Quasi una perla nell'ostrica, che sia bella si intuisce da fuori ma è difficile da visitare. La chiesa risale al IV secolo e in origine era nota col nome di "titulus Crescentianae", dal nome della nobildonna Crescenziana che ne aveva permesso la costruzione. La chiesa ha visto l'approvazione di papa Anastasio I e, nel VI secolo, divenne il luogo di riposo delle reliquie di papa Sisto II ed è da qui che deriva il nome attuale. Vari gli interventi architettonici che si sono succeduti nei secoli, come la ricostruzione promossa da papa Innocenzo III nel 1200, durante la quale fu realizzato un pregevole affresco che illustra scene del Nuovo Testamento e degli apocrifi. Nel 1700 venne rifatta ad eccezione dell'abside e della torre campanaria, per volere di papa Benedetto XIII. Qui nel convento hanno mosso i primi passi i frati predicatori, grazie a san Domenico che vi istituì una comunità di monache impegnate in una vita di più stretta osservanza e grazie all'opera della monaca domenicana Antonia Lalia nel 1891. A confine sorge il famoso semenzaio di San Sisto, giardino botanico di Roma Capitale ricco di storia e di preziosità arboree. Oggi c'è una casa di accoglienza e anche una nota scuola privata ed è un luogo bellissimo e ricco di testimonianze, gestito da monache molto riservate ma altrettanto cordiali. Utili info? Allora lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte su...
Read moreUn pochino di storia. Eretta nel IV secolo, è registrata come il titulus Crescentianae, forse la matrona Crescenziana che finanziò la costruzione. La costruzione della Basilica fu approvata da papa Anastasio I (399-401). La chiesa conserva le reliquie di papa Sisto II, santo cui è dedicata, traslate qui dalle catacombe di San Callisto nel VI secolo. Venne ricostruita all'inizio del XIII secolo per volere di papa Innocenzo III. La Basilica, ad eccezione dell'abside e della torre campanaria, venne ricostruita nel XVIII secolo per volere di papa...
Read moreInteressanti le vetrate disegnate dal Cambellotti e realizzate dal Picchiarini nell'ultimo restauro. Unica la possibilità di vedere i muri affrescati della basilica medievale, conservati nell'intercapedine dell'attuale abside e meritevoli di restauro. Esemplare l'accoglienza delle suore che ci hanno permesso di visitare il complesso nelle sue parti più...
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