Si poteva fare di più. L'occasione era ghiotta per riaprire un museo che fosse ben curato, ben disposto e all'avanguardia, ma purtroppo non è stata colta. L'esposizione merita una visita, perché è variegata e in buona parte ben strutturata, e presenta una pregevole commistione di reperti propriamente storici, di quadri e stampe e di reperti più "di costume", e questo è un fattore molto positivo, perché il Risorgimento viene esposto nella sua dimensione culturale. Inoltre non manca una componente digitale/audiovisiva che può stimolare maggiormente il visitatore. Però non si possono non notare alcune lacune clamorose: Tito Speri, risorgimentale bresciano per eccellenza, è soltanto nominato di sfuggita in un pannello; nulla si trova sulle campagne del 1866 (che interessò direttamente il bresciano con le battaglie di Vezza d'Oglio, Ponte Caffaro e Monte Suello, tra l'altro) e del 1870. A compromettere definitivamente la qualità dell'esposizione si trova l'ultima sezione, dedicata al mito del Risorgimento: inizia bene con la cultura materiale pervasa da Garibaldi, ma poi, anziché parlare seriamente della Grande Guerra e degli ideali di unità nazionale, scivola in un misto informe di Fascismo, Resistenza e Repubblica, chiudendo il tutto con un grande quando insensato omaggio ai padri costituenti del 1948 (forse dimenticandosi che l'Italia emersa dal Risorgimento fu una monarchia? Eppure il quadro del Re è bello in vista e solo un paio di sale prima). La visita merita, ma si poteva...
Read moreBello e moderno il percorso, mal congegnata e confusa l'esposizione. Pessima l'esposizione tramite le audio guide pressoché barocche, orpellate di inutili e stantii termini ottocenteschi che non permettono di fruire delle informazioni. La mostra non va per nulla dritta al punto. Dovrebbe essere innanzitutto una apoteosi del Risorgimento puntando sulla narrazione delle "X giornate" e invece si disperde in mille rivoli lasciando un senso di vuoto e di distacco da quanto successo dentro e soprattutto fuori dal castello, non rendendo merito ai valorosi uomini come Tito Speri, Don Boifava e altri. Fastidiosissimo l'inno d'Italia ripetuto 1000 volte di sottofondo tanto da finire per "odiarlo". Fastidiosi altri rumori inutili provenienti dagli schermi e dalle installazioni varie. Occorrerebbe unire la visita del percorso attraverso un filo logico unitario che punti dritto sulle X giornate che permetterebbe al turista di capire il 60% di ciò di cui è infarcita la città di Brescia. Fate un'analisi di qualità delle visite chiedendo ai visitatori cosa migliorare, renderete un servizio decoroso ai visitatori che pagano 12 euro e voi stessi (in gestori del sito museale) riceverete maggiori e giuste soddisfazioni. Potrei aggiungere ancora altro ma...
Read moreBello ed interessante, a mio avviso si perde nel finale. le ultime sezioni dopo il mito di Garibaldi mi sono sembrate di troppo. Bene parlare del castello con i due video con le foto...ma il castello meriterebbe una sala espositiva a parte che parli del Tempio delle Terme e degli spazi di eta Romana, di Santo Stefano in Arce, dei Visconti, dei Veneziani, del Risorgimento, del Novecento, dei suoi giardini botanici. I rimandi al mito delle dieci giornate nel ventennio Fascista, nella resistenza e nelle parole di Boni ai funerali delle vittimie di piazza della Loggia non sono contestualizzati come il resto dell'esposizione e sembrano piazzate lì tanto per darne traccia, omettendo tutto il periodo della prima guerra mondiale e il significato di quarta guerra di indipendenza che alcuni attribuiscono all'evento, perchè le ragioni italiane del conflitto queste sono. Avrei dato più spazio ai fatti delle X giornate, magari con fotografie attuali dei luoghi delle giornate, segnalando le steli commemorative nei luoghi di città e provincia dove sono avvenuti gli eventi, in modo che i visitatori possano, uscendo e percorrendo il territorio, individuare ed apprezzare la storia dei luoghi dove sono avvenuti senza pensare che siano limitati alle...
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