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Santa Maria in Domnica — Attraction in Rome

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Santa Maria in Domnica
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Fontana della Navicella
Via della Navicella, 00184 Roma RM, Italy
Colosseum
Piazza del Colosseo, 1, 00184 Roma RM, Italy
Basilica Santi Giovanni e Paolo
Piazza Dei SS. Giovanni e Paolo, 00184 Roma RM, Italy
Santa Maria in Tempulo
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Basilica of San Clemente
Piazza di S. Clemente, 00184 Roma RM, Italy
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Viale delle Terme di Caracalla, 00153 Roma RM, Italy
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00186 Rome, Metropolitan City of Rome Capital, Italy
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La Taverna dei Quaranta
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Santa Maria in Domnica
ItalyLazioRomeSanta Maria in Domnica

Basic Info

Santa Maria in Domnica

Via della Navicella, 10, 00184 Roma RM, Italy
4.7(164)
Open 24 hours
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Cultural
Family friendly
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attractions: Fontana della Navicella, Colosseum, Basilica Santi Giovanni e Paolo, Santa Maria in Tempulo, Basilica of San Clemente, Baths of Caracalla, Circus Maximus, Arch of Constantine, Domus Aurea, Auditorium Caracalla, restaurants: La Taverna dei Quaranta, Trattoria Luzzi, Ristorante Pizza Forum, Pasqualino Al Colosseo dal 1956- Trattoria Romana, Ristoro Della Salute, Propaganda Italian Cuisine, Ristorante Colosseo "Luzzi", Naumachia Ristorante, Pizzería di Sforza Piero, Lunch Music
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Colosseum

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Basilica of San Clemente

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Domus Aurea

Auditorium Caracalla

Fontana della Navicella

Fontana della Navicella

4.5

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Open until 12:00 AM
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Colosseum

Colosseum

4.8

(134.8K)

Open 24 hours
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Basilica Santi Giovanni e Paolo

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(902)

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Santa Maria in Tempulo

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4.7

(189)

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Catacombs: The Coolest Underground Tour in Rome
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Mon, Dec 8 • 10:00 AM
00147, Rome, Lazio, Italy
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Pasta-making class, wine tasting and dinner
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00044, Frascati, Lazio, Italy
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Colosseum of Wonders -Arena Floor Access
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Wed, Dec 10 • 8:30 AM
00184, Rome, Lazio, Italy
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La Taverna dei Quaranta

Trattoria Luzzi

Ristorante Pizza Forum

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Naumachia Ristorante

Pizzería di Sforza Piero

Lunch Music

La Taverna dei Quaranta

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Trattoria Luzzi

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Pasqualino Al Colosseo dal 1956- Trattoria Romana

