L’Arco di Traiano a Benevento rappresenta una delle più importanti testimonianze dell’antichità romana, nel Sannio e in tutta la Campania. Celebra la costruzione della via Traianea, una “scorciatoia” alla via Appia, che univa Roma alle province meridionali, a Brindisi e quindi all’Oriente. Ma, oggi, celebra l’eredità romana (e quella longobarda) di una delle città più affascinanti – dal punto di vista storico e culturale – dell’intero Mezzogiorno. L’edificazione dell’Arco vien fatta risalire al 114 dopo Cristo. Doveva rappresentare il coronamento dell’impresa, eccezionale, della via Traianea e dei più veloci e sicuri collegamenti fra la Capitale e i suoi possedimenti italici e, via mare data l’importanza del porto di Brindisi, le province orientali. Benevento, antica capitale sannita, dove ai romani arrise la vittoria (e perciò decisero di cambiarle il nome originario, Maleventum), si trovò a consolidare il suo ruolo strategico e politico. E Traiano volle onorarla allestendo un’opera che, oggi, è testimone delle ultime grandi conquiste dell’Impero Romano, dal Reno all’Arabia, fino alla Dacia (l’ultima delle province annesse a Roma, ancora innamorata di quel passato, che da secoli in suo onore si chiama Romania). L’Arco è composto da un solo fornice, largo 8,60 metri e alto 15,60. Costruito con blocchi di pietra calcarea rivestita di marmo pario, la trabeazione è sostenuta da quattro semicolonne allestite accanto ai piloni. Il tessuto narrativo delle decorazioni dell’Arco rappresenta i successi e la Fortuna del Princeps su quelli che oggi chiameremo fronti interno ed esterno e alla concezione della virtù dell’Imperatore al di qua e al di là dei limes, i successi della pace (istoriati sul lato che guarda alla città) e le vittorie in guerra (raffigurate, tra le altre cose con la personificazione del Danubio e della Mesopotamia, le scene di trionfo e di assegnazione di premi e terre ai veterani) sul lato che guarda alle province. Il monumento traianeo di Benevento è fra i meglio conservati nel suo genere. E lo dobbiamo (anche) ai longobardi. I principi scesi dal Nord, infatti, inglobarono l’Arco nelle mura che cingevano quella che divenne la capitale del loro regno al Sud per farne una delle porte d’accesso principali alla città, la Porta Aurea. E così, grazie alla mediazione longobarda, è arrivata – perfettamente intatta...
Read moreL'arco di Traiano di Benevento è un arco celebrativo dedicato all'imperatore Traiano in occasione dell'apertura della via Traiana, una variante della via Appia che accorciava il cammino tra Roma e Brindisi.
Il monumento, giuntoci sostanzialmente integro, compresi i numerosi rilievi scultorei che ne decorano le superfici, risulta essere l'arco trionfale romano con rilievi meglio conservato al mondo. «Devesi l'Arco ammirare siccome appunto da tutti si ammirano le grandi ossa dei giganti, devesi rivivere con lo stupore e quasi adorare col silenzio. Deve considerarsi che forse questa gran mole non fu mai in tanta venerazione come si è al presente, anzi, ella sarà sempre più venerabile e venerata nei secoli avvenire.»
(Giovanni De Nicastro, 1723)
L'arco fu costruito tra il 114 e il 117 d.C.
In epoca longobarda l'arco venne inglobato nel lato settentrionale della cinta muraria e prese il nome di 'Porta Aurea'; lì accanto sorse la chiesa di Sant'Ilario (in cui ora è stato allestito il videomuseo dell'arco). Nel Rinascimento, fu studiato da Sebastiano Serlio.
Subì diversi restauri in seguito ai danni del tempo e dei terremoti: sotto Urbano VIII, poi nel 1661, nel 1713 e nel 1792. In particolare nel 1713, quando l'arco era utilizzato ancora come porta cittadina, si sgretolò e cadde l'architrave di marmo che serviva da battente alla porta; il consiglio cittadino allora deliberò la spesa di 212 ducati per il restauro. La licenza per spendere tale somma fu concessa il 1º dicembre dello stesso anno.[3]
Negli anni 1750, in occasione di una visita di Carlo di Borbone alla città, l'arco fu ritratto in un dipinto del vedutista Antonio Joli, oggi conservato alla Reggia di Caserta.
Nel 1850, in occasione di una visita di papa Pio IX, per suo ordine, l'arco venne isolato abbattendo le case che vi si erano addossate. Oggi è posizionato al termine della breve via Traiano, accessibile dalla principale strada del centro storico, corso Garibaldi. È stato restaurato e parzialmente isolato dal...
Read moreBellissima conservazione, l'arco di Traiano si trova nel centro cittadino. L'Arco di Traiano a Benevento è un arco celebrativo dedicato all'imperatore Traiano in occasione dell'apertura della via Traiana, una variante della via Appia che accorciava il cammino tra Roma e Brindisi. Questo monumento, giunto a noi sostanzialmente integro, è uno dei migliori esempi di archi trionfali romani al mondo¹. Ecco alcuni dettagli interessanti:
Storia: L'arco fu costruito tra il 114 e il 117 d.C., durante il regno di Traiano. Nel 545, quando Benevento fu presa dai Goti, l'Arco venne risparmiato dalla furia dei vincitori. In epoca longobarda, fu inglobato nella cinta muraria e prese il nome di Porta Aurea. Subì diversi restauri nel corso dei secoli. Descrizione: L'arco si presenta con un solo fornice alto 15,60 m e largo 8,60 m. Le facciate mostrano quattro semicolonne, disposte agli angoli dei piloni, che sorreggono una trabeazione. La ricca decorazione scultorea rappresenta temi diversi su ogni facciata: dalla pace e alla provvidenza su quella interna, alla guerra e alle provvidenze dell'imperatore su quella esterna. I rilievi scolpiti narrano le gesta di Traiano e la sua relazione con la città. Posizione: Oggi l'Arco di Traiano si trova alla fine della breve via Traiano, accessibile dal centro storico di Benevento. È stato restaurato e parzialmente isolato dal traffico cittadino.
Questo monumento rappresenta una testimonianza straordinaria della grandezza dell'antica Roma e...
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