C'è tanto, tanto lavoro da fare.
Piange il cuore a vedere una collezione così importante esposta in modo così antiquato. La presentazione è un disastro totale.
Si viene sommersi di pannelli con colonne infinite di testo, esclusivamente in italiano, preparate in chiaro stile "qualcuno che leggerà ci sarà". Il testo si perde sempre in lungaggini inutili e tecnicismi inaccessibili. Estrarre le poche informazioni di rilievo per un non addetto ai lavori richiede una lettura approfondita e faticosa, incompatibile con tempi di visita a un museo.
Pannelli del genere devono essere di approfondimento opzionale, mentre la mostra deve essere guidata da testi corti meno di un 1/4 degli attuali, e fornire una cernita di informazioni accattivanti e memorizzabili.
Alcune note sugli allestimenti -
Ho apprezzato moltissimo il tesoro di San Mariano, ma necessita di più respiro: una stanza più grande, in cui inserire la ricostruzione del cocchio e magari altri modelli (il cocchio è invece uscendo, nel corridoio, dopo una curva...).
La quantità di vasellame e oggettistica deve essere affiancata da ricostruzioni e pannelli più brevi che introducano l'utilizzo di alcuni di essi, così come magari informazioni sulle abitudini alimentari e curiosità di genere.
Nella stanzetta "reperti etruschi di Chieti" non ho trovato alcun reperto proveniente da Chieti. Il testo sembrava semplicemente un generico copia incolla.
La teca con la panoplia (=armatura completa) ha un pannello a altezza bambino (che devi inginocchiarti per leggere) che spiega come l'armatura includa l'elmo. L'elmo non è nella teca. Intorno, molte altre teche con anche elmi. È uno di quelli?
La ricostruzione della tomba di Cai Cutu nel sotterraneo è un pezzo di rilevanza assoluta e una grande idea espositiva, perfetta per concludere la visita. Peccato però: illuminazione troppo scarsa (motivi di conservazione? Chissà) e ancora pannelli prolissi, troppo tecnici e mal scritti. Il motivo per cui è stato necessario ricostruire l'intera tomba è trasferirci i pezzi è solo accennato. Un gentilissimo signore, impiegato al museo ma non una guida, è stato in grado di darci più informazioni interessanti in 10 minuti che 2 ore di visita e mille pannelli.
Note finali -
L'evidente scarso afflusso di visitatori è la prova del fallimento dell'esposizione.
Mancanza totale di visione d'insieme, testi prolissi, disposizione confusionaria, lasciano una tristezza e un amaro in bocca difficili da dimenticare.
La visita è da sconsigliare per i non Italian-speakers, visto che le traduzioni sono relegate a malloppi di fogli da collezionare all'ingresso e in cui cercare il pannello che si ha davanti...
Il "progetto QR code" era non funzionante. Il sito internet dice "certificato scaduto" e sembra essere stato hackerato. La wifi non funzionava, per problemi al protocollo di sicurezza. Tutto molto imbarazzante.
Costerebbe poco fare molto, ma molto meglio. Dispiace perché si vede che c'è gente che si impegna e ci lavora tanto, ma il risultato lascia tanto a desiderare.
Alcune idee -
Dedicare una stanza a bookshop. Per batter cassa, e lo spazio non manca.
Introdurre audioguide.
Riscrivere totalmente i pannelli.
Pianificare...
Read moreIl Museo Archeologico di Perugia è ospitato nell'ex monastero annesso alla Chiesa di San Domenico. L'edificio fu costruito tra il 1455 e il 1589 ed era uno dei monasteri più grandi della città. Fu Francesco Filippo Friggeri a donare alla città nel 1790 la sua intera collezione di opere etrusco-romane, a cui seguirono molte altre donazioni (tra cui amuleti e soggetti africani). Da qui è nata l'idea di creare un museo archeologico in città. In principio il museo ebbe sede nel Palazzo dei Priori, ma cambiò più volte sede fino al 1948, quando l'intera collezione fu riunita nell'attuale Museo Archeologico, in parte nel grande monastero, in parte al 2° piano della struttura. Da notare il panorama, che è particolarmente bello. Qui sono presenti numerose testimonianze del periodo etrusco (dal III al I secolo a.C.), ad esempio innumerevoli urne e safcofagi etruschi provenienti da sepolture di Perugia. Da segnalare però il famoso "Cippo Perugino" (piano esterno VII); la pietra reca su due lati una delle più lunghe iscrizioni etrusche, in cui sono menzionate le famiglie Velthina e Afuna. La pietra fu posta come linea di demarcazione e pose fine alla controversia tra due proprietari terrieri in guerra. Con l'aiuto di questa lunga iscrizione è stato possibile condurre ulteriori ricerche sull'alfabeto e sulla lingua degli Etruschi. All'inizio della visita, quando si entra nel bellissimo cortile del monastero, già suscitano interesse le numerose urne etrusche, disposte in lunghe file. All'interno del museo ci sono diversi reperti preistorici. Ci sono così tanti argomenti diversi al museo che puoi anche scegliere di dedicarti a ciò che ti interessa particolarmente, perché può essere difficile accogliere tutto in una volta (io ci ho messo poco più di tre ore). Prima di lasciare nuovamente il museo attraverso il cortile del monastero, si consiglia vivamente di visitare "La tomba dei Cai Cutu": contiene un luogo di sepoltura familiare molto grande con diverse stanze, che è stato spostato nel museo e riorganizzato per preservarlo. Nel dicembre 1983, nei pressi di Perugia, fu scoperta casualmente una tomba etrusca a più stanze precedentemente intatta. Sembra che il luogo di sepoltura, appartenente alla famiglia Cai Cutu, sia stato utilizzato per 2 secoli, tra il III e il I secolo, durante il periodo...
Read moreIf you are even someway interested in the Etruscan people, and the history of Central Italy...and can make the trip, it is mind bending to see the artifacts in real time. No one can describe accurately just how important it is to look at art of the ancients to get a grasp on the words in books, or video footage. The layout of the collections is pure logic and keeps the mind following the path of time, right through the middle ages. It's brilliant, and art itself. Perugia, and Italy can be darn proud of the efforts at this Museo, and the people behind it. One note however. Most displays are accompanied by description in Italian alone. Bring a smartphone with a video translator app if you do not speak...
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