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Palazzo Ducale di Gubbio — Attraction in Gubbio

Name
Palazzo Ducale di Gubbio
Description
The Doge's Palace is a palace built in Venetian Gothic style, and one of the main landmarks of the city of Venice in northern Italy. The palace was the residence of the Doge of Venice, the supreme authority of the former Republic of Venice. It was built in 1340 and extended and modified in the following centuries.
Nearby attractions
Ranghiasci Park
Via Cattedrale, 06024 Gubbio PG, Italy
Church of Saint Francis 'della Pace'
Via Giorgio Mastro, 2, 06024 Gubbio PG, Italy
Basilica of Sant'Ubaldo, Gubbio
Via Monte Ingino, 5, 06024 Gubbio PG, Italy
Gubbio Express
Piazza dei Quaranta Martiri, 06024 Gubbio PG, Italy
Church of Saint Mary 'dei Laici'
Via A. Piccardi, 2, 06024 Gubbio PG, Italy
Porta Ortacci
Via Ortacci, 06024 Gubbio PG, Italy
Nearby restaurants
Taverna del Lupo
Via Glovanni Ansidei, 6, 06024 Gubbio PG, Italy
Ristorante alla Balestra
V. Repubblica, 41, 06024 Gubbio PG, Italy
Locanda del Tartufo
Via dei Consoli, 111, 06024 Gubbio PG, Italy
Madonne Et Messeri
Via XX Settembre, 10/10, 06024 Gubbio PG, Italy
Dulcis In Fundo Di Manucci A&A
Corso Giuseppe Garibaldi, 2, 06024 Gubbio PG, Italy
Locanda del Duca
Via A. Piccardi, 1, 06024 Gubbio PG, Italy
Ristorante Federico da Montefeltro
V. Repubblica, 35, 06024 Gubbio PG, Italy
Ristorante dei Consoli
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Via Giorgio Mastro, 1, 06024 Gubbio PG, Italy
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Via XX Settembre, 23, 06024 Gubbio PG, Italy
Nearby hotels
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Piazza Grande, 5, Via Galeotti, 19, 06024 Gubbio PG, Italy
Hotel Bosone Palace
Via XX Settembre, 22, 06024 Gubbio PG, Italy
Hotel Gattapone
Via Beni, 11, 06024 Gubbio PG, Italy
Residenza Le Logge
Via A. Piccardi, 11, 06024 Gubbio PG, Italy
Residenza di Via Piccardi
Via A. Piccardi, 12, 06024 Gubbio PG, Italy
Gino's House In Old Town..
Via dei Consoli, 79, 06024 Gubbio PG, Italy
Al Vescovado 7
Largo del Vescovado, 7, 06024 Gubbio PG, Italy
Hotel Tre Ceri
Via Benamati, 6/8, 06024 Gubbio PG, Italy
Affittacamere In Centro
Via Piccotti, 2, 06024 Gubbio PG, Italy
Dimora Giada & Gloria
Via Tondi, 7, 06024 Gubbio PG, Italy
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Palazzo Ducale di Gubbio things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Palazzo Ducale di Gubbio
ItalyUmbriaGubbioPalazzo Ducale di Gubbio

Basic Info

Palazzo Ducale di Gubbio

Via Cattedrale, 06024 Gubbio PG, Italy
4.5(183)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

The Doge's Palace is a palace built in Venetian Gothic style, and one of the main landmarks of the city of Venice in northern Italy. The palace was the residence of the Doge of Venice, the supreme authority of the former Republic of Venice. It was built in 1340 and extended and modified in the following centuries.

Cultural
Family friendly
Accessibility
attractions: Ranghiasci Park, Church of Saint Francis 'della Pace', Basilica of Sant'Ubaldo, Gubbio, Gubbio Express, Church of Saint Mary 'dei Laici', Porta Ortacci, restaurants: Taverna del Lupo, Ristorante alla Balestra, Locanda del Tartufo, Madonne Et Messeri, Dulcis In Fundo Di Manucci A&A, Locanda del Duca, Ristorante Federico da Montefeltro, Ristorante dei Consoli, Bosone Garden, Bar Bistrot Mastro Giorgio
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Reviews

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Church of Saint Francis 'della Pace'

Basilica of Sant'Ubaldo, Gubbio

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4.1

(147)

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Church of Saint Francis 'della Pace'

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4.1

(55)

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Basilica of Sant'Ubaldo, Gubbio

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4.6

(2.3K)

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4.5

(122)

Closed
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RACCONTI E MERAVIGLIE
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Locanda del Tartufo

