A Peaceful Gem Tucked Beneath Rome’s Layers of History
Tucked quietly beside the bustle of Roman life, the Non-Catholic Cemetery is far more than just a resting place—it’s a hidden haven of calm, character, and cinematic views. From the moment you step through the gate, there's an unmistakable shift in pace. The world softens. Even the breeze seems to move slower here.
The layout is lush yet contemplative, scattered with benches nestled among the stone paths, each offering moments of quiet reflection or just a pause from your itinerary. One of the biggest surprises? The stunning view that opens up from within—framed perfectly between cypress trees and ivy-strewn walls is the Pyramid of Cestius, standing like a sentinel in the background. Nearby, Porta San Paolo and the adjacent castle-like structure lend an almost fairytale layer to the vista. It’s surreal—like wandering through a scene designed for thoughtful exploration.
This place isn't just picturesque; it’s steeped in story. Graves of artists, poets, and thinkers line the shaded trails, some with tributes so heartfelt they feel like whispers left behind. And yet, there’s no heaviness here. It's gentle, peaceful—even uplifting.
Whether you're escaping the heat, dodging the crowds, or just craving a spot to breathe with beauty, the Non-Catholic Cemetery deserves your time. No ticket queues. No shouting tour guides. Just you, the timeless stones, and a view that quietly demands...
Read moreDa giovanissimo venivo spesso a passeggiare in questo piccolo ed evocativo cimitero, per nutrire le mie esigenze di malinconica pace e di riflessione artistica. La scorsa settimana sono invece capitato per caso, ma sono stato nuovamente rapito dalla stessa magia evocativa di un’atmosfera sospesa nel tempo.
Il posto è incantevole, nel pieno centro storico di Roma: quartiere Testaccio, a ridosso della piramide Cestia, 100 metri dallo snodo automobilistico di Porta San Paolo. Eppure una delle principali attrattive del cimitero è il silenzio. Sarà per la copertura delle Mura Aureliane, sarà per la massa assorbente della piramide, sarà per la ricca copertura verde (cipressi centenari, pini, allori, mirti e infinita varietà d’altri arbusti) ma il silenzio di questo posto è davvero incredibile. Qui non si sente il rombo d’un motore, non si sente nemmeno il rumore di fondo, l’onnipresente voce della città.
Il cimitero acattolico, le cui origini risalgono al 1716, è anche detto “cimitero degli inglesi” o “cimitero dei protestanti”. Sbagliando, perché raccoglie i resti mortali di oltre 4000 umani provenienti da una ventina di Paesi diversi e prevalentemente protestanti, sì, ma anche ortodossi, atei, islamici, buddisti, confuciani e zoroastriani. È invece vero che la maggioranza dei residenti nel cimitero è composta da artisti, poeti, scrittori, musicisti e altri intellettuali e personaggi di rilievo. A cominciare dai grandi poeti romantici inglesi Percy B. Shelley e John Keats, le cui tombe sono tuttora oggetto di “pellegrinaggio”.
Tra gli italiani, ricordo le tombe di politici del calibro di Antonio Gramsci, Antonio Labriola e, ultimo arrivato, il presidente Giorgio Napoletano, qui sepolto insieme alla moglie sig.a Clio M. Bittoni. Ma lasciatemi ricordare anche alcune personalità che ho direttamente conosciuto: il poeta Dario Bellezza, gli scrittori Luce d’Eramo e Andrea Camilleri, l’attore Arnoldo Foà e la giornalista e scrittrice Miriam Mafai. Per ultimo cito lo scultore americano William Wetmore Story, qui sepolto insieme alla moglie Emelyn, morta nel 1894. La commovente statua realizzata da William per l’amata consorte è la più bella e fotografata del cimitero, oltre che tra le più copiate e riprodotte al mondo. È il cosiddetto “Angelo del dolore”, accasciato piangente sulla stele funeraria della donna, sotto cui è appunto stato seppellito anche l’autore, morto pochi mesi dopo aver completato l’opera.
