Ieri sera ho assistito al concerto di Andrea Bocelli. Lui, l'orchestra, il maestro , il coro e gli artisti che lo hanno accompagnato sono stati neravigliosi. Sorridenti, bravissimi e generosi con il pubblico. Difetti giganteschi della serata purtroppo il continuo e incessante via vai di persone con bicchieri ( peraltro pure di plastica) con vino, birra e quant'altro veniva venduto al bar (per l intero concerto ,ad esempio, accanto a me una coppia ha bevuto vino bianco senza sosta e siccome lo hanno pure versato addosso ho dovuto pure sentirne l odore) . Dal mio posto inoltre ( biglietto numero pari) erano perfettamente percepibili non solo le fastidiose voci delle comunicazioni tramite radiotrasmittenti del personale addetto a dare informazioni e a gestire il pubblico ma anche quelle degli addetti al bar , che certamente da una parte all altra del bancone non hanno esitato a comunicare tra loro ad alta voce. La gente inoltre era libera di alzarsi per fotografare e fare video proprio nei momenti topici di alcune opere, senza mai essere ripresa da chi avrebbe dovuto e , ovviamente aggiungendosi al via vai della gente che si recava al bar, rovinando completamente l atmosfera e la visuale. Insomma la meraviglia del posto e la bravura degli artisti rovinata da una gestione che pareva una sagra del vino bianco in calici di plastica e addetti al pubblico sciatti. Suggerisco: 1. Attenzione all aspetto ecologico 2. Nessuno paga oltre 250 euro di biglietto per avere davanti un via vai continuo...sarebbe il caso durante lo spettacolo di interrompere il bar. 3 fornire di auricolare gli addetti alla gestione del pubblico 4. Richiamare i maleducati che non esitano a stare in piedi per riprese e video. E poi....visto che notoriamente l acustica non è delle migliori invitare al silenzio a partire proprio da chi è lì per lavoro . Spero tanto che legga quanto ho scritto anche Andrea Bocelli. Certamente l auditorium sotto questo punto di vista non ha saputo valorizzarlo!!!!!Sarebbe il caso che...
Read morePrima della "La Traviata" (19 luglio 2025)
Se non fosse per l'mpareggiabile atmosfera che si crea all'imbrunire, quando i colori di Roma si addormentano sulle rovine del maestoso complesso termale, la valutazione delle rappresentazione di ieri sera meriterebbe a stento due stelle. Il teatro sperimentale, non sempre riesce ad esser vincente se applicato in ambito lirico ove è difficile saper interpretare sotto altri punti di vista, una storia che come Traviata, incardina il rapporto seppur sofferto tra i due protagonisti. Ieri si è assistito ad un indagine psicologica su Violetta voluta dalla Daubnerova' che per quanto mi riguarda, ha trasmesso solo angoscia e inquietudine fin dall'apertura, ( traviando soprattutto il pubblico) forse perché troppo stressati e saturi di scene intense e drammatiche vissute nell'odierna quotidianità. Se le intenzioni della regista erano queste, devo dire che ci è riuscita benissimo anche nel più che drammatico finale. Mi spiace, ma questa continua ricerca di mostrare forzatamente quello che nella tessitura di un' opera, non viene neanche sfiorato, ha raggiunto il suo limite. Sarò ortodosso, ma anche le scene ( assai scabre in un rapporto continuo tra il macro e il micro), risultano fuori contesto. Ottima la performance della Winters, una potente Violetta. Mediocre Alfredo, in cerca di applausi, tiepidi e di circostanza ( Piotr Buszewski). Buona la performance di Luca Micheletti ( Germont ). Il corpo di ballo e l'orchestra guidata da un convincente Lanzillotta, garantiscono la valutazione a tre stelle, assegnata come detto, grazie soprattutto al consolidato e mai deludente contesto della cornice naturale e archeologica in cui è stata...
Read moreIn questa location stratosfericamente fantastica, ieri abbiamo visto la traviata. Le stelle si riferiscono all'opera e non alla location, che ripeto, é da sogno! I cantanti e l'orchestra erano bravi e ce l'hanno messa tutta, ma sinceramente lo scenografo e regista anche no!! Un'accozzaglia di materiali sul palco senza senso. Nella scena finale la protagonista, oltre ad essere traviata, é proposta anche come una accumulatrice compulsiva seriale! (Oltre al fatto che si é sfiorata la tragedia perché il castello di impalcature - spinto a mano da operai vestiti da operai con martelli a vista- ruotando, ha sfondato il parapetto in legno che delimitava il palco e ha rischiato di cadere sull'orchestra!)....Il macchinosissimo cambio scena richiedeva pause lunghe solo per proporre un'altra scena peggiore della precedente. Difficile concentrarsi quando centinaia di persone si muovono casualmente sul palco e non si capisce chi canta. Una scenografia anche totalmente scollegata dallo splendido contesto (A sto punto, potevano anche farla all'ippodromo della capannelle!). Se avessero lasciato il magnifico sfondo delle terme avrevebbero risparmiato e fatto una figura molto migliore. Verdi si stará girando...
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