Santa Maria Maddalena dei Pazzi is a Renaissance-style Roman Catholic church and a former convent located in Borgo Pinti in central Florence.
The Pazzi name was added after the Carmelite order nun Maria Maddalena de' Pazzi, canonized in 1669, whose family patronized the church. The original convent had been dedicated to St. Mary Magdalen delle Convertite, the patron of once-fallen, now converted women. The Cistercian order from Badia a Settimo took control of the site in 1332 and moved to it in 1442, while the convent was transferred to San Donato in Polverosa. However, the church and chapter house were rebuilt between 1481 and 1500, with initial designs in 1492 by Giuliano da Sangallo.
The 13th-century interiors were redecorated in the 17th and early 18th centuries, which removed the altarpieces by masters such as Botticelli, Perugino, Lorenzo di Credi, Domenico Ghirlandaio, and Raffaellino del Garbo. They were replaced by new ones from minor masters such as Carlo Portelli, Alfonso Boschi, Domenico Puligo, Santi di Tito, and Francesco Curradi. In the chapter house is a fresco divided into three lunettes of the Crucifixion and Saints (1493–96) by Pietro Perugino, commissioned by Dionisio and Giovanna Pucci.
The first chapel to the right of the entrance is the Cappella del Giglio (Chapel of St. Mary of the Lily) frescoed with depictions of Saints Filippo Neri, Bernard, Nereo, and Achilleo by the studio of Bernardino Poccetti, with an altarpiece by Domenico Passignano. The fourth chapel on the right has a stained glass window by Isabella, the daughter of Georges Henri Rouault. The choir chapel originally contained a fresco by Domenico Ghirlandaio but was rebuilt from 1685 to 1701 by Ciro Ferri and Pier Francesco Silvani. Ferri painted the altarpiece and Luca Giordano the flanking pieces. The statues of Penitence and Faith on the right were sculpted by Innocenzo Spinazzi, while Innocence and Religion on the left by Giovanni Monatauti. The bronze reliefs on the altar were made by Massimiliano Soldani-Benzi.
The interior also contains works by Giovanni and Cosimo Bizzelli, Jacopo Chiavistelli, Ottavio Vannini, Cosimo Rosselli, Cosimo Gamberucci, Leonardo del Tasso, Giuseppe Servolini, and...
Read moreThe conventual complex, dedicated to the Florentine Carmelite St Maria Maddalena de' Pazzi, who had such an influence on 17th-century spirituali ty, was originally founded in 1257 and dedicated to St Mary Magdalen delle Convertite', in a place where there was already a house for 'penitent' (or 'converted') women who followed the Rule of St Benedict. The convent in Borgo Pinti was rebuilt between 1481 and 1500; paid for by Bartolomeo Scala, it was designed by Giuliano da Sangallo, who devised the innovatory Ionic porti coed quadrangle (1) in front of the church.
The aisle-less interior has six deep chapels on each side of the nave, in white plaster with beautiful carved arches in grey pietra serena, and was harmoniously decorated between 1480 and 1530 with altarpieces by artists such as Botticelli, Perugino, Lorenzo di Credi, Domenico and Ridolfo del Ghirlandaio, and Raffaellino del Garbo, which unfortunately were moved elsewhere during the rearrangements of the 17th and 18th century. They were replaced by new ones, by minor masters such as Carlo Portelli, Alfonso Boschi, Domenico Puligo, Giovanni Bizzelli, Santi di Tito, and Francesco Curradi.
The magnificent Crucifixion frescoed by Perugino (2) in the Chapter Room of the convent, finished 1493-96 for the Pucci family, is still one of the most important artistic witnesses to a particular historical moment: on a wall divided by three arches, but unified by a single landscape, the artist has portrayed with sobriety and mystical feeling Christ on the Cross adored by the Magdalene, between (on the left) the Madonna and St Bernard and (on the right) St. John the Evangelist and...
Read moreIn questo sito si sono avvicendati diversi ordini e istituzioni religiose.
La fondazione risale al 1250 circa, intitolato a "Santa Maria Maddalena delle Convertite" o "delle Penitenti", nel luogo dove già esisteva una casa di accoglienza per donne di malaffare "repentite" (o "convertite"), che seguivano la regola di San Benedetto. Fu proprio dalle "repentite'" che forse derivò il nome della via, Borgo "Pinti".
