare, dal 2022 in poi).
Viva la parità di...
Read moreLocale esclusivo e in un’ottima zona di Milano. È evidente che il personale sia frutto di lunghi ed esigenti casting, criteri fondamentali da rispettare per diventare parte dello staff: essere maleducati, cafoni, irrispettosi e incompetenti. Partiamo dal fatto che la famosa “selezione all’ingresso” di cui si vanta il locale, viene fatta su letteralmente nessun criterio. Ho passato un paio d’ore lì davanti ed è evidente che non dipenda da come sei vestito, nè dalla tua età, nè dal genere, ma semplicemente dalla arbitraria scelta delle due persone di cui andremo a parlare nello specifico. Il nostro personaggio n.1 è uno dei buttafuori, che dal basso della sua posizione, se provi a parlargli educatamente per fare una domanda mentre non sta facendo nulla oltre a guardarsi intorno, o non ti risponde, o ti guarda come se fossi l’ultimo scarto della società e si gira dall’altra parte, o ti dice che lo stai disturbando mentre lavora (come se quello che paghi, che consumi, o anche solo il tempo che dedichi al cercare di entrare in sto posto, non paghino pure il suo stipendio). Il nostro secondo personaggio è la donna con la cartellina - di cui non farò il nome perché non importa ai fini della storia, che è, boh, la tipa che gestisce i tavoli? Una specie di proprietaria? Insomma lei prende le decisioni a quanto pare, il che è un bene per tutti perché se continua a lavorare come lavora, possiamo star certi che ci sarà uno stabile libero a breve in questa zona di Milano (e le recensioni più recenti lo dimostrano).
Non racconto nel dettaglio tutta la scena e le varie conversazioni ma per andare veloci la tipa ci chiede quanti siamo (eravamo 4 ragazze e 3 ragazzi) e ci dice che, quella sera, neanche aspettando saremmo entrati perché “stavano aspettando” troppe persone (c’erano forse un centinaio di persone fuori e meno di un centinaio dentro, quindi in quel momento era letteralmente vuoto, ma andiamo avanti); aspettavano persone più importanti di noi, non metto in dubbio, perché se hai una sala piena di tik toker che si divertono e creano contenuti, vien da sè che la gente voglia venire nel tuo locale. Ma se poi quelli che attiri grazie ai tik toker (o alla tua fama in generale), li tratti male e non la fai entrare, oltre ad essere un bel po’ stronz*, sei anche poco furbo.
Tra una roba e l’altra io finisco per dirle quello che sapevo sarebbe stato controproducente ma ormai non avevo alternative quindi la informo che non volevamo andarcene perché c’erano già dei nostri amici dentro che avevano un tavolo e le dico il nome della mia amica (ndr: un tavolo da 10 in sto posto costa 600 euro. Seicento. Per chi è in fila fuori senza tavolo invece l’ingresso è gratuito. Ognuno di noi aveva esigenze, orari e preferenze diverse quindi chi non voleva spendere quella cifra si è messo in fila per entrare). Lei lì mi dice che se per i miei amici non è un problema possiamo tranquillamente aggiungerci al loro tavolo perché si può estendere fino a 10 persone in più, al costo di 60 euro a persona. Le chiedo se può far uscire la mia amica e intanto nel mio stato di shock mi fermo a riflettere: un gruppo di 7 persone ben vestite, educate e pronte a comprare drink per le successive 5 ore, non può entrare perché sono pienissimi; se ci si aggiunge al tavolo alla modica cifra di 60 euro a testa, 10 persone in più non sono un problema. Sorvoliamo su una serie di successive uscite molto infelici da parte di entrambi i due personaggi e atterriamo sulla conclusione di questa serata in cui i nostri 10 amici che hanno speso 600 euro di tavolo hanno svuotato tutto l’alcol che avevano in venti bicchieri di plastica e nell’indifferenza totale di camerieri e staff, sono usciti dal locale in fila indiana portando via tutto senza che nessuno gli dicesse niente.
Più che circle lo devono chiamare circo, perché ci lavorano...
Read moreDopo aver aspettato più di 2 ore fuori dal locale siamo stati costretti ad andarcene, a furia di "tra mezzora entrate" convincono la gente ad aspettare fuori. Mi piacerebbe lamentarmi della selezione all'ingresso ma purtroppo all'ingresso non si arriva a meno che non si paghino centinaia di euro per un tavolo per entrare in un locale vuoto visto che le persone che vogliono entrare stanno fuori. La serata del venerdì potrebbe sembrare gratis, invece dovrete pagare il taxi per tornare a casa dopo che vi hanno lasciati fuori al freddo giusto il tempo di far chiudere la metro. Ma questo è solo parte del loro falso elitarismo che punta ad attirare la gente facendo credere che la serata all'interno sia esclusiva, quando in realtà l'entrata è gratis, in sostanza un locale di basso livello che fa finta di essere esclusivo; noi che veniamo a queste serate cheap almeno sappiamo che lo siamo e non ci travestiamo da ricchi. Insomma più che serata da Paris Hilton direi più serata Anna Delvey. Ovviamente le ragazze all'entrata sono estremamenre saccenti, a furia di affermazioni passivo agressive, che vi fanno immergere nell'atmosfera milanese, vi faranno innervosire fino a portarvi alla parte del torto, affermando che magari la prossima volta potreste prendere un tavolo quando sanno benissimo che se organizzi una serata gratis di sicuro non attiri miliardari, nè, tanto meno, milionari. Insomma sono molto d'accordo con l'affermazione di una delle mie colleghe recensitrici quando dice che più che circle il locale dovrebbe chiamarsi circo, di sicuro loro si fanno delle grasse risate a...
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