Nel 1229, costruiscono una nuova chiesa, ultimata nel 1236, in sostituzione della cappella benedettina. Dopo due secoli, nel 1480, le monache abbandonano la chiesa perche, essendo fuori le mura della città, è continuamente soggetta a scorrerie di soldatesche.
Nel 1695, Monsignor del Ryos, arcivescovo di Matera, constatate le pessime condizioni in cui si trova la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista nel Sasso Barisano, trasferisce, con l'assenso delle monache di Accon, questa parrocchia nell'antica chiesa di S. Maria la Nova, rimasta abbandonata per più di due secoli. Nel XVIII secolo si attua un programma di interventi che ampliano la struttura religiosa: nel 1701 si realizza la sacrestia e nel 1735 la cappella del SS. Sacramento, utilizzando parte del giardino retrostante. Alla fine del secolo si realizzano interventi strutturali che modificano l'aspetto interno: le condizioni statiche delle tre cupole, che si innalzavano lungo il transetto, gia gravi nel Seicento, peggiorano a tal punto da indurre il Capitolo a demolirle e sostituirle con volte di tipo leccese. Per contenere le spinte della nuova copertura si fodera la facciata con una teoria di arconi, che lasciano visibile il portale duecentesco, alla cui sommità trova posto la statua di S. Giovanni Battista. La chiesa di S. Giovanni Battista rappresenta, insieme alla Cattedrale, uno degli esempi più significativi dell'architettura romanico-pugliese di Matera. Un cronista del settecento così la descrive: "Resta ora di ragionar della chiesa di S. Maria la Nova intorno alla quale è da osservarsi l'architettura non tanto al di dentro, quanto da fuori. Tutta è ben disposta, ed adorna, ma sopra di tutto meravigliosa è al di fuori circa la perfezione e bellezza del lavorio Bizantino, per ogni parte ch'ella si voglia riguardare. Ma più di ogni altra cosa è da riguardarsi da tutti e quattro li lati, rappresenta una prospettiva differente dall'altra con vario e diverso lavorio, adornata di molte statue, e diversi animali e su la cima tre cupolette di gran altezza, e di queste fattezze poco, o rare chiese si rattrovano in questo Regno". La facciata principale è stata inglobata, nel 1610, nell'area dell'adiacente ex ospedale di S. Rocco e gli elementi scultorei in essa presenti trasferiti altowe due elefanti, sul prospetto absidale, il telamone. sulla muratura esterna della navata centrale,
L'impianto planimetrico e a croce latina a tre navate suddivise da pilastri compositi arricchiti da splendidi capitelli con raffigurazioni antropomorte, zoomorfe e vegetah diverse una dalle altre. La navata centrale è coperta con volta a spigoli di tipo leccese mentre le laterali, più basse, conservano la spazialità definita dalle campate originarie duecentesche con volte a crociera con costoloni. Nella navata di sinistra si erge un altare policromo che incastona un affresco raffigurante Santa Maria la Nova e termina con due sculture attribuite alla scuola di Altobello Persio Nella cappella del SS. Sacramento si può ammirare una tela realizzata dal pittore materano Vito Antonio...
Read moreLa chiesa di San Giovanni Battista era considerata, durante il Medioevo, il gioiello architettonico di Matera, per la raffinata composizione architettonica e la fine decorazione. Tutt’oggi è un gioiello architettonico in stile romanico pugliese. E’ stata la prima costruzione sacra a sorgere fuori le mura e fu completata nel 1233, ma durante la guerra d’Otranto (1480) fu abbandonata, in quanto il luogo era ritenuto pericoloso per le monache, essendo isolato e fuori delle mura difensive della città. Fu riaperto al culto soltanto nel 1695 con l’attuale nome, ma, a seguito del lungo stato di abbandono, furono necessarie drastiche modifiche strutturali. Molto bella esternamente col portale al centro, e, in alto, al centro del timpano, il piccolo rosone circondato da colonnine pensili e pilastrini, decorato da singolari sculture zoomorfe. Sotto il rosone, vi è una statua in pietra policroma di San Giovanni Battista che reca in mano il Vangelo sul quale è poggiato un agnello (XVIII secolo). La pianta è a croce latina e le tre navate sono scandite da pilastri quadrilobati con semi colonne addossate ed hanno, ognuno, uno splendido capitello figurato con motivi antropomorfi, zoomorfi e vegetali, diverso dagli altri, con valenza fortemente simbolica e rappresentativa dello spirito e della religiosità medioevale, e sorreggono grandi arcate trasversali che formano grandi volte a crociera. La prima cappella della navata sinistra accoglie l’affresco del XVI secolo “Madonna delle Nove”. La cappella successiva è dedicata ai santi medici Cosimo e Damiano, martiri cristiani qui rappresentati in due belle statue lignee con i caratteristici ricchi mantelli rosso e verde, che vengono portate in processione dai devoti l’ultima domenica di settembre. Nella stessa cappella, sull’altare, vi è una tela della metà del 700, raffigurante la Vergine in gloria con i santi S. Antonio Abate, S. Domenico, S. Eligio, S. Cosma, S. Biagio e S. Vincenzo. Proseguendo lungo la stessa navata, vi è una scultura seicentesca in legno policromo, molto espressiva e intensa, la “Pietà”, del 1888, dello scultore materano...
Read moreUK: one of the most beautiful churches of Matera, despite its simplicity and the darkness that distinguish it, this remains one of my favorites. To be visited absolutely. DE: eine der schönsten Kirchen von Matera, trotz seiner Einfachheit und der Dunkelheit, die es auszeichnen, bleibt dies einer meiner Favoriten. Absolut zu besuchen. IT: una delle più belle chiese di Matera, nonostante la sua semplicità e l'oscurità che la contraddistinguono, questa rimane una delle mie preferite. Da visitare...
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