Tra le attrattive del cimitero c’è anche una numerosa colonia di snob, paffuti e stracoccolati gatti Un grave aspetto negativo è invece il divieto di accesso ai cani, anche se più piccoli, più rispettosi e più socievoli dei suddetti felini. Ricordo comunque agli amanti dei gatti che il cimitero acattolico conserva anche i resti del gatto Romeo, morto nel 2006 e assunto a rappresentante con handicap (gli era stata amputata una gamba, maciullata da un’auto) dei gatti romani. La minuscola tomba è situata accanto a quella del celebre fisico Bruno Pontecorvo, a pochi metri da quella di Gramsci. Altro aspetto che mi sembra negativo è che l’entrata al cimitero dovrebbe essere libera e gratuita. Solo che all’entrata, con il loro delizioso accento anglo-italiano, le inflessibili custodi precisano che «per visitare il cimitero è richiesta solo una piccola offerta… ovviamente volontaria, MA non inferiore a 5 euro per ciascuna persona adulta». Nelle foto trovate gli...
Read moreAccoglienza inaccettabile Mi sono presentata alle 10 di mattina con una collega e 20 studenti della mia scuola. Cimitero deserto. Una signora, forse una volontaria del cimitero, probabilmente inglese, ci blocca e ci chiede se siamo un gruppo. Naturalmente lo siamo. Ci dice che la prenotazione è obbligatoria per i gruppi e io mi scuso, non ho consultato il sito, il posto è da me conosciuto come aperto al pubblico e non ho prenotato: mea culpa. Chiedo di aiutarci a risolvere il problema, ormai siamo lì, i ragazzi hanno viaggiato per arrivare. La signora mi fa capire che il problema è insolubile, niente eccezioni. Propongo di entrare alla spicciolata, pochi per volta. Giorni prima ero stata lì con alcuni amici, nessuno ci ha contati nè sbarrato la strada. La signora invita me e la collega ad entrare per parlare al telefono con "la direttrice": "ma vedrà che le dirà di no". Mi passa tale Ornella, che mi bacchetta con insolenza: non ho consultato il sito? non ho visto il cartello all'ingresso? non so che le regole sono cambiate dalla pandemia? non so che veniamo da tre anni di pandemia? Cerco di inserirmi mantenendo la calma, soprattutto per amore dei ragazzi, mi appello alla sua umanità, ormai siamo lì, i ragazzi sono al cancello, il cimitero è deserto: potrebbero entrare uno alla volta? Ornella mi interrompe di continuo e mi parla con un tono stizzito che mai io userei verso i miei alunni; quando le chiedo esplicitamente se non ritiene di farmi finire almeno una frase mi risponde: "Sì sì finisca tanto ho già deciso". A queste parole la saluto e chiudo la conversazione. Mi rivolgo all'altra signora chiedendo se possiamo prenotare sul momento, visto che i gruppi previsti quella mattina sono due, alle 10 e alle 11:30. La signora ha già messo in chiaro che i ragazzi delle scolaresche devono pagare 5 euro per uno. Appuro in seguito che non risulta da nessuna parte questo obbligo, piuttosto esiste un lecito invito a donare volontariamente. A questo punto si tocca l'apice: la signora consulta di nuovo Ornella, e poi ci dice che non può garantire la prenotazione, perchè la direttrice ha una agenda più aggiornata della sua e potrebbero esserci altri gruppi già prenotati che a lei non risultano. Ornella ha proprio deciso che non dobbiamo entrare nel SUO cimitero a quanto pare. Mi ha detto poco prima al telefono che fare entrare i ragazzi poco per volta sarebbe stato un piegare le regole, che quella era casa sua e le regole le dettava lei. Io mi chiedo se lo spirito di pace speranza e accoglienza che il luogo vanta può essere rappresentato da persone così. Sono innamorata di questo posto e l'esperienza di oggi è stata inattesa e raccapricciante: questo luogo di armonia e cultura non merita assolutamente un biglietto da visita di tal...
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