La costruzione iniziata a partire dal 1233, si ampliò intorno a due chiostri fino al 1700. Dalla fine del XIII secolo ha ospitato lo Studium di Teologia. Fu demanializzato dopo l’unità d’Italia e occupato fino dal 1797 da varie caserme dell'esercito, francese prima, sabaudo poi. Solo una parte è stata riconsegnata ai Domenicani. Dal 1952 ospita il Museo Archeologico e l’Archivio di Stato. Aveva una biblioteca quattrocentesca stile Michelozzo, come quella del Convento di San Domenico a Firenze: un ampio ambiente suddiviso in tre navate con colonne e capitelli in travertino. Attualmente è adibita a sala per convegni. I codici miniati un tempo lì conservati sono oggi digitalizzati e custoditi nella Galleria Nazionale dell’Umbria. Due piccoli frammenti di affreschi medievali sono rimasti all’interno del Museo archeologico (nelle ex celle rivolte a est); uno di epoca tardo gotica, con tema profano raffigurante la ruota della fortuna. Un secondo frammento Santa Caterina da Siena di scuola umbra del XV secolo. A testimonianza che il convento è stato sede dell’esercito italiano è rimasto un grandioso affresco ubicato nella zona tornata ai Domenicani, in uno spazio chiuso e senza finestre, oggi adibito a ripostiglio, confinante con le cucine. La scritta che scorre sulle quattro pareti, conferma l’ipotesi che l'ambiente sia stato una cappella-sacrario dedicata ad un milite ignoto. L’affresco è un memoriale ai caduti, ancora discretamente conservato che commemora la Grande Guerra. Non se ne conosce l'autore, per ragioni stilistiche, è databile tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, ma non presenta richiami simbolici al fascismo, è presente invece la bandiera sabauda. La basilica di San Domenico è situata a Perugia, ed è uno dei maggiori edifici religiosi della regione. Nel febbraio del 1961 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore. Da notare la vetrata risalente al XV secolo (la parte superiore è del 1759) ha un'altezza di 23 metri per 8,5 di larghezza. Insieme a quelle absidali del Duomo di Milano è fra le più grandi finestre gotiche d'Italia. Si tratta di finestre dalle dimensioni inusuali per l'Italia, anche perché in genere si cercava di limitare la grandezza delle finestre per proteggere gli interni dal calore. In San Domenico tuttavia una tale finestra era resa necessaria dalla mancanza di un'altra fonte di luce. Questa grande finestra del coro a fronte delle altre più piccole è visibile anche in un affresco del XV secolo nella cappella del palazzo dei Priori. Per ultimo da notare Il monumento funebre dedicato a...
Read moreLa primitiva Chiesa di San Domenico, edificata tra il 1235 e il 1260, sorgeva nell'area dell'odierno chiostro maggiore, in posizione strategica nella città di Perugia, a testimonianza della vicinanza all'ordine domenicano, individuato come ordine mendicante "ufficiale", a discapito dei francescani, la cui posizione con il loro complesso conventuale di San Francesco al Prato, era decisamente meno favorevole. La crescente importanza dei domenicani nella vita religiosa e politica della città portò ben presto alla necessità di realizzare un edificio più grande, la cui costruzione cominciò 1304, seguendo il prototipo nordeuropeo delle Hallenkirche, che prevede le navate laterali della stessa altezza di quella centrale, con dieci pilastri ottagonali in laterizio (che si intravedono in alcune sezioni fatte riemergere dagli attuali pilastri seicenteschi), archi ogivali e finestroni con vetrate dipinte. Questa costruzione rovinò tuttavia nel 1614, con il disastroso crollo delle volte, cosicché l'edificio fu ristrutturato tra il 1629 ed il 1632 da Carlo Maderno, ripetendo lo schema architettonico della Basilica di San Pietro, pure opera del Maderno, che prevede pilastri ionici abbinati a coppia e una volta a botte scandita da fasce, secondo un'impostazione tardo-manierista, che conferisce un'impostazione classica priva di tensione e movimento. Nella facciata grezza, che rivela ancora l'impianto gotico, campeggia un elegante portale d'ingresso della fine del XVI secolo e la doppia rampa con balaustra in travertino, realizzata nel 1640 da Girolamo Ciofi. Domina il paesaggio circostante il campanile, edificato tra il 1464 ed il 1500 dal lombardo Gasperino di Antonio, che in origine era alto ben 126 metri ma nel 1546 venne portato all'attuale altezza di 60 metri per aumentarne la stabilità. Restano dell'edificio gotico originario il bel chiostro (1455-1579) e l'area del presbiterio, nella quale abside, risplende per dimensione e colori la vetrata risalente al XV secolo. Nel presbiterio è allocato anche il prezioso coro ligneo realizzato nel 1476 da Crispolto da Bettona, Polimante della Spina e Giovanni Schiavo; gli intarsi sono opera di Antonio da Mercatello che li realizzò entro il 1498. Una lapide davanti all'altare maggiore indica la cripta dove sono sepolti molti Baglioni signori di Perugia, fino a Malatesta V. Nella seconda cappella a destra dell'abside è conservato il monumento funebre a Benedetto XI, papa morto a Perugia nel 1304, autentico capolavoro della scultura del XIV secolo, scolpito probabilmente da lapicidi locali, fortemente ispirati...
Read moreMi piace pensare che furono gli stessi frati Domenicani a costruire, nel XIII secolo, la basilica che oggi chiunque passi e si fermi nella piazzetta dedicata al domenicano Bruno, ha il privilegio di poter ammirare. Nel predicare, viene ricompreso anche l'edificare, il fare ed il creare, dal nulla, il nuovo. Ed ecco che poi, nel XVII secolo, l'edificio religioso abbisognò di nuova linfa costruttiva, alla quale provvide l'ingegno del Maderno. Una doppia rampa di scale consente di accedere all'interno dell'aula, caratterizzata da una formale nudità che risente dell'attività predatoria della quale la chiesa fu vittima nel corso dei secoli. Le rimanenti decorazioni ad affresco, di eccellentissimo valore artistico ed il tratto architettonico dell'abside unito alla bellezza stratosferica della vetrata quattrocentesca che ne adorna la parete di fondo, costituiscono il lascito di quel che doveva essere San Domenico all'acme della sua compiutezza artistica. Oggi, nonostante le sottrazioni subite, San Domenico resta la fulgida basilica che fu un tempo, ricca di elementi decorativi pittorici e scultorei che ogni visitatore interessato e curioso di conoscere, ha la possibilità di vedere con i...
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