Santa Sofia ed il suo chiostro
La chiesa di Santa Sofia in Benevento fu fondata dal Duca longobardo Arechi II intorno al 760 e dedicata a Santa Sofia, ovvero alla Sapienza.
Dopo i gravi danni subiti con i terremoti del 1688 e del 1702, la chiesa fu ricostruita con l’apporto di varie modifiche, tra cui la trasformazione della pianta stellare in pianta circolare.
L’interno della chiesa ha una originale, anzi unica, disposizione di colonne e pilastri: al centro si ergono sei colonne, forse provenienti da un Tempio di Iside, disposte ai vertici di un esagono, collegate tra loro da archi sorreggenti la cupola. All’esterno dell’esagono, in senso circolare, si ergono otto pilastri di pietra calcarea bianca più due colonne ai lati dell’ingresso. Così il decagono esterno e l’esagono interno danno origine ad un insolito gioco di archi, poggiati su pregevoli capitelli l’uno diverso dall’altro.
Di grande suggestione è il chiostro con ampie arcate in cui si aprono delle quadrifore. Le sculture dei capitelli raffigurano il ciclo dei mesi, temi biblici, riferimenti a visi umani, scene di caccia, lotte tra uomini ed animali, lotte tra centauri e belve fantastiche.
Nel giugno del 2011 la chiesa di Santa Sofia, con il suo chiostro ed il suo Museo, è entrata a far parte del Patrimonio dell’Unesco “I Longobardi in Italia- I luoghi del potere (568-771 d.C,) per le sue importanti testimonianze della presenza dei...
Read moreInserita nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità, Santa Sofia testimonia la presenza Longobarda in Italia. Seppur dall’esterno possa passare inosservata, nonostante le numerose trasformazioni, ha una struttura interna molta bella e originale. Fondata nel VII secolo, subì modifiche nel XII e ulteriori a causa dei crolli dovuti ai terremoti del 1688 e 1702. Con l’ultimo recupero, la sua configurazione cambiò da stellare a circolare e fu realizzata l’attuale facciata. Purtroppo, lo splendore di un tempo lo possiamo solamente immaginare grazie ai resti degli affreschi nelle absidi che, tuttavia, offrono ancora oggi un assaggio di quel che doveva essere la potenza espressiva di tali rappresentazioni. Già che siete lì, vi consiglio di visitare anche il bel Chiostro per i pulvini lavorati (elementi tra i capitelli e gli archi), sui quali si alternano rappresentazioni della realtà del tempo con altre, fantasiose, dalle forti connotazioni simboliche. Singolare la colonna che ricorda il “nodo piano” da marinaio. Per il Chiostro si accede dalla cancellata a destra della chiesa, occorre però fornirsi prima dei biglietti; presso l’ufficio che si trova nella palazzina sul lato sinistro della chiesa, sotto il balconcino. Lì potrete anche avere informazioni sulla città...
Read moreLa Chiesa di Santa Sofia è una delle più importanti testimonianze dell'architettura longobarda, anche se nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata, fino ad acquisire il suo aspetto moderno. Il complesso monumentale di Santa Sofia, che comprende anche il campanile antistante e staccato dalla chiesa, l'ex monastero con un bel chiostro, oggi sede del Museo del Sannio, e la fontana al centro della piazza, fa parte dal 2011 del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere" ed è iscritto nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO (assieme ad altri sei luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda. L'interno è molto particolare: l'esagono interno è circondato da un anello decagonale con otto pilastri di pietra calcarea bianca e due colonne ai fianchi dell'entrata, ognuno dei quali disposto parallelamente alla corrispondente parete. La disposizione delle colonne e dei pilastri crea insoliti giochi prospettici; inoltre la combinazione del decagono esterno con l'esagono interno da' luogo ad irregolari coperture a volta. Originale è anche la forma delle pareti che crea un originale e simpatico disegno a...
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