Pasqualino Al Colosseo dal 1956- Trattoria Romana

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Stefano ManzoStefano Manzo
UN ANGOLO INCANTATO DEL CELIO: LA BASILICA DI SANTA MARIA IN DOMNICA ALLA NAVICELLA La Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella, si trova nel centro storico di Roma, nel rione XIX (Celio), in Via della Navicella, 10. Dal 2006 ho avuto il piacere di tornare più volte in questo luogo recensendolo e, con ogni visita, ho raccolto nuove immagini e sensazioni che mi piace condividere. Alcune delle foto che ho scattato tra il 2006 e il 2022 accompagnano questa recensione aggiornata. DALLE ORIGINI ANTICHE A UNA RINASCITA ARTISTICA: Insieme alla dedica a Santa. Maria la chiesa deve l’appellativo di Domnica perché tale termine indicava i luoghi di culto, in cui si riunivano i primi cristiani. Si presume che sia stata eretta intornio al VII secolo, probabilmente sui resti di una caserma dei Vigili del fuoco, dove si radunavano i primi cristiani. Fu papa Pasquale I, IX ssecolo, a trasformarla in una vera basilica a tre navate, e con splendidi mosaici in stile bizantino, in un’epoca di rinascita artistica. LA MANO DEI MEDICI: UN RINASCIMENTO ROMANO: Nel Rinascimento, la chiesa fu profondamente rinnovata grazie ai Medici, in particolare da: Giovanni de’ Medici, futuro papa Leone X, il quale commissionò ad Andrea Sansovino la facciata e il portico nel 1513. UNA FACCIATA RINASCIMENTALE: Nel Cinquecento, la chiesa fu oggetto di un importante rinnovamento grazie al potente casato dei Medici. Fu Giovanni de’ Medici, destinato a diventare papa Leone X, a commissionare ad Andrea Sansovino la bellissima facciata rinascimentale nel 1513. l portico, con cinque arcate eleganti, accoglie il visitatore in uno spazio riservato. Sopra spicca un rosone affiancato da vetrate policrome e, nel timpano, spiccano i bassorilievi con gli stemmi di Innocenzo VIII e dei Medici, che ricordano il potere e il mecenatismo. Sul fianco destro, all’interno di un piccolo campanile, una campana del 1288 ancora oggi effettua i suoi rintocchi. UN INTERNO CHE RACCONTA LA FEDE: L'interno della chiesa si presenta su tre navate, divise da 18 colonne di spoglio, con capitelli corinzi, tutte provenienti da altri edifici antichi (16 in granito grigio e due in quello rosa), il pavimento prevalentemente moderno, conserva resti cosmateschi sul presbiterio. Il gioiello della chiesa è il mosaico presente nell’abside del IX secolo, il quale raffigura la Madonna che presenta Gesù Bambino benedicente ai fedeli, mentre papa Pasquale I, con l’aureola quadrata (segno che era ancora in vita), è inginocchiato. Il soffitto ligneo a cassettoni, con riquadri geometrici, risulta dipinto con maestria è del XVI secolo, realizzato nel periodo dei lavori commissionati dai Medici. Al centro di molti di questi riquadri si trovano le Litanie della Madonna, rappresentate da simboli mariani come la stella, la torre d’avorio, la rosa mistica. Il fregio che corre lungo il bordo del soffitto è affrescato con motivi araldici medicei, tra cui il celebre scudo con le sei palle, emblema della casata. Negli ultimi anni, vi sono stati importanti opere di restauro. CURIOSITÀ DA NON PERDERE: LA PICCOLA NAVE DI MARMO: La Fontana della “Navicella”: davanti alla chiesa rappresenta un modello di nave romana in marmo (che ha dato il nome alla Piazza) sulla Prua si trova la testa di un animale ed è appoggiata su un basamento quadrangolare con insegne del Papa Leone X (1513). CELIO, TRA QUIETE E MERAVIGLIA: Passeggiare sul Celio è come camminare nella memoria di Roma. Qui, lontano dal frastuono turistico, si respira una città più intima. La basilica, con la sua semplicità e il fascino discreto, ne è un esempio. Se questa narrazione ha stuzzicato la tua curiosità, ti invito a continuare il viaggio con me attraverso altre meraviglie nascoste della città, perché ogni pietra qui racconta una storia.
Stefano RodariStefano Rodari
Bellissima Chiesa in via Cella. Un pò di storia La facciata della basilica, in stile rinascimentale, è opera di Andrea Sansovino che la realizzò nel 1513-1514. Sopra l'arioso portico con cinque arcate separate da lesene in travertino, vi sono due finestre, aperte in seguito all'intervento del Sansovino, ai lati del rosone circolare originale. Nel timpano, gli stemmi marmorei di Innocenzo VIII (al centro) e dei cardinali Giovanni e Ferdinando de' Medici (ai lati). Nel campanile a vela, sito lungo il fianco destro, è installata un'antichissima campana che reca la data 1288. [29/12, 13:20] Stefano Rodari: L'interno, seppur rimaneggiato più volte, conserva ancora immutata l'originaria pianta basilicale del IX secolo, costituita da tre navate di uguale lunghezza separate fra di loro da due file di nove colonne di spoglio ciascuna, terminanti con tre absidi, di cui la maggiore è più ampia. La navata centrale, affrescata lungo le pareti da Lazzaro Baldi, conserva il soffitto a cassettoni commissionato nel 1566 da Ferdinando de' Medici e ridipinto nel XIX secolo. Il soffitto, che porta al centro lo stemma mediceo, presenta negli altri due riquadri principali la navicella di Leone X, rappresentata come arca di Noè e come tempietto eucaristico. Sia il catino dell'abside maggiore, sia l'arco absidale sono riccamente decorati da mosaici dell'epoca di Pasquale I (papa dall'817 all'824). Il mosaico dell'abside raffigura la Madonna in Trono fra due schiere di Angeli, soggetto probabilmente ripreso da un'antica icona. Il papa Pasquale I, con il nimbo quadrato azzurro, tipico dei viventi, è inginocchiato ai piedi della Vergine. Secondo i canoni bizantini, le figure sono rigorosamente bidimensionali, prive di ogni traccia naturalistica, con valore di puro simbolo devozionale. Sopra l'arco vi è il Salvatore fra due teorie di apostoli; più in basso sono raffigurati Mosè ed Elia. Nella cripta, cui si accede tramite la moderna confessione semianulare, vi sono dei sarcofagi antichi.
