Die Porta San Pietro in Perugia, eines der beeindruckendsten Stadttore der Altstadt, ist nicht nur ein architektonisches Meisterwerk, sondern auch ein Symbol für die Zeitlosigkeit dieser faszinierenden Stadt. Für mich persönlich hat dieser Ort eine besondere Bedeutung, da ich während meines Studiums in Perugia 1979 oft an diesem Tor vorbeikam und es mir damals wie heute als ein Tor zur Geschichte erschien.
Im November 2024 stand ich erneut vor der Porta San Pietro – und war überwältigt von der Tatsache, dass sie sich in all den Jahren kaum verändert hat. Noch immer erhebt sie sich mit ihrer schlichten, aber erhabenen Schönheit, ein Werk, das die Handschrift der Renaissance trägt und dabei dennoch den Charakter einer mittelalterlichen Wehranlage bewahrt. Der monumentale Torbogen, flankiert von den kräftigen Mauern, zeugt von der Macht und den Ambitionen Perugias, die über Jahrhunderte hinweg ihre Autonomie und kulturelle Strahlkraft verteidigte.
Besonders beeindruckend finde ich, wie harmonisch die Porta San Pietro mit ihrer Umgebung verschmilzt. Von dort aus führt die elegante Via Borgo XX Giugno ins Herz der Altstadt, eine Straße, die gesäumt ist von antiken Fassaden und charmanten Läden. Gleichzeitig eröffnet sich hinter dem Tor ein herrlicher Blick auf das grüne Umbrien – eine perfekte Verbindung zwischen Stadt und Natur.
Die Porta San Pietro hat für mich auch eine nostalgische Dimension. Sie war während meines Studiums ein alltäglicher Anblick, aber ihre Bedeutung erschloss sich mir erst im Laufe der Jahre: ein stummer Zeuge unzähliger Generationen von Perugini, Pilgern, Reisenden und Studenten wie mir. Damals wie heute verspürte ich einen stillen Respekt vor diesem Tor, das so viel erlebt hat und doch unverändert dasteht, als ob es über die Zeit hinweg wacht.
Ein besonderer Höhepunkt ist auch das nahegelegene Kloster San Pietro mit seinem prächtigen Kreuzgang und der fantastischen Kunstsammlung, die man unbedingt besuchen sollte.
Die Porta San Pietro ist mehr als nur ein Bauwerk – sie ist ein Tor zur Vergangenheit, das bis in die Gegenwart hineinragt. Für mich bleibt sie ein Ort der Inspiration und ein Stück Heimat, das mich mit Perugia für...
Read morePorta San Pietro è detta anche Porta Romana, poiché rivolta a sud in direzione di Roma, dove passava la via Regale e/o Papale, percorsa dai pellegrini.
Si apre nella cinta medievale e presenta da due facciate: una interna e una esterna. La più antica, di origine trecentesca e rivolta verso l’interno, ha due aperture ̶ di cui attualmente una tamponata ̶ dalle quali deriva l’antica denominazione “Porta alle Due Porte”. Essa conserva, nella parte superiore, all’interno di una nicchia, un affresco del 1765 ridipinto più volte, raffigurante la Madonna del Rosario tra i santi Francesco e Domenico. Una lapide ricorda la resistenza dei perugini contro le truppe pontificie il 20 giugno 1859.
La facciata esterna, di Agostino di Duccio e del perugino Polidoro di Stefano (1475-1480), è un’opera rinascimentale concepita come arco di trionfo, rinforzata dalle due torri laterali aggettanti. L’architettura ricorda il tempio Malatestiano di Rimini di Leon Battista Alberti. Il progetto, incompiuto nel coronamento, prevedeva una maggiore altezza ed un arco minore sopra quello centrale, come nell’Arco Etrusco. Nell'intercapedine tra le due facciate si aprono due portali laterali: quello a destra introduceva alla Gabella (ufficio del dazio), mentre quello a sinistra permetteva l’accesso alla chiesa di San Giacomo ̶ di origine medievale ̶ intitolata al santo protettore...
Read morePorta San Pietro è detta anche Porta Romana, poiché rivolta a sud in direzione di Roma, dove passava la via Regale e/o Papale, percorsa dai pellegrini. Si apre nella cinta medievale e presenta da due facciate: una interna e una esterna. La più antica, di origine trecentesca e rivolta verso l’interno, ha due aperture ̶ di cui attualmente una tamponata ̶ dalle quali deriva l’antica denominazione “Porta alle Due Porte”. Essa conserva, nella parte superiore, all’interno di una nicchia, un affresco del 1765 ridipinto più volte, raffigurante la Madonna del Rosario tra i santi Francesco e Domenico. Una lapide ricorda la resistenza dei perugini contro le truppe pontificie il 20 giugno 1859. La facciata esterna, di Agostino di Duccio e del perugino Polidoro di Stefano (1475-1480), è un’opera rinascimentale concepita come arco di trionfo, rinforzata dalle due torri laterali aggettanti. L’architettura ricorda il tempio Malatestiano di Rimini di Leon Battista Alberti. Il progetto, incompiuto nel coronamento, prevedeva una maggiore altezza ed un arco minore sopra quello centrale, come nell’Arco Etrusco. Nell'intercapedine tra le due facciate si aprono due portali laterali: quello a destra introduceva alla Gabella (ufficio del dazio), mentre quello a sinistra permetteva l’accesso alla chiesa di San Giacomo ̶ di origine medievale ̶ intitolata al santo protettore...
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