Nel 1629 si verificò una fondamentale svolta nella storia del complesso, i frati fecero cambio letteralmente della proprietà con le Monache Carmelitane di Santa Maria del Angeli, spostandosi in Oltrarno. I frati portarono con sé il nome del Cestello, che ancora oggi si riferisce a San Frediano in Cestello dove si stabilirono, e a loro volta le monache fecero chiamare monastero di Borgo Pinti col nome antico di quello d'Oltrarno, Santa Maria degli Angeli.
Le suore portarono con sé anche le spoglie della consorella Maria Maddalena de' Pazzi, una carmelitana mistica morta nel 1607 e beatificata da papa Urbano VIII (del quale fu apposto un vistoso stemma Barberini e una lapide all'angolo con via della Colonna) nel 1626. Ma soltanto dopo la canonizzazione di Maria Maddalena, nel 1669, la chiesa venne ridedicata.
Oggi la chiesa, alla quale si accede da Borgo Pinti, e gli ambienti conventuali superstiti ad essa annessi sono passati agli Agostiniani dell'Assunzione (Assunzionisti), dal 1926.
Si tratta di un ordine di origine francese e la loro presenza suggella anche il ricordo di santa Teresa di Lisieux che qui si fermò in pellegrinaggio nel 1887, come ricordano una lapide sulla strada e una statua nella quinta cappella di sinistra. Furono i padri francesi a richiedere l'aiuto della Francia per restaurare la chiesa dopo i notevoli danni dell'alluvione di Firenze del 1966, come ricordano due targhe (in italiano e in francese) nel portico. In quell'occasione fu anche costruito il lato destro dell'atrio, utilizzando calchi dei capitelli antichi sul lato sinistro.
Nata in una delle famiglie più in vista della nobiltà fiorentina, da Maria Buondelmonti e da Camillo di Geri de' Pazzi, Maddalena era la secondogenita, battezzata come Caterina, anche se fu comunemente chiamata Lucrezia in onore della nonna paterna. Aveva altri tre fratelli: Geri, Alamanno e Braccio. Nella sua infanzia respirò l'atmosfera raffinata di una casa patrizia, come lei stessa ebbe a ricordare: «Amo per natura la grandezza, e non le cose brutte, ma ricche e belle» (PRO I, 68-69).
Bambina timida, poi adolescente schiva, fu seguita da due gesuiti, Rossi e Blanca, come confessori e direttori.
Essi la introdussero al Cristianesimo e la educarono alla preghiera. In due periodi (dal 25 febbraio 1574 al 1578 e dal 16 marzo 1580 al maggio/agosto 1581) fu educanda in San Giovannino dalle Dame di Malta.
Forse ancora troppo giovane, scelse di diventare monaca carmelitana, entrando nel monastero di Santa Maria degli Angeli, in Oltrarno, a soli sedici anni (27 novembre 1582).
Il Carmelo di Santa Maria degli Angeli fu il primo ad accogliere ufficialmente le donne alla professione nell'Ordine del Carmelo, grazie alla Bolla Cum nulla del 7 ottobre 1452, a firma di Niccolò V, durante il generalato del Soreth.
Ancora in vita veniva considerata una santa vivente per la comunità religiosa e laica fiorentina.
Nel 1611 iniziarono i processi per la beatificazione. L'8 maggio 1626 fu proclamata beata da Urbano VIII e il 28 aprile 1669 fu canonizzata da Clemente IX.
Le sue spoglie vennero trasferite in Borgo Pinti, in quella che sarà dedicata a lei come chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, a seguito del trasferimento di tutto il monastero. Nel 1888, a seguito di un nuovo trasloco, vennero spostate nel monastero di santa Maria Maddalena dei Pazzi a Careggi, dove tuttora si trovano sotto la cura di consorelle carmelitane. La memoria liturgica è il 25 maggio
Secondo le sorelle di S. Maddalena, fattori temperamentali come la timidezza e la giovane età, avrebbero frenato la libera espressione della...
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