Michele SoldovieriMichele Soldovieri
Per chi ha dimestichezza con la città di Roma, siamo sul colle denominato Celio. Alle nostre spalle si erge Santo Stefano Rotondo e dinanzi alla fontana dove è posta la piccola galea detta navicella sta il portico attraverso il quale si accede a questa antichissima chiesa. Come tutti i luoghi di raccoglimento e di preghiera, vi si accede all'interno con il rispetto dovuto ai siti sacri che impongono silenzio e postura devozionale. Il mosaico absidale è ciò che colpisce immediatamente lo sguardo del visitatore che spazia sulle tre navate in cui è articolato l'ambiente interno. L'artista, anonimo romano del IX secolo, ha impresso la propria personalità dotata di grande forza ed impatto visivo nell'eseguire il disegno musivo raffigurante la Madonna con bambino in trono tra due due schiere angeliche mentre Papa Pasquale I, fondatore della chiesa, è ritratto inginocchiato davanti alla Vergina, in dimensioni ridotte. L'arcone, che precede la calotta absidale, è decorato musivamente con la figura del Cristo attorniato dagli apostoli mentre in basso sono raffigurati i due profeti Mosè ed Elia. L'apparato musivo è quello tradizionale bizantino, caratterizzato dalla ieraticita' delle figure ritratte, fisse e rigide in posa devozionale. La navata centrale è decorata con pitture murali ascrivibili al Baldi e raffiguranti storie della vita di due Santi, Lorenzo e Ciriaca mentre il soffitto conquecenresco è decorato a cassettoni lignei. La cantoria, in controfacciata, ospita un bell'organo a canne novecentesco.
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UN ANGOLO INCANTATO DEL CELIO: LA BASILICA DI SANTA MARIA IN DOMNICA ALLA NAVICELLA La Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella, si trova nel centro storico di Roma, nel rione XIX (Celio), in Via della Navicella, 10. Dal 2006 ho avuto il piacere di tornare più volte in questo luogo recensendolo e, con ogni visita, ho raccolto nuove immagini e sensazioni che mi piace condividere. Alcune delle foto che ho scattato tra il 2006 e il 2022 accompagnano questa recensione aggiornata. DALLE ORIGINI ANTICHE A UNA RINASCITA ARTISTICA: Insieme alla dedica a Santa. Maria la chiesa deve l’appellativo di Domnica perché tale termine indicava i luoghi di culto, in cui si riunivano i primi cristiani. Si presume che sia stata eretta intornio al VII secolo, probabilmente sui resti di una caserma dei Vigili del fuoco, dove si radunavano i primi cristiani. Fu papa Pasquale I, IX ssecolo, a trasformarla in una vera basilica a tre navate, e con splendidi mosaici in stile bizantino, in un’epoca di rinascita artistica. LA MANO DEI MEDICI: UN RINASCIMENTO ROMANO: Nel Rinascimento, la chiesa fu profondamente rinnovata grazie ai Medici, in particolare da: Giovanni de’ Medici, futuro papa Leone X, il quale commissionò ad Andrea Sansovino la facciata e il portico nel 1513. UNA FACCIATA RINASCIMENTALE: Nel Cinquecento, la chiesa fu oggetto di un importante rinnovamento grazie al potente casato dei Medici. Fu Giovanni de’ Medici, destinato a diventare papa Leone X, a commissionare ad Andrea Sansovino la bellissima facciata rinascimentale nel 1513. l portico, con cinque arcate eleganti, accoglie il visitatore in uno spazio riservato. Sopra spicca un rosone affiancato da vetrate policrome e, nel timpano, spiccano i bassorilievi con gli stemmi di Innocenzo VIII e dei Medici, che ricordano il potere e il mecenatismo. Sul fianco destro, all’interno di un piccolo campanile, una campana del 1288 ancora oggi effettua i suoi rintocchi. UN INTERNO CHE RACCONTA LA FEDE: L'interno della chiesa si presenta su tre navate, divise da 18 colonne di spoglio, con capitelli corinzi, tutte provenienti da altri edifici antichi (16 in granito grigio e due in quello rosa), il pavimento prevalentemente moderno, conserva resti cosmateschi sul presbiterio. Il gioiello della chiesa è il mosaico presente nell’abside del IX secolo, il quale raffigura la Madonna che presenta Gesù Bambino benedicente ai fedeli, mentre papa Pasquale I, con l’aureola quadrata (segno che era ancora in vita), è inginocchiato. Il soffitto ligneo a cassettoni, con riquadri geometrici, risulta dipinto con maestria è del XVI secolo, realizzato nel periodo dei lavori commissionati dai Medici. Al centro di molti di questi riquadri si trovano le Litanie della Madonna, rappresentate da simboli mariani come la stella, la torre d’avorio, la rosa mistica. Il fregio che corre lungo il bordo del soffitto è affrescato con motivi araldici medicei, tra cui il celebre scudo con le sei palle, emblema della casata. Negli ultimi anni, vi sono stati importanti opere di restauro. CURIOSITÀ DA NON PERDERE: LA PICCOLA NAVE DI MARMO: La Fontana della “Navicella”: davanti alla chiesa rappresenta un modello di nave romana in marmo (che ha dato il nome alla Piazza) sulla Prua si trova la testa di un animale ed è appoggiata su un basamento quadrangolare con insegne del Papa Leone X (1513). CELIO, TRA QUIETE E MERAVIGLIA: Passeggiare sul Celio è come camminare nella memoria di Roma. Qui, lontano dal frastuono turistico, si respira una città più intima. La basilica, con la sua semplicità e il fascino discreto, ne è un esempio. Se questa narrazione ha stuzzicato la tua curiosità, ti invito a continuare il viaggio con me attraverso altre meraviglie nascoste della città, perché ogni pietra qui racconta una storia.
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UN ANGOLO INCANTATO DEL CELIO: LA BASILICA DI SANTA MARIA IN DOMNICA ALLA NAVICELLA

La Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella, si trova nel centro storico di Roma, nel rione XIX (Celio), in Via della Navicella, 10.

Dal 2006 ho avuto il piacere di tornare più volte in questo luogo recensendolo e, con ogni visita, ho raccolto nuove immagini e sensazioni che mi piace condividere. Alcune delle foto che ho scattato tra il 2006 e il 2022 accompagnano questa recensione aggiornata.

DALLE ORIGINI ANTICHE A UNA RINASCITA ARTISTICA:

Insieme alla dedica a Santa. Maria la chiesa deve l’appellativo di Domnica perché tale termine indicava i luoghi di culto, in cui si riunivano i primi cristiani.

Si presume che sia stata eretta intornio al VII secolo, probabilmente sui resti di una caserma dei Vigili del fuoco, dove si radunavano i primi cristiani.

Fu papa Pasquale I, IX ssecolo, a trasformarla in una vera basilica a tre navate, e con splendidi mosaici in stile bizantino, in un’epoca di rinascita artistica.

LA MANO DEI MEDICI: UN RINASCIMENTO ROMANO:

Nel Rinascimento, la chiesa fu profondamente rinnovata grazie ai Medici, in particolare da: Giovanni de’ Medici, futuro papa Leone X, il quale commissionò ad Andrea Sansovino la facciata e il portico nel 1513.

UNA FACCIATA RINASCIMENTALE:

Nel Cinquecento, la chiesa fu oggetto di un importante rinnovamento grazie al potente casato dei Medici. Fu Giovanni de’ Medici, destinato a diventare papa Leone X, a commissionare ad Andrea Sansovino la bellissima facciata rinascimentale nel 1513.

l portico, con cinque arcate eleganti, accoglie il visitatore in uno spazio riservato. Sopra spicca un rosone affiancato da vetrate policrome e, nel timpano, spiccano i bassorilievi con gli stemmi di Innocenzo VIII e dei Medici, che ricordano il potere e il mecenatismo. Sul fianco destro, all’interno di un piccolo campanile, una campana del 1288 ancora oggi effettua i suoi rintocchi.

UN INTERNO CHE RACCONTA LA FEDE:

L'interno della chiesa si presenta su tre navate, divise da 18 colonne di spoglio, con capitelli corinzi, tutte provenienti da altri edifici antichi (16 in granito grigio e due in quello rosa), il pavimento prevalentemente moderno, conserva resti cosmateschi sul presbiterio. Il gioiello della chiesa è il mosaico presente nell’abside del IX secolo, il quale raffigura la Madonna che presenta Gesù Bambino benedicente ai fedeli, mentre papa Pasquale I, con l’aureola quadrata (segno che era ancora in vita), è inginocchiato.

Il soffitto ligneo a cassettoni, con riquadri geometrici, risulta dipinto con maestria è del XVI secolo, realizzato nel periodo dei lavori commissionati dai Medici. Al centro di molti di questi riquadri si trovano le Litanie della Madonna, rappresentate da simboli mariani come la stella, la torre d’avorio, la rosa mistica. Il fregio che corre lungo il bordo del soffitto è affrescato con motivi araldici medicei, tra cui il celebre scudo con le sei palle, emblema della casata.

Negli ultimi anni, vi sono stati importanti opere di restauro.

CURIOSITÀ DA NON PERDERE: LA PICCOLA NAVE DI MARMO:

La Fontana della “Navicella”: davanti alla chiesa rappresenta un modello di nave romana in marmo (che ha dato il nome alla Piazza) sulla Prua si trova la testa di un animale ed è appoggiata su un basamento quadrangolare con insegne del Papa Leone X (1513).

CELIO, TRA QUIETE E MERAVIGLIA:

Passeggiare sul Celio è come camminare nella memoria di Roma. Qui, lontano dal frastuono turistico, si respira una città più intima.

La basilica, con la sua semplicità e il fascino discreto, ne è un esempio.

Se questa narrazione ha stuzzicato la tua curiosità, ti invito a continuare il viaggio con me attraverso altre meraviglie nascoste della città, perché ogni pietra qui...

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Bellissima Chiesa in via Cella. Un pò di storia La facciata della basilica, in stile rinascimentale, è opera di Andrea Sansovino che la realizzò nel 1513-1514. Sopra l'arioso portico con cinque arcate separate da lesene in travertino, vi sono due finestre, aperte in seguito all'intervento del Sansovino, ai lati del rosone circolare originale. Nel timpano, gli stemmi marmorei di Innocenzo VIII (al centro) e dei cardinali Giovanni e Ferdinando de' Medici (ai lati). Nel campanile a vela, sito lungo il fianco destro, è installata un'antichissima campana che reca la data 1288. [29/12, 13:20] Stefano Rodari: L'interno, seppur rimaneggiato più volte, conserva ancora immutata l'originaria pianta basilicale del IX secolo, costituita da tre navate di uguale lunghezza separate fra di loro da due file di nove colonne di spoglio ciascuna, terminanti con tre absidi, di cui la maggiore è più ampia.

La navata centrale, affrescata lungo le pareti da Lazzaro Baldi, conserva il soffitto a cassettoni commissionato nel 1566 da Ferdinando de' Medici e ridipinto nel XIX secolo. Il soffitto, che porta al centro lo stemma mediceo, presenta negli altri due riquadri principali la navicella di Leone X, rappresentata come arca di Noè e come tempietto eucaristico.

Sia il catino dell'abside maggiore, sia l'arco absidale sono riccamente decorati da mosaici dell'epoca di Pasquale I (papa dall'817 all'824). Il mosaico dell'abside raffigura la Madonna in Trono fra due schiere di Angeli, soggetto probabilmente ripreso da un'antica icona. Il papa Pasquale I, con il nimbo quadrato azzurro, tipico dei viventi, è inginocchiato ai piedi della Vergine. Secondo i canoni bizantini, le figure sono rigorosamente bidimensionali, prive di ogni traccia naturalistica, con valore di puro simbolo devozionale.

Sopra l'arco vi è il Salvatore fra due teorie di apostoli; più in basso sono raffigurati Mosè ed Elia. Nella cripta, cui si accede tramite la moderna confessione semianulare, vi sono dei...

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Santa Maria in Domnica (or alla Navicella): A charming and ancient basilica on the Caelian Hill! 🇮🇹⛪️ This hidden gem, with its elegant Renaissance portico, holds a stunning 9th-century apse mosaic, a vibrant example of the Carolingian Renaissance, depicting the Virgin Mary amongst angels. 👼✨ Outside, you'll find the unique "Navicella" (little ship) fountain, which gives the church its second name and adds a playful touch to the historic piazza. It's a peaceful, less-crowded spot to discover Rome's early Christian art and tranquil beauty. 💖🌟 Absolutely...

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