Il centro storico di Viterbo è un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, un intreccio di vicoli e piazze che custodiscono non solo la memoria storica della città ma anche un fitto reticolo di simbolismi che affondano le radici nella cultura medievale, rinascimentale e persino etrusca. Passeggiando per le vie lastricate di peperino, la pietra vulcanica che caratterizza l’intera architettura cittadina, ci si imbatte in archi, torri, logge e fontane che, oltre a svolgere una funzione pratica, comunicavano messaggi profondi, spesso legati al potere, alla protezione e alla spiritualità. Nel quartiere di San Pellegrino, considerato il borgo medievale meglio conservato d’Italia, gli archi che collegano le abitazioni non servivano soltanto a dare stabilità agli edifici, ma rappresentavano l’unione e la continuità tra famiglie nobiliari, quasi un segno visibile dei legami che tenevano insieme il tessuto sociale della città. Le case-torri, con la loro imponenza verticale, erano allo stesso tempo simboli di difesa e status sociale: la loro altezza non era soltanto una dimostrazione di potere, ma evocava anche il movimento ascensionale verso il cielo, espressione materiale di un desiderio di elevazione spirituale.
Non meno significative sono le fontane a fuso che punteggiano le piazze della città, monumenti in cui la funzione pubblica dell’acqua si intreccia al valore simbolico. La forma slanciata richiama il fuso della filatura, un rimando alle Parche dell’antichità che tessevano il destino degli uomini, mentre l’acqua che sgorga dalle bocche scolpite di figure umane o animali assumeva un significato apotropaico: protezione dagli spiriti maligni e purificazione per la comunità. Queste fontane non erano soltanto luoghi di approvvigionamento, ma veri poli sociali, spazi di incontro quotidiano che cementavano l’identità collettiva degli abitanti.
Il Palazzo dei Papi, con la sua loggia delle benedizioni, rappresenta l’apice simbolico del centro storico. Qui il potere spirituale e quello temporale si univano in un unico punto scenografico e solenne, dal quale i pontefici si affacciavano per rivolgere il loro messaggio al popolo. La loggia, con le sue arcate eleganti e slanciate, evocava la soglia tra due mondi, quello terreno e quello divino, rendendo la piazza sottostante uno spazio sacralizzato. Le numerose chiese, disseminate nel tessuto urbano, completano questo intreccio simbolico, con facciate romaniche e gotiche che portano scolpiti segni di croci, rosoni e motivi vegetali che non erano semplici decorazioni ma rappresentazioni del cosmo, del ciclo della vita e della presenza del sacro nel quotidiano.
Il centro storico di Viterbo, dunque, non è soltanto un museo a cielo aperto di pietra medievale, ma un sistema complesso in cui ogni elemento architettonico aveva un significato che andava oltre l’estetica e la funzione. Torri, archi, fontane e logge diventano così strumenti di un linguaggio simbolico con cui la città comunicava la sua identità, la sua visione del mondo e il suo posto...
Read moreForts time visiting this lovely mediaeval city. Full of local and tourist life. We visited early afternoon - a time better suited to eating than shopping as most of the stores were closed for the afternoon- very typical in Italy. Next time we visited early will likely be earlier in the day to see the shops and then eat some lunch. Also seems like a vibrant...
Read moreIl centro storico di Viterbo, che può vantare il titolo di Città Papale, è caratterizzato da mille torri e fontane. In gran parte sorsero nell'epoca medievale, quando Viterbo visse il suo periodo di massimo splendore. Fu qui che si trasferì la corte papale, infatti, per sfuggire dai pericoli dell'inquieta Roma. Aldilà del complesso monumentale - Duomo, Palazzo dei papi e museo diocesano -, infiniti sono gli angoli da ammirare nel cuore cittadino. Dal quartiere medievale di san Pellegrino al superbo Palazzo dei Priori, dalla Torre Borgognone alla Piazza della Morte, con antico lavatoio e palazzetto...
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