Today we arrived to the restaurant by a random idea, this way we did’t have a reservation but we thought let’s give a try. I asked if they had a table for 3, they told me we need to wait 20 minutes, we stayed and waited 40 MINUTES!! and still nothing, so I asked again, they told me 10 minutes. When I mentioned that 40 minutes ago they have told us we needed to wait 20 minutes, the waiter repeated in a very rude way that “okay, 10 minutes”. Of course we didn’t wait 10 more minutes cause we didn’t want to risk to wait even more. I have been to Signora Bettola many times before, but never in Vomero. I understand that we arrived in a busy time, and I also understand that everyone could have a difficult day so I don’t even make this personal against the waiter, but I think you could have just tell me that you have no free table, and we don’t wait for almost one hour outside in the cold, hungry. No restaurant can do this, especially not a well named restaurant like yours. I don’t give 1 star on the food, cause I know it is not true, but the service was definitely...
Read moreLocale molto carino, personale garbato , la manager una persona adorabile che ci sa fare nel suo lavoro soprattutto con i clienti.... ma la nota dolente è il cibo ahimè.... Se siete napoletani e sapete cucinare non andate in questo posto , in quanto rimarrete delusi.... vi racconto la nostra esperienza... ordiniamo un po di antipastini: parmigiana( zeppa di formaggi, e melanzane abbastanza molliccie, sugo buono ) tris di frittatine( l unica cosa che abbiamo apprezzato perché erano abbastanza buone, frittata classica con crocche e verdure pastellate( totalmente senza sapore)...i primi: genovese , scarpariello, nerano, pasta patate provola, tutti senza sapore , pasta cruda nello scarpariello, fatto con pomodori veramente scadenti in quanto nn hanno rilasciato ne' sugo e ne' tanto meno sapore, pasta e patate immangiabile tanto che la pasta era scotta , e tutto totalmente insapore...io personalmente ordino una zuppa di fagioli e scarole, ma tralasciando la diversità dei soliti ingredienti che ci hanno messo all interno( ognuno può diversificare la pietanza come meglio crede) neanche quelli erano buoni... Dulcis in fondo i dolci... tiramisu'.... secondo me nn sanno neanche cosa significhi la pastorizzazione delle uova, perché nn si è mai visto che quando pastorizzi le uova, andando a montare sulla crema di tuorli, ti deve necessariamente venire una crema bella soda... se questo non succede , o non hai pastorizzato bene ( avendo un risultato completamente liquido, come quello nostro), o non hai pastorizzato. Il nostro tiramisù è stato assemblato in una moka ma era in primis caldo, cosa stranissima e poi completamente liquido....Stupiti dal fatto che erano caldi, gli altri commensali( non io e ci tengo a specificarlo, in quanto mi ero resa conto di essere entrata in un ristorante ahimè purtroppo completamente turistico, nonostante la zona non lo sia in modo particolare, quindi avrei lasciato stare nom tornando ci) lo hanno riferito e molto carinamente ci hanno fornito una spiegazione. Ci tengo a dire che il tiramisu e la pasta e patate ( anch essa intera nel piatto) ci sono stati tolti dal conto, cosa che nn era nei nostri obiettivi ma bensì un gesto molto gentile nei confronti di un cliente, ma nonostante ciò, non ci ritornerei mai, semplicemente perché nonostante il buon servizio, purtroppo la cosa principale che dovrebbe essere il cibo, ci ha...
Read moreNon so da dove cominciare perché ancora non sono certo che tutto ciò sia realmente accaduto o se ho solo sognato con troppa fame. Ma no, era tutto vero. Era Signora Bettola, al Vomero, ed era Fabiola ad ospitarci. O forse... guidare un’orchestra di miracoli gastronomici e carezze d’anima.
Appena entrati, il profumo ci ha avvolto come l’abbraccio di una nonna napoletana reincarnata in nuvola. I tavoli? Non erano tavoli. Erano portali per un’altra dimensione.
E poi è arrivata lei. Fabiola. La Dea Partenopea dell’Accoglienza. Ci ha accolti come se fossimo suoi figli dispersi da 300 anni, tornati a casa dopo un’epopea omerica nel traffico del Vomero. Aveva il sorriso di chi ha visto l'infinito e ha deciso di raccontartelo tra un bicchiere di Falanghina e una melanzana a funghetto.
Abbiamo ordinato. E da lì in poi, ogni piatto sembrava uscito direttamente dal Giardino dell’Eden, ma con più sapore. La genovese? Ha fatto piangere un nostro amico veneto, che non aveva mai creduto nell’aldilà gastronomico. Il ragù? Ha riacceso il telefono a un Nokia del 2003 che era sul tavolo. Il babà? Ha fatto innamorare due sconosciuti al tavolo vicino che ora stanno prenotando la luna di miele.
E Fabiola? Sempre lì. Attenta, presente, ma leggera come un soffio di brezza sul mare di Posillipo. Ha previsto ogni nostra necessità con 4 secondi di anticipo. Una volta ho solo pensato "Mi servirebbe un’altra fetta di pane..." — e lei era lì. Con il pane caldo. Giuro che non l’avevo detto.
Quando siamo usciti, il Vesuvio ha brillato per un attimo, e una signora anziana per strada ci ha sussurrato: "Avete mangiato da Fabiola, vero?" Abbiamo annuito. Lei ha sorriso, ha guardato il cielo e ha detto: "Beati voi."
Non è un ristorante. È una rinascita. Non è servizio. È poesia in movimento. Non è Fabiola. È un patrimonio dell’umanità.
Se non andate a Signora Bettola, non avete veramente vissuto.
P.S. Portate un fazzoletto. Perché piangerete. Di gioia. P.P.S. Fate una statua a...
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