Palazzo della Penna è più di un museo: eretto su resti archeologici romani e medievali, presenta affreschi murali ottocenteschi, inserti architettonici moderni e opere contemporanee. Ospita infatti una importante raccolta di opere di Gerardo Dottori (1888-1977), Futurista, Direttore e Docente all’Accademia di Belle Arti di Perugia, e una serie di sei grandi “lavagne” dell’artista Joseph Beuys (1921-1986). Un palazzo, quindi, che racchiude in sé uno spaccato di quello che Perugia può offrire al visitatore: tracce dell’epoca classica, in città soprattutto etrusca come l’Arco e il Pozzo Etrusco; di quella medievale, come lo splendido Palazzo dei Priori e la Rocca Paolina; moderna, come gli eleganti Palazzi che delimitano il salotto buono della città, Corso Vannucci. Ma la città offre anche significative presenze artistiche contemporanee, come ad esempio la raccolta permanente delle opere di Dottori già citata e il Totem Grande Nero di Alberto Burri, collocato in cima alle scale mobili che, dai piedi dell’acropoli e attraverso la Rocca Paolina – contigua a Palazzo della Penna - conducono al centro storico. Ancora prima di diventare Museo Civico, Palazzo della Penna era da anni sede di eventi culturali, conferenze e dibattiti: per i perugini, e non solo, una garanzia di qualità delle iniziative ospitate. L’occasione per tornare mi è stata offerta dalla bella mostra “Attraverso gli sguardi”, appena conclusasi, dedicata alla raccolta perugina delle opere del Maestro Arturo Checchi, pittore toscano di nascita ma perugino di adozione. La mostra, ben strutturata in sezioni - le Finestre, le Modelle, i Ritratti, i Musicisti, le Marine – mi ha permesso di conoscere un artista che lavorò a lungo a Perugia, dove morì. Di Perugia ho ritrovato molto, soprattutto nelle sezioni: le Finestre, con i paesaggi urbani e collinari che si godono dalle case che affacciano su Piazza Fortebraccio, dove sorge maestoso Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri; e ne i Musicisti, quali rappresentazioni che evocano Umbria Jazz, il festival di fama mondiale. Ho rivissuto l’emozione di quando, studentessa universitaria, salivo in centro per Via Battisti con i miei compagni di corso e, alla nostra destra, sotto di noi, guardavamo dall’alto la placida distesa dei tetti delle minuscole case - rappresentati da una "finestra" - ognuno con la sua geometria irregolare, il colore dal rosso mattone alle scale di grigio, tutti ombrati dal tempo e dal muschio. Ho indovinato l’acquedotto romano in mezzo a quelle piccole abitazioni, dove ero spesso ospite dei compagni fuori sede ma sempre mi sentivo a casa mia. Nate intorno all’acquedotto che alimentava la città, poi diventato una delle vie di collegamento più suggestive tra la cittadella universitaria e l’acropoli, sono state oggi quasi tutte ristrutturate. I colori pastello delle facciate: giallo ocra bianco panna rosso tenue - ben resi dall'artista - hanno mantenuto il fascino di piccole case di bambola, dall’atmosfera intima e raccolta. Ho riconosciuto anche il Rettorato e più a nord le vecchie case operaie, nate intorno alla fabbrica di maioliche, adibite poi a case dello studente e, sullo sfondo, le file di colline ancora verdi e coltivate. E, più indietro nel tempo, nella sezione dedicata, il microcosmo marino degli ombrelloni della riviera adriatica dove, come buona parte dei perugini, trascorrevo le mie noiose vacanze al mare con zie e amiche di famiglia, desiderose di essere accompagnate da una quasi figlia. Un palazzo importante sia in sé che per le sue collezioni permanenti, una bella mostra, un delicato amarcord: non succede...
Read moreVery disappointed to find out they are closed for apparently no clear reason! After checking the website to make sure it was open (opening hours in July = 10-19, Tuesday to Sunday) we decided to walk the 15 mins to get there in 37 degree heat and blazing sunshine only to find a sign to say 'momentarily closed'. There was a person there but they didn't speak any English and couldn't explain why they were closed and when they would open. If it was just a lunch break closure or a strike or whatever. The phone number for more information on the closure notice wasn't being picked up. So not sure if it's closed for a few hours, days, weeks or months. As feedback for the museum I would say, keep the news section of the website up-to-date and if you're a visitor reading this I would suggest you call them and only go there if you have 100% confirmation that they are open to save you the travel...
Read more"Rinascimento in bottega. Perugino tra i grandi della storia”. Una mostra che col Perugino non c'entra quasi nulla a parte il video e la prima stanza, dove si vede la presentazione di Raffaello a Perugino e 3 ritratti, nella prima sala. Tutto il resto opere, tutte quasi anonime, a parte un Pellegrini, un Podesti, un Silvestro Lega, con Tiziano e Irene di Spilimbergo. Ma la mostra racconta storie, aneddoti, leggende su vari pittori, nei vari dipinti. Per far capire l'ultima sezione e' Cellini e Parmigianino. La mostra, a mio avviso, non centra quasi nulla con Perugino e, forse, nemmeno, col titolo della mostra stessa; anche se inserita e finanziata, tra quelle per l'anno Peruginesco. Di gran lunga più interessanti: quella a San Pietro, con la predella del polittico di San Pietro, quella a tema Gran Tour e Perugino, a palazzo Sorbello, Burri e Perugino a palazzo Baldeschi, Sguardi sul perugino alla GNU, tutte che si stanno...
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