La Rocca dei Rettori di Benevento è un esempio di come l'architettura medievale abbia saputo riutilizzare materiali e frammenti provenienti da epoche precedenti, in particolare dall'epoca romana e longobarda. Le mura della rocca, costruita nel XIV secolo sotto il dominio papale, sono infatti costellate di antichi frammenti di sculture e rilievi, che raccontano una storia stratificata di continuità e trasformazione culturale.
Storia e contesto della Rocca dei Rettori
La Rocca dei Rettori sorge su un sito di grande importanza storica, che ha visto passare diverse civiltà, dai Sanniti ai Romani, dai Longobardi fino ai Normanni. La rocca fu costruita intorno al 1321-1322 come sede del Rettore del Patrimonio di San Pietro, rappresentante papale nel territorio. Questo edificio aveva una funzione militare, amministrativa e divenne il simbolo del potere pontificio nella regione.
Frammenti Romani e Longobardi nelle Mura
I frammenti visibili nelle mura, rappresentano una pratica comune nell'architettura medievale, nota come spolia. Questa tecnica consisteva nel riutilizzo di materiali e decorazioni provenienti da edifici più antichi, spesso romani, per nuovi scopi costruttivi. A Benevento, come in molte altre città italiane, le spolia furono integrate nelle nuove costruzioni non solo per ragioni pratiche, ma anche per evocare la continuità con l'antico potere romano, conferendo così prestigio e legittimità ai nuovi edifici.
Nelle mura prospicienti Piazza IV Novembre, si possono osservare frammenti di rilievi e busti, probabilmente appartenenti a monumenti funerari romani. Questi busti, scolpiti in marmo, erano tipicamente utilizzati per commemorare i defunti e l'inclusione di tali elementi nelle mura della rocca può essere interpretata come un modo per infondere l'edificio di una forza simbolica e spirituale, legando il presente a un passato glorioso e potente.
Significato artistico e culturale
L'uso di frammenti romani nelle mura della Rocca dei Rettori riflette una concezione dell'architettura come palinsesto, dove ogni strato racconta una parte della storia della città. I busti e i rilievi, incastonati tra le pietre della rocca, diventano testimonianze visive di una storia che attraversa i secoli, dal mondo antico fino al medioevo.
Dal punto di vista artistico, i frammenti che vediamo mostrano lo stile classico romano, con un'attenzione ai dettagli nelle pieghe delle vesti e nell'espressione del volto, anche se molti di essi sono danneggiati o frammentari. Questi elementi contrastano con la sobrietà e la robustezza della muratura medievale, creando un effetto visivo che colpisce il visitatore per la sua eterogeneità e per il senso di continuità storica che trasmette.
In sintesi, i frammenti romani visibili nelle mura della Rocca dei Rettori di Benevento rappresentano un interessante esempio di come l'architettura medievale abbia saputo integrare e reinterpretare il passato. Essi abbelliscono la rocca e ne rafforzano anche il significato simbolico, trasformando l'edificio in un vero e proprio archivio di pietra, dove le tracce del passato convivono con le aspirazioni del presente. La Rocca dei Rettori, attraverso queste spolia, racconta una storia di potere, memoria e identità che continua a risuonare...
Read moreLa Rocca dei Rettori, conosciuta anche come Castello di Benevento o Castello di Manfredi, è un castello che si trova nella città di Benevento. Venne fondato sul sito di un precedente palazzo fortificato longobardo, edificato dal duca Arechi II a partire dal 871 nel luogo detto "Piano di Corte". Il palazzo sopravvisse anche dopo la fine del ducato di Benevento, ospitando nel tempo diversi pontefici, l'ultimo dei quali fu papa Gregorio X nel 1272, e in seguito era andato distrutto. Nel 1321 papa Giovanni XII da Avignone incaricò il rettore pontificio della città, Guglielmo de Balaeto, della costruzione di una sede fortificata per i "Rettori", che doveva essere edificata presso il monastero benedettino femminile di Santa Maria di Porta Somma, trasferendo le monache presso il monastero di San Pietro. La rocca venne compiuta verso la fine del 1338 sotto il pontificato di papa Benedetto XII. Il progetto prevedeva un castrum ed un palatium, recintati da mura protetti da fossati, attraversati da tre ponti levatoi. La costruzione inglobò la porta orientale della città, che venne ricostruita poco più oltre. Era prevista la costruzione di due torri e di un'altana, che vennero tuttavia sostituite da un corpo di fabbrica destinato a deposito. A partire dal 1586 la fortezza venne trasformata progressivamente in carcere, rimasto attivo fino al 1865. Una parte dell'edificio venne ricostruita nel XVIII secolo, a seguito delle distruzioni provocate dal terremoto del 1702. Dell'antico castello si conserva attualmente solo il mastio centrale, sottoposto a interventi di restauro tra il 1959 e il 1960, che hanno portato al rinvenimento dell'antica porta cittadina, in corrispondenza dell'androne del mastio, e dei resti di un monumento funebre romano. L'edificio ospita la sezione storica del Museo del Sannio con il materiale pertinente alla storia della città e della regione del Sannio e la documentazione dell'arte e delle tradizioni popolari della provincia. I giardini che affiancano il castello accolgono un lapidario, dedicato ai miliarii della via Traiana, che accoglie inoltre diversi frammenti architettonici romani, alcuni dei quali rinvenuti a largo Feoli. a cura di Chiara...
Read moreÈ un posto da visitare perché fa ricordare la grandezza di benevento. La Rocca dei Rettori, conosciuta anche come Castello di Benevento o Castello di Manfredi, è un castello che si trova nella città di Benevento. Venne fondato sul sito di un precedente palazzo fortificato longobardo, edificato dal duca Arechi II a partire dal 871 nel luogo detto "Piano di Corte". Il palazzo sopravvisse anche dopo la fine del ducato di Benevento, ospitando nel tempo diversi pontefici, l'ultimo dei quali fu papa Gregorio X nel 1272, e in seguito era andato distrutto. Nel 1321 papa Giovanni XII da Avignone incaricò il rettore pontificio della città, Guglielmo de Balaeto, della costruzione di una sede fortificata per i "Rettori"[1], che doveva essere edificata presso il monastero benedettino femminile di Santa Maria di Porta Somma, trasferendo le monache presso il monastero di San Pietro.
La rocca venne compiuta verso la fine del 1338 sotto il pontificato di papa Benedetto XII. Il progetto prevedeva un castrum ed un palatium, recintati da mura protetti da fossati, attraversati da tre ponti levatoi. La costruzione inglobò la porta orientale della città, che venne ricostruita poco più oltre. Era prevista la costruzione di due torri e di un'altana, che vennero tuttavia sostituite da un corpo di fabbrica destinato a deposito. A partire dal 1586 la fortezza venne trasformata progressivamente in carcere, rimasto attivo fino al 1865. Una parte dell'edificio venne ricostruita nel XVIII secolo, a seguito delle distruzioni provocate dal terremoto del 1702. Dell'antico castello si conserva attualmente solo il mastio centrale, sottoposto a interventi di restauro tra il 1959 e il 1960, che hanno portato al rinvenimento dell'antica porta cittadina, in corrispondenza dell'androne del mastio, e dei resti di un monumento funebre romano.
L'edificio ospita la sezione storica del Museo del Sannio con il materiale pertinente alla storia della città e della regione del Sannio e la documentazione dell'arte e delle tradizioni popolari della provincia. I giardini che affiancano il castello accolgono un lapidario, dedicato ai miliarii della via Traiana, che accoglie inoltre diversi frammenti architettonici romani, alcuni dei quali rinvenuti a...
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