Il Castello di San Giorgio si nota subito, quando si entra in Mantova transitando sull’omonimo Ponte, dopo aver lasciato la propria auto nel parcheggio Canoa. Da vicino si ammira il fossato colmo d’acqua, che lascia vedere numerosi riflessi delle varie torri e muraglioni. La visita all’interno (Camera degli Sposi), ci è stata programma per le 14,30, quando siamo andati alla biglietteria di Palazzo Ducale. Qui abbiamo evitato un po’ di coda, perché abbiamo letto un cartello che si dava precedenza ai possessori della Mantova Card, ad uno sportello specifico accanto a quello della lunga coda. La Mantova Card, valida 72 ore, è costata 60 euro per la coppia, ma ci ha dato ascesso ai vari Musei cittadini e ci ha fatto viaggiare gratis su tutti i mezzi pubblici di trasporto. Visto che siamo rimasti tre giorni ci è conventa assai. All’interno del Castello si accede passando dall’estremità Nord-Est di Piazza Sordello in una grande androne con pareti dipinte e soffitto ad architravi, che si apre sulla grande Piazza Castello circondata dai vari edifici del Palazzo Ducale. Superato il fossato su un ponticello, che ha preso il posto dell’antico ponte levatoio, si arriva al cortiletto interno con bei porticati. Una scala, un temo percorsa anche a cavallo, ci ha portato alla zona alta della torre Nord-Ovest, dove si trova la famosissima Camera degli sposi. Le sue pareti ed il soffitto sono interamente ricoperte dagli affreschi, capolavori dipinti nella seconda metà del 1400 dia Andrea Mantegna, il grande pittore padovano morto nel 1506. Non si può che restare ammirati per tanta maestria nell’uso dei pennelli e dei colori. In questo periodo fino al 2025, a completamento della visita, nelle sale successive alla Camera degli Sposi, sono esposte le opere più significative e degne di nota della Collezione Freddi, un imprenditore collezionista mantovano.