Madonne Et Messeri

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Taverna del Lupo

Taverna del Lupo

4.3

(982)

$$$

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Ristorante alla Balestra

Ristorante alla Balestra

4.3

(716)

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Locanda del Tartufo

Locanda del Tartufo

4.7

(199)

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Madonne Et Messeri

Madonne Et Messeri

3.8

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Reviews of Palazzo Ducale di Gubbio

4.5
(183)
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5.0
4y

Cinque stelle non bastano! Il Palazzo Ducale di Gubbio, rinato negli ultimi anni e curato con grande dedizione e capacità, è un esempio di eccellenza nell'ambito del nostro patrimonio culturale e ha una storia davvero affascinante. Realizzato in forme rinascimentali per volontà di Federico da Montefeltro, il Palazzo si distingue dagli edifici del tempo per una serie di caratteristiche che lo rendono unico. La corte interna, immancabile nelle residenze signorili del Rinascimento, non ha forma regolare (rettangolare o quadrata) ma trapezoidale: ciò dipende dal fatto che il Palazzo fu edificato in uno spazio già delimitato, collegando dei fabbricati di epoca medievale e inglobando la piazza della città. Dovendo rispettare spazi e strutture, non fu possibile dotare la residenza di un porticato completo. Francesco di Giorgio, al quale fu affidato il lavoro, si avvalse di una soluzione già consolidata ma non meno geniale: i portici corrono su tre lati del cortile mentre sul quarto lato - parete di un edificio, dunque inalterabile - fu realizzata una fila di beccatelli. Apparentemente disomogeneo e asimmetrico - la forma trapezoidale impose che ogni lato avesse un numero differente di arcate - questo cortile è in realtà la risultante matematica della ripetizione del numero 33.5, ovvero la misura del piede urbinate (in foto), che Federico da Montefeltro riprese e sulla quale campeggia il monogramma FE DVX, ora anche logo ufficiale del Museo. Come tipico delle città medievali, sulla piazza (poi diventata cortile) sorgeva una fontana, la cosiddetta Fonte dell'Arengo, oggetto di una recente ipotesi ricostruttiva visibile all'interno del Palazzo, insieme a ciò che resta del monumento, smantellato e disperso in epoca antica. Menzione d'obbligo merita lo studiolo, ricostruito magistralmente negli anni 2000 (l'originale si trova negli USA) e ricco di significati simbolici. Il progetto iconografico è spiegato attraverso un apparato multimediale che fornisce sia spiegazioni e ricostruzioni sia le musiche dell'epoca, eseguite con gli strumenti raffigurati sulle pareti di questo prezioso scrigno ligneo. Questo progetto, curato dal Museo in collaborazione con diversi istituti universitari ed enti locali, si aggiunge agli altri apparati didattici (sia digitali che analogici), ugualmente accurati, che accompagnano il visitatore nella sua esplorazione...

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5.0
37w

Ein Juwel der Renaissance in Umbrien

Der Palazzo Ducale in Gubbio ist eines der beeindruckendsten Bauwerke Umbriens und ein herausragendes Beispiel für die Renaissance-Architektur jenseits der großen Kunstzentren Italiens. Er wurde im 15. Jahrhundert im Auftrag von Federico da Montefeltro, dem berühmten Herzog von Urbino, erbaut und zeugt von der raffinierten Ästhetik und dem politischen Anspruch dieses Renaissancefürsten.

Lage und Architektur

Der Palazzo liegt im Herzen der mittelalterlichen Stadt Gubbio, direkt gegenüber dem imposanten Palazzo dei Consoli. Seine schlichte, aber elegante Fassade fügt sich harmonisch in die umbrische Stadtlandschaft ein. Besonders bemerkenswert ist der von Francesco di Giorgio Martini entworfene Innenhof, der mit seinen filigranen Bögen und Proportionen an die Paläste von Urbino erinnert.

Das Studiolo – Ein Meisterwerk der Intarsienkunst

Eines der absoluten Highlights des Palastes ist das rekonstruierte Studiolo von Federico da Montefeltro. Das Original befindet sich heute im Metropolitan Museum in New York, aber auch die Rekonstruktion gibt einen faszinierenden Einblick in die Welt der Renaissance-Humanisten. Die illusionistischen Holzintarsien schaffen eine trompe-l’œil-Wirkung und symbolisieren das geistige Universum des Fürsten, der als Mäzen der Wissenschaften und Künste bekannt war.

Besichtigung und Atmosphäre

Die Innenräume des Palastes sind eher spärlich möbliert, doch gerade diese Schlichtheit lenkt den Blick auf die architektonischen Details und die harmonischen Proportionen. Von den oberen Stockwerken bietet sich ein wunderschöner Blick auf Gubbio und die umliegende Landschaft. Besonders bei klarem Wetter ist der Ausblick spektakulär.

Fazit

Der Palazzo Ducale in Gubbio ist ein Muss für Liebhaber der Renaissance-Kunst und -Architektur. Auch wenn er nicht so prunkvoll ausgestattet ist wie sein Pendant in Urbino, beeindruckt er durch seine raffinierte Bauweise und die historische Bedeutung. Wer Gubbio besucht, sollte sich die Zeit nehmen, diesen Ort in Ruhe zu erkunden und den Geist der Renaissance...

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5.0
2y

Nel 1384 Gubbio entra nei domini dei Montefeltro. Per la residenza di famiglia vengono scelti dei caseggiati che fronteggiano il duomo, nella parte più alta della città. È Federico, nato nel vicino castello di Petroia nel 1422, a promuovere la ricostruzione del Palazzo in forme rinascimentali. Ne affida la progettazione al senese Francesco di Giorgio Martini, che forse rielabora una prima idea di Luciano Laurana. Unico esempio di architettura rinascimentale in una città prettamente medievale, il palazzo si distingue per la finezza architettonica e la ricercatezza delle decorazioni, specie nei capitelli, nelle mostre di porte e camini che si fregiano degli emblemi di Federico e della casata, consentendo così di circoscrivere il periodo di costruzione tra il 1474 – anno della sua nomina a duca – e il 1482, quando Federico muore e gli succede il figlio Guidobaldo. Entro tale data era compiuto in gran parte anche il famoso studiolo, rivestito di pannelli intarsiati dal fiorentino Giuliano da Maiano su disegno di Francesco di Giorgio e forse di tele dipinte da Pedro Berreguete. Quest’ultime, smontate per volere di Vittoria, ultima discendente dei Montefeltro della Rovere andata in sposa nel 1637 a Ferdinando de’ Medici, migrarono prima a Firenze e poi in collezioni straniere. Gli apparati lignei furono venduti nel 1874 al principe Massimo Lancellotti e poi, attraverso il mercato antiquariale, al Metropolitan Museum di New York, dove giunsero nel 1939. Nel 2009 è stata sistemata nel Palazzo Ducale una pregevole replica. Nelle sale interne, corredate ancora di alcuni originari arredi, è esposta un’interessante raccolta di opere pittoriche che illustrano le principali fasi evolutive della pittura eugubina tra XIII e XVIII secolo. A piano terreno è possibile accedere all’area scavata al di sotto del cortile ove vi sono vestigia delle preesistenti strutture medievali.

Completa la visita una sezione, ricavata nei piani alti del Palazzo, dedicata alla opere vincitrici della Biennale d’Arte Contemporanea di Gubbio; vi figurano lavori di Leoncillo,...

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Valentina MesinaValentina Mesina
Cinque stelle non bastano! Il Palazzo Ducale di Gubbio, rinato negli ultimi anni e curato con grande dedizione e capacità, è un esempio di eccellenza nell'ambito del nostro patrimonio culturale e ha una storia davvero affascinante. Realizzato in forme rinascimentali per volontà di Federico da Montefeltro, il Palazzo si distingue dagli edifici del tempo per una serie di caratteristiche che lo rendono unico. La corte interna, immancabile nelle residenze signorili del Rinascimento, non ha forma regolare (rettangolare o quadrata) ma trapezoidale: ciò dipende dal fatto che il Palazzo fu edificato in uno spazio già delimitato, collegando dei fabbricati di epoca medievale e inglobando la piazza della città. Dovendo rispettare spazi e strutture, non fu possibile dotare la residenza di un porticato completo. Francesco di Giorgio, al quale fu affidato il lavoro, si avvalse di una soluzione già consolidata ma non meno geniale: i portici corrono su tre lati del cortile mentre sul quarto lato - parete di un edificio, dunque inalterabile - fu realizzata una fila di beccatelli. Apparentemente disomogeneo e asimmetrico - la forma trapezoidale impose che ogni lato avesse un numero differente di arcate - questo cortile è in realtà la risultante matematica della ripetizione del numero 33.5, ovvero la misura del piede urbinate (in foto), che Federico da Montefeltro riprese e sulla quale campeggia il monogramma FE DVX, ora anche logo ufficiale del Museo. Come tipico delle città medievali, sulla piazza (poi diventata cortile) sorgeva una fontana, la cosiddetta Fonte dell'Arengo, oggetto di una recente ipotesi ricostruttiva visibile all'interno del Palazzo, insieme a ciò che resta del monumento, smantellato e disperso in epoca antica. Menzione d'obbligo merita lo studiolo, ricostruito magistralmente negli anni 2000 (l'originale si trova negli USA) e ricco di significati simbolici. Il progetto iconografico è spiegato attraverso un apparato multimediale che fornisce sia spiegazioni e ricostruzioni sia le musiche dell'epoca, eseguite con gli strumenti raffigurati sulle pareti di questo prezioso scrigno ligneo. Questo progetto, curato dal Museo in collaborazione con diversi istituti universitari ed enti locali, si aggiunge agli altri apparati didattici (sia digitali che analogici), ugualmente accurati, che accompagnano il visitatore nella sua esplorazione del Palazzo.
Domi NikaDomi Nika
Nel 1384 Gubbio entra nei domini dei Montefeltro. Per la residenza di famiglia vengono scelti dei caseggiati che fronteggiano il duomo, nella parte più alta della città. È Federico, nato nel vicino castello di Petroia nel 1422, a promuovere la ricostruzione del Palazzo in forme rinascimentali. Ne affida la progettazione al senese Francesco di Giorgio Martini, che forse rielabora una prima idea di Luciano Laurana. Unico esempio di architettura rinascimentale in una città prettamente medievale, il palazzo si distingue per la finezza architettonica e la ricercatezza delle decorazioni, specie nei capitelli, nelle mostre di porte e camini che si fregiano degli emblemi di Federico e della casata, consentendo così di circoscrivere il periodo di costruzione tra il 1474 – anno della sua nomina a duca – e il 1482, quando Federico muore e gli succede il figlio Guidobaldo. Entro tale data era compiuto in gran parte anche il famoso studiolo, rivestito di pannelli intarsiati dal fiorentino Giuliano da Maiano su disegno di Francesco di Giorgio e forse di tele dipinte da Pedro Berreguete. Quest’ultime, smontate per volere di Vittoria, ultima discendente dei Montefeltro della Rovere andata in sposa nel 1637 a Ferdinando de’ Medici, migrarono prima a Firenze e poi in collezioni straniere. Gli apparati lignei furono venduti nel 1874 al principe Massimo Lancellotti e poi, attraverso il mercato antiquariale, al Metropolitan Museum di New York, dove giunsero nel 1939. Nel 2009 è stata sistemata nel Palazzo Ducale una pregevole replica. Nelle sale interne, corredate ancora di alcuni originari arredi, è esposta un’interessante raccolta di opere pittoriche che illustrano le principali fasi evolutive della pittura eugubina tra XIII e XVIII secolo. A piano terreno è possibile accedere all’area scavata al di sotto del cortile ove vi sono vestigia delle preesistenti strutture medievali. Completa la visita una sezione, ricavata nei piani alti del Palazzo, dedicata alla opere vincitrici della Biennale d’Arte Contemporanea di Gubbio; vi figurano lavori di Leoncillo, Pomodoro, Castellani
Ilaria OrlandiniIlaria Orlandini
Il palazzo Ducale è uno scrigno di tesori! Al modico prezzo di 5 euro (biglietteria automatica all'ingresso), si possono passare qui dentro anche tre ore (se lo si vuole vedere per bene e con calma). In origine conteneva lo studiolo di Guidobaldo da Montefeltro, oggi al Metropolitan Museum di New York, e riprodotto qui tramite una copia fedele. Particolarmente pregevoli i mobili visibili nel percorso: cassoni, porte, tavoli, armadi che dimostrano l'alto livello raggiunto dalle maestranze umbre. La quadreria è molto vasta, ma non contiene opere di eccezionale interesse storico artistico. Al di fuori del Museo, più in basso, c'è il giardino del palazzo, liberamente accessibile, con un piccolo bar ed una vista molto bella su Gubbio.
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Cinque stelle non bastano! Il Palazzo Ducale di Gubbio, rinato negli ultimi anni e curato con grande dedizione e capacità, è un esempio di eccellenza nell'ambito del nostro patrimonio culturale e ha una storia davvero affascinante. Realizzato in forme rinascimentali per volontà di Federico da Montefeltro, il Palazzo si distingue dagli edifici del tempo per una serie di caratteristiche che lo rendono unico. La corte interna, immancabile nelle residenze signorili del Rinascimento, non ha forma regolare (rettangolare o quadrata) ma trapezoidale: ciò dipende dal fatto che il Palazzo fu edificato in uno spazio già delimitato, collegando dei fabbricati di epoca medievale e inglobando la piazza della città. Dovendo rispettare spazi e strutture, non fu possibile dotare la residenza di un porticato completo. Francesco di Giorgio, al quale fu affidato il lavoro, si avvalse di una soluzione già consolidata ma non meno geniale: i portici corrono su tre lati del cortile mentre sul quarto lato - parete di un edificio, dunque inalterabile - fu realizzata una fila di beccatelli. Apparentemente disomogeneo e asimmetrico - la forma trapezoidale impose che ogni lato avesse un numero differente di arcate - questo cortile è in realtà la risultante matematica della ripetizione del numero 33.5, ovvero la misura del piede urbinate (in foto), che Federico da Montefeltro riprese e sulla quale campeggia il monogramma FE DVX, ora anche logo ufficiale del Museo. Come tipico delle città medievali, sulla piazza (poi diventata cortile) sorgeva una fontana, la cosiddetta Fonte dell'Arengo, oggetto di una recente ipotesi ricostruttiva visibile all'interno del Palazzo, insieme a ciò che resta del monumento, smantellato e disperso in epoca antica. Menzione d'obbligo merita lo studiolo, ricostruito magistralmente negli anni 2000 (l'originale si trova negli USA) e ricco di significati simbolici. Il progetto iconografico è spiegato attraverso un apparato multimediale che fornisce sia spiegazioni e ricostruzioni sia le musiche dell'epoca, eseguite con gli strumenti raffigurati sulle pareti di questo prezioso scrigno ligneo. Questo progetto, curato dal Museo in collaborazione con diversi istituti universitari ed enti locali, si aggiunge agli altri apparati didattici (sia digitali che analogici), ugualmente accurati, che accompagnano il visitatore nella sua esplorazione del Palazzo.
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Nel 1384 Gubbio entra nei domini dei Montefeltro. Per la residenza di famiglia vengono scelti dei caseggiati che fronteggiano il duomo, nella parte più alta della città. È Federico, nato nel vicino castello di Petroia nel 1422, a promuovere la ricostruzione del Palazzo in forme rinascimentali. Ne affida la progettazione al senese Francesco di Giorgio Martini, che forse rielabora una prima idea di Luciano Laurana. Unico esempio di architettura rinascimentale in una città prettamente medievale, il palazzo si distingue per la finezza architettonica e la ricercatezza delle decorazioni, specie nei capitelli, nelle mostre di porte e camini che si fregiano degli emblemi di Federico e della casata, consentendo così di circoscrivere il periodo di costruzione tra il 1474 – anno della sua nomina a duca – e il 1482, quando Federico muore e gli succede il figlio Guidobaldo. Entro tale data era compiuto in gran parte anche il famoso studiolo, rivestito di pannelli intarsiati dal fiorentino Giuliano da Maiano su disegno di Francesco di Giorgio e forse di tele dipinte da Pedro Berreguete. Quest’ultime, smontate per volere di Vittoria, ultima discendente dei Montefeltro della Rovere andata in sposa nel 1637 a Ferdinando de’ Medici, migrarono prima a Firenze e poi in collezioni straniere. Gli apparati lignei furono venduti nel 1874 al principe Massimo Lancellotti e poi, attraverso il mercato antiquariale, al Metropolitan Museum di New York, dove giunsero nel 1939. Nel 2009 è stata sistemata nel Palazzo Ducale una pregevole replica. Nelle sale interne, corredate ancora di alcuni originari arredi, è esposta un’interessante raccolta di opere pittoriche che illustrano le principali fasi evolutive della pittura eugubina tra XIII e XVIII secolo. A piano terreno è possibile accedere all’area scavata al di sotto del cortile ove vi sono vestigia delle preesistenti strutture medievali. Completa la visita una sezione, ricavata nei piani alti del Palazzo, dedicata alla opere vincitrici della Biennale d’Arte Contemporanea di Gubbio; vi figurano lavori di Leoncillo, Pomodoro, Castellani
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Il palazzo Ducale è uno scrigno di tesori! Al modico prezzo di 5 euro (biglietteria automatica all'ingresso), si possono passare qui dentro anche tre ore (se lo si vuole vedere per bene e con calma). In origine conteneva lo studiolo di Guidobaldo da Montefeltro, oggi al Metropolitan Museum di New York, e riprodotto qui tramite una copia fedele. Particolarmente pregevoli i mobili visibili nel percorso: cassoni, porte, tavoli, armadi che dimostrano l'alto livello raggiunto dalle maestranze umbre. La quadreria è molto vasta, ma non contiene opere di eccezionale interesse storico artistico. Al di fuori del Museo, più in basso, c'è il giardino del palazzo, liberamente accessibile, con un piccolo bar ed una vista molto bella su Gubbio.
Ilaria Orlandini

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