Ammirare la Fontana della Navicella, nel cuore del Celio, è stata per me un’esperienza affascinante e sorprendente, perché davanti a quest’opera particolare ho avuto la sensazione di trovarmi in un luogo dove la storia, la simbologia e l’arte si intrecciano in maniera unica. Appena mi sono avvicinato, sono rimasto colpito dalla delicatezza delle sue forme e dalla cura con cui è stata realizzata: la piccola imbarcazione scolpita nella pietra sembra quasi pronta a prendere il largo, come se fosse sospesa tra sogno e realtà. La Fontana della Navicella non è solo una semplice fontana decorativa, ma una testimonianza viva di un passato che continua a dialogare con il presente, custodendo un fascino che si svela piano piano a chi sa osservarla. Mi sono soffermato a lungo davanti ai suoi dettagli, ammirando la precisione delle linee e l’armonia della composizione: la barca, appoggiata delicatamente sul bacino, sembra navigare immobile, come congelata in un istante eterno, e l’acqua che scorre lentamente aggiunge un senso di pace e continuità, quasi come se volesse raccontare storie antiche. Camminando intorno alla fontana, ho percepito la maestria di chi l’ha progettata e realizzata, perché ogni elemento sembra pensato per creare un equilibrio perfetto tra la semplicità delle forme e la forza evocativa del simbolo che rappresenta. È come se la navicella fosse lì per ricordarci il legame profondo che Roma ha sempre avuto con l’acqua, con il viaggio e con la scoperta. La posizione della fontana, a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria in Domnica, contribuisce a renderla ancora più suggestiva: si percepisce un’atmosfera quasi raccolta, un angolo di serenità che invita a fermarsi, a osservare e a lasciarsi trasportare dai pensieri. Ho provato una sensazione di intimità rara, come se questo luogo volesse custodire un segreto e lo rivelasse solo a chi sa dedicargli tempo e attenzione. Ciò che mi ha colpito di più è il contrasto tra la piccola dimensione dell’opera e l’intensità della sua presenza: nonostante le sue forme semplici e la discrezione della sua posizione, la Fontana della Navicella ha un carisma che conquista e che rimane impresso nella memoria. È un’opera che parla con il silenzio, che invita alla contemplazione e che riesce a emozionare senza bisogno di grandiosità. Consiglio a chiunque di venire qui e prendersi qualche momento per viverla con calma, per osservare da vicino la sua bellezza e lasciarsi avvolgere dall’atmosfera che la circonda, perché la Fontana della Navicella non è solo una fontana, ma un piccolo gioiello nascosto, un frammento autentico di Roma che racchiude storia, arte e poesia in un...
Read moreLa fontana prende il nome dalla raffigurazione in miniatura di un’antica galera romana e si trova al centro della piazza antistante la chiesa di S. Maria in Domnica, detta anche “in navicula”.
L'autore è Andrea Sansovino, che la realizzò nel 1931 in marmo bianco, travertino.
La prima menzione di una “navicella”, da cui il nome della piazza e l’attributo alla chiesa, è del 1484 (Pomponio Leto), ma si riferisce ad una precedente scultura, forse d’età romana.
La scultura attuale fu realizzata nel 1518-1519 su committenza del cardinale Giovanni de’ Medici, presumibilmente ad opera di Andrea Sansovino (1460-1529) che nel 1513-1514 aveva effettuato per lo stesso cardinale il restauro della vicina chiesa.
Riadattata a fontana nel 1931, in occasione dei lavori per l'allargamento della via, è stato mutato anche il suo orientamento (in origine la scultura era collocata perpendicolarmente al porticato della chiesa) ed è stato realizzato alla base un basso bacino ellittico.
La nave, in marmo bianco, è posta sopra un basamento in marmo che riproduce sulle facce minori lo stemma dei Medici. Sul rostro della prua è scolpita una protome animale. Il fondo del sottostante bacino è realizzato con un mosaico in ciottoli di fiume decorato da figure di pesci e imbarcazioni.
La fontana è stata sottoposta a restauro tra il 2003 e il 2004. Nel settembre del 2005 un grave atto vandalico ha provocato il distacco e l’asportazione della protome animale e scheggiature sulla superficie adiacente e sulla prora. E’ seguito un intervento per il riassemblaggio dei...
Read moreLa Fontana della Navicella si trova nel centro storico di Roma, rione XIX (Celio) in Piazza della Navicella di fronte alla chiesa di Santa Maria in Domnica.
Rappresenta un modello di nave romana in marmo (che ha dato il nome alla Piazza) sulla Prua si trova la testa di un animale ed è appoggiata su un basamento quadrangolare con insegne del Papa Leone X (1513).
A fior di terra è presente il bacino ellittico per la raccolta dell’acqua, con il fondo lastricato da piccole pietre.
Di questa bella opera, non è possibile determinare con certezza l’epoca, potrebbe anche essere una ricostruzione dell’inizio del XVI secolo ad opera di Andrea Sansovino (n.1460-m.1529), il quale in quel periodo aveva anche restaurata la vicina chiesa.
Nel 1931 è' stata adattata a fontana quando è stata risistemata la zona in cui si trova è posizionata su una piccola area verde di forma mistilinea, con l'aggiunta del bacino ellittico.
Mediante 12 colonnine collegate fra foro da catene di ferro, viene delimitata l’area di rispetto, molto utile per non farla danneggiare e permetterne in modo